lunedì 20 agosto 2012

IL BUTTAFUMO DI SAN ROCCO

Giovedì 16 agosto 2012 è stato l'ultimo giorno del Palio di San Rocco - Festival del Pensiero Popolare. Dopo i giochi popolari del pomeriggio, la sera è stata dedicata alla celebrazione religiosa legata a San Rocco, che viene festeggiato proprio in questa data.
Dopo 17 anni, è stata celebrata la Santa Messa all'interno dell'Oratorio dei SS. Sebastiano e Rocco, dove è stata esposta la statua di San Rocco. Al termine, la folla si è riversata nell'antistante Piazza Buonaparte, dove è stato fatto oscillare il Buttafumo di San Rocco. Si tratta di un enorme turibolo, ispirato al celebre Botafumeiro della Cattedrale di Santiago de Compostela, che veniva utilizzato durante le celebrazioni più solenni, a godimento dei pellegrini. Il Buttafumo è stato pensato e sviluppato da cinque artisti: Fulvio Leoncini, Romano Masoni, Andrea Meini, Valerio Comparini, coordinati da Giorgio Giolli. E' stato poi realizzato dal fabbro Claudio Barone, all'interno della ditta Barnini e Mostardini Officine Meccaniche di Santa Croce sull'Arno.
Il tema del Viaggio, da sempre legato anche al Pellegrinaggio, è stato sviluppato attraverso i Sette Sensi, costituendo il leitmotiv del Palio di San Rocco - Festival del Pensiero Popolare. D'altronde  Rocco è da considerarsi a tutti gli effetti il Santo della Via Francigena/Romea, un santo pellegrino che ha attraversato la grande arteria viaria che, dalla Francia recava a Roma e da qui verso Gerusalemme. La manifestazione non poteva che concludersi col grande Buttafumo, così come per i pellegrini di Santiago partecipare alle celebrazioni con il Botafumeiro significa, oltre a  consacrare con il segno dell'incenso il proprio viaggio, anche esserne arrivati alla conclusione.
Un momento straordinario, suggestivo: un bellissimo gioco di incenso e luci. E' quindi giunto il momento di far festa, spensieratamente. La musica della famosa band salentina Mascarimì ha risuonato in una Piazza Buonaparte stracolma di gente.









2 commenti:

  1. Non ti sembra che sarebbe il caso, Francesco, di fare un bel servizio fotografico sui ciclo di affreschi dell'Oratorio. Non esiste alcuna documentazione fotografica su quel significativo lavoro degli (allora giovani)artisti sanminiatesi.
    Chi, come me, li ha visti nascere sulle pareti e poi se li è visti negare per decine di anni, ne sente la mancanza... L'avrei fatto io, il servizio, se negli ultimi vent'anni e più avessi potuto accedere alla chiesa nelle mie non frequenti escursioni sul colle. Non so quale sia lo stato di conservazione. Mi hanno detto che ci sono problemi di tenuta dell'intonaco in diversi punti. Documentare, prima che il tempo - se non si blocca il processo di degrado - se li porti via, sarebbe un bel tributo di amicizia ai pittori che agli affreschi hanno lavorato e un servizio alla memoria collettiva della nostra città.

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    1. Ora ci verranno fatti i lavori antiumidità. Dopo vedrò di prendere tutti i permessi del caso.

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