tag:blogger.com,1999:blog-4369770911887040342.post6098538570781136003..comments2024-03-28T08:30:59.395+01:00Comments on SMARTARC: IL TRASPORTO DI SAN GIACOMOFrancesco Fiumalbihttp://www.blogger.com/profile/03740508764449478180noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-4369770911887040342.post-6182238560555494132011-06-10T00:04:13.993+02:002011-06-10T00:04:13.993+02:00Le immagini presenti originariamente sono state to...Le immagini presenti originariamente sono state tolte perchè prive dell'autorizzazione necessaria. Interessante davvero questo parallelo fra Evola (Egola) e Nevola (Nievole), chiederemo in giro!!<br />Ha provato per caso a controllare sul testo di Silvio Pieri, "Toponomastica della Valle dell'Arno", Roma, 1919?<br />Sul testo di Boldrini Roberto, "Dizionario dei Toponimi del Comune di San Miniato", si indica come origine il nome etrusco "Helvula". Ulteriori informazioni le può trovare anche qua:<br />http://www.ilrestodelcremlino.it/irdc/numeri/15/15fronte.pdf<br />Comunque abbiamo in cantiere un apposito post con la toponomastica "pontaegolese" e dintorni.<br />Magari ci invii una e-mail all'indirizzo smartarc.blogspot@gmail.com che ci teniamo in contatto! grazieFrancesco Fiumalbihttps://www.blogger.com/profile/03740508764449478180noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4369770911887040342.post-6598663081729622792011-06-09T11:35:01.365+02:002011-06-09T11:35:01.365+02:00Manca l'immagine per cui si suppone che ci sia...Manca l'immagine per cui si suppone che ci sia conoscenza dell'oggetto. Ho trovato che siete molto bravi ma non posso arguire niente su questo. Stavo cercando su l'altro articolo che riguarda il torrente Egola o Evola le possibili connessioni con il "mio" torrente Nievole che il Repetti nomina come Nevola (= in evola) pertanto fratello parallelo in ValdinievoleAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4369770911887040342.post-33691298059293122010-12-02T14:23:56.689+01:002010-12-02T14:23:56.689+01:00Il bello di un blog è che gli utenti della rete po...Il bello di un blog è che gli utenti della rete possono interagire fra loro, scambiarsi opinioni, etc.<br />In questo caso, l'intervento di Rossano Nistri è andato ad integrare una parte del post.<br />Ricordo che gli articoli non sono entità chiuse e immodificabili. Anzi, è auspicabile una continua evoluzione, alla luce di nuove scoperte, nuove interpretazioni, etc. <br />Anche Wikipedia funziona così: è costantemente aggiornata, e questa è una delle sue caratteristiche migliori.<br />Quindi siete tutti invitati a contribuire! Anche criticando! Solo così questo piccolo blog potrà costituire, nel tempo, un valido punto di riferimento per la conoscenza del territorio del Comune di San Miniato.Francesco Fiumalbihttps://www.blogger.com/profile/03740508764449478180noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4369770911887040342.post-85813985145387570242010-11-28T18:32:28.140+01:002010-11-28T18:32:28.140+01:00Innanzitutto grazie del contributo. L'obiettiv...Innanzitutto grazie del contributo. L'obiettivo di questo blog non è soltanto quello di "informare", ma anche quello di creare dibattito!<br />Riguardo alla lettura iconografica ho semplicemente riportato quella "ufficiale", che si può ritrovare nella nota in bibliografia. Anche a me pare più plausibile un significato demoniaco/fantasioso volto a rafforzare l'idea di "impresa" (o di "odissea"), che il corpo di San Giacomo avrebbe compiuto secondo la tradizione. <br />E' vero che quella raffigurazione del vento fa parte dell'immaginario comune. E il Vangelo, o la Bibbia in generale, fa largo uso di questi elementi. Tuttavia la corrispondenza fra questa scena e quella riportata della "Tempesta sedata" (tra l'altro proprio questa è una delle ipotesi interpretative di questo affresco, ma che ho omesso perchè palesemente errata) suggerisce un legame fra questi due episodi.<br />L'iconografia della barca? I due affreschi propongono la stessa direzione dell'imbarcazione, stesso verso d'inclinazione del traverso con la vela sull'albero, la poppa dello stesso tipo, la figura che governa una fune della vela molto simile. Troppi particolari simili per non pensare che l'una potrebbe aver fatto da modello per l'altra. E' ovvio che l'artista che ha operato a San Miniato non fosse di primissimo piano. Lavorò in provincia, rielaborando i temi formali e iconografici che ebbe modo di vedere nelle maggiori produzioni, fra cui, certamente, il Cappellone degli Spagnoli.Francesco Fiumalbihttps://www.blogger.com/profile/03740508764449478180noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4369770911887040342.post-65543430817536961292010-11-28T17:35:59.696+01:002010-11-28T17:35:59.696+01:00Questo è il commento scritto su Facebook da Rossan...Questo è il commento scritto su Facebook da Rossano Nistri.<br /><br />Sono molto legato all’affresco della "Traslazione del corpo di sant’Jacopo in Galizia", davanti al quale ho passato, da ragazzo, molto tempo con la matita e l’album da disegno tra le mani. La notevole sproporzione tra lo spazio occupato dalla descrizione del mare con i suoi mostri e quello riservato all’illustrazione dell’episodio agiografico vero e proprio ha sempre stimolato la mia fantasia. Non entro nel merito delle ipotesi attributive, non essendo il mio campo di ricerca. Mi lascia perplesso invece qualche parte della tua lettura dell’immagine. Non mi pare ci sia molta corrispondenza, né iconografica né narrativa tra il naviglio dipinto da Andrea nel Cappellone fiorentino e questo di san Domenico. Le analogie strutturali tra le due imbarcazione mi paiono inerenti alla riproduzione delle forme reali delle imbarcazioni dell’epoca; mentre del tutto diversa è la loro funzione narrativa: là una solida imbarcazione capace di trasportare molte persone su un mare quieto; qui una nave più fragile (il contesto la fa apparire tale) in battaglia con i marosi. L’episodio dell’arrivo del corpo di un santo al luogo cui era destinato (come aveva notato il bollandista Hippolyte Delehaye) è un tema topico delle narrazioni agiografiche ed ha la funzione di accreditare la volontà divina e la sua potenza protettiva sul santo stesso. Più che alla missione di Giacomo Maggiore di pescare e di scegliere tra i pesci buoni e quelli non buoni, il fatto che tra gli abitanti degli abissi ci siano soltanto creature mostruose (pluriteriomorfe o antropoteriomorfe: v. Jurgis Baltrusaitis) e neanche un pesce buono mi induce a ritenere che l’intento narrativo non si riferisca tanto a qualche passo evangelico, ma che sia più semplicemente la descrizione figurata, secondo l’immaginario diffuso all’epoca, dei perigli immani che la navicella ha affrontato nell’aperto mare oceano, molto diverso dal mare chiuso di Galilea, e che ha potuto superare solo per ché protetta dalla volontà divina: tanto più pericolo, tanto maggiore la benevolenza divina di cui il santo è destinatario e che è capace di riversare sull’umanità come intercessore. Stessa cosa per il vento. Non posso escludere che ci siano riferimenti evangelici; la personificazione del vento come figura soffiante, dall’antichità greca (Eolo, Tifeo, Borea) fa però parte dell’immaginario comune proprio a rappresentare la negatività che il vento può assumere in determinate contingenze.<br />Rossano NistriAnonymousnoreply@blogger.com