domenica 11 novembre 2012

SAN MINIATO NE "LE CRONICHE" DI SERCAMBI 15/41

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CLXXXVI. Chome lo 'mperadore ritornò da Roma a Luccha e menò il cardinale. [anno 1369]

Angelo Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi, conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, p. 154.
Pubblicazione ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.

Tornando lo' imperadore a Luccha et con lui messer Guidone cardinale, e venendo di verso Saminiato li Lucchesi che erano stati mandati a Saminiato, si ridussero collo 'mperadore et venero verso Luccha e intrònno per porta santi Cervagi, a dispecto delle guardie Pisane che quine erano, & ridussensi in castello collo imperadore. Et prima che di quine si partisseno, comandò lo 'mperadore a' Pisani che governavano Luccha, che non ardisseno tocchare alcuno ciptadino di Luccha; et così si assegurò ciascheduno Lucchese.
Essendo lo 'mperadore riposato alquanti dì, per alcuno ciptadino di Luccha, nome Davino Castellani, fu facto alcuna petitione, la quale parla in figura di Luccha; et quella fu portata dinanti allo 'mperadore insieme col dicto Davino lohanni Sercambi di Luccha, & quella in nella sua propria mano dienno. Alla quale per lo 'mperadore fu risposto che molto li era a grado tal dimanda. Il tinore di quella di socto si fa mentione.

Salvatore Bongi (a cura di), Le Croniche di Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, p. 154.

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