lunedì 14 giugno 2010

Il Giudizio Universale all’ombra della Rocca

di Francesco Fiumalbi

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e3/Jugement_dernier.jpg
"Giudizio Universale", Michelangelo, Cappella Sistina, 1533-1541
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Una grande colonna di uomini giunse, il 21 settembre del 1533 a San Miniato. Si trattava del Papa Clemente VII e del suo corposo seguito che, proveniente da Roma si muoveva verso Nizza, dove avrebbe incontrato Francesco I, re di Francia. Il Pontefice di lì a poche settimane, a Marsiglia, avrebbe dato in sposa sua nipote Caterina de’Medici al secondogenito del regnante di Francia, il futuro Enrico II. Il matrimonio avrebbe sancito l’alleanza fra il Papa e la Francia, a scapito dell’Imperatore Carlo V, che aveva messo l’Italia a ferro e a fuoco nelle guerre degli anni precedenti.
Nonostante le pesantissime tensioni politiche in cui era coinvolto, sebbene la crescente “protesta” di Lutero destasse molta preoccupazione, Clemente VII aveva ben altro a cui pensare. Dopo il sacco di Roma del 1527 e le umiliazioni che aveva subito, il Papa doveva innanzitutto riconquistare quel consenso e quella fiducia che aveva perduto. Il Pontefice aveva imparato molto bene la lezione di suo zio Lorenzo il Magnifico (fratello del padre Giuliano, morto nella Congiura dei Pazzi nel 1478) e sapeva cosa doveva fare. Avrebbe promosso l’arte e l’architettura come celebrazione del potere, del suo potere.
I lavori per il nuovo San Pietro, seguiti da Giuliano da Sangallo il Giovane stentavano. La città viveva un momento di stallo da alcuni anni. L’apparato scultoreo per il proprio sepolcro era appena iniziato. Aveva bisogno di qualcosa di immediato, di rapida realizzazione. Voleva anche lanciare un monito a tutti i suoi oppositori, l’Imperatore Carlo V e i “protestanti”. Il Pontefice non poteva farci molto, ma Dio avrebbe senz’altro punito chiunque aveva osato oltraggiare il successore di Pietro. Li avrebbe giudicati, quindi condannati. Si ricordò della Cappella voluta dal suo predecessore Sisto IV (costruita fra il 1475 e il 1481), dove erano raffigurati gli episodi contenuti nelle Sacre Scritture, una sorta di Bibbia dipinta. Mancava una cosa soltanto: il Giudizio Universale. Per tale pittura aveva bisogno del migliore fra gli artisti, il quale era fiorentino come lui: Michelangelo Buonarroti. Per questo motivo lo fece convocare a Roma. Il 17 giugno, Fra’ Sebastiano (Sebastiano del Piombo, pittore amico di Michelangelo) recapitò all’artista fiorentino una missiva da parte del Pontefice:
Nostro Signore... ha deliberato inanti che tornate a Roma, lavorar tanto per vui quanto avete facto et farete per Sua Sanctita, et farvi (a Roma) contrato de tal cossa che non ve lo sogniassi mai
Michelangelo apprese delle volontà del Papa, e si riservò di stendere un progetto. Clemente VII aveva molta fretta. L’incontro avvenne il 22 settembre dello stesso anno presso il fortilizio di San Miniato durante il suo viaggio verso la Francia, che non poteva intraprendere via mare o lungo la costa per ovviare alle scorribande dei Saraceni capitanati da Ariadeno Barbarossa. Clemente VII dette incarico a Michelangelo di dipingere, nella parete Ovest della Cappella Sistina, il Giudizio Universale.
L’episodio è ricordato dallo stesso Michelangelo:
Nel mille cinquecento trentatre. Ricordo come oggi a dì 22 di settembre che andai a Santo Miniato al Tedesco a parlare a papa Clemente che andava a Nizza; e in tal dì mi lasciò Sebastiano del Piombo un suo cavallo” (Gaetano Milanesi, a cura di, “Le Lettere di Michelangelo Buonarroti”, Firenze, 1875).
Il Pontefice morì pochi mesi dopo. Il suo successore Paolo III confermò l’incarico a Michelangelo. Aveva partecipato anch’egli al colloquio fra l’artista e Clemente VII a San Miniato, quando ancora era il Cardinale Alessandro Farnese, e riponeva nel Buonarroti notevole stima.

Schizzo preliminare per il Giudizio Universale, Michelangelo, Archivio di Casa Buonarroti, 65F
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Questo disegno fu usato, forse, da Michelangelo per presentare il suo progetto a Clemente VII proprio durante l'incontro a San Miniato, il 22 settembre 1533?

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