lunedì 3 dicembre 2012

MARCHIONNE DI COPPO STEFANI 24/27

24 - RUBRICA n. 726 - Come segui forte la legge dell'ammonire, e chi fu ammonito in quest'anno. [anno 1370]


Nel detto anno essendo la setta degli Albizi in colmo per la Chiesa e per lo Cardinale e per la lega, parve l'altra setta d'Uguccione de' Ricci dare a terra le reni e cominciare a piaggiare, ed ancora a fare di quello medesimo che gli Albizi ed a volere delle provvisioni dalla Chiesa, e cominciò Uguccione a mandare Guglielmo suo figliuolo a Bologna, onde ebbe dal cardinale di Brugia provvisione di 40 fiorini il mese, ed aII'altro figliuolo dare uno beneficio e terreni di Chiesa in quello di Sanmignato. Di che alli cittadini parea quasi loro essere venduti, dicendo: "Noi siamo meglio; e prima da Firenze di queste due famiglie e' diceasi la setta degli Albizi e quella de' Ricci, ed ora sono accordati insieme; ed Uguccione era quello, che sempre vietò la lega della Chiesa, ed ora l'ha ordinata, ed ha a provvisione della Chiesa i figliuoli; egli non la vietava per bene di Comune, ma per avere migliore boccone; nell'anno del 1366 egli puose l'ordine che non si ammonisse di leggiero, come si facea, e ora è fiero all'ammonire". Onde molti si meravigliavano di lui, e in odio l'avevano, perocchè parea essere fatto colla setta degli Albizi una cosa. E in questo anno furono ammoniti tre famiglie, però chi ammonìa uno d'una casa e fosse uno lato stretto, o discendenti, erano tutti ammoniti. L'uno fu Priore d'Arrigo de' Sigoli, quartiere di S. Spirito, popolo di S. Niccolò, e ciò fu a' dì 22 d'aprile 1371. Uberto de' Benvenuti, detto quartiere, popolo di Felice in Piazza, detto anno e mese. Zanobi di Neri de' Macigni, quartiere di S. Giovanni, detto anno a' dì 8 di gennaio, alla cui moniziona fu messer Rosso de' Ricci capitano, e non possendo vincersi tra loro, e messo tre volte, messer Rosso, non volendolo il Proposto mettere piu tra' Ventiquattro, disse che lo metterebbe egli cento volte. E ultimamente non vincendosi, feciono uno consiglio di richiesti la sera alle due ore, e stettono insino a dì, quando sonata era la seconda volta per andare per li Gonfaloni. Alla terza questi dei Macigni, ch'era tratto gonfalonleri, messer Rosso si levò, e giurò ch'egli non lo piglierebbe. La brigata stracca, e vedendo quivi 300 cittadini richiesti a consigliare, che lo spacciassero, perocch'eglino richiedeano ai consigli uomini che fossero di loro animo, cioè al consiglio de' richiesti; allora il Ventiquattro s' arrenderono, e fu ammonito.

Niccolò Rodolico (a cura di), Cronaca Fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani, Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XXX, Città di Castello, 1903, pp. 277-278.

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