venerdì 22 marzo 2013

IN PILLOLE [001]: IL RICHIAMO DEL VESCOVO NEL 1489


Prima del Concilio di Trento (1545-1563) in alcune zone, specialmente se in aree marginali lontane dal controllo del Vescovo, il comportamento di taluni membri del clero poteva non essere propriamente irreprensibile. Ovviamente non si può generalizzare, anche se la notizia che abbiamo rintracciato, lascia poco spazio a dubbi.
Nel 1489, Mons. Niccolò Sandonnini Vescovo di Lucca, ordinò ai sacerdoti e ai chierici della diocesi, sottolineando «specialmente di San Miniato», che indossassero l'abito talare e chi doveva, che portasse la tonsura. Fece altresì proibizione al suo clero, di andare in maschera o senza il lume, magari con un'arma, durante le ore notturne. Ovviamente non sarebbero state tollerate situazioni di concubinato, così come non sarebbe stato ammesso partecipare a feste e festini, giocare a dadi, a carte... (1).
Anche se alcune cose possono sembrare anacronistiche, altre meno, non sappiamo se fosse emerso qualche episodio in particolare, tale da muovere il Vescovo con questo richiamo. Rimane certamente la curiosità, dovuta al fatto che queste prescrizioni erano destinate in particolar modo al clero di San Miniato, che in effetti si trovava in quella parte della diocesi a sud dell'Arno, da sempre considerata molto lontana, e di non sempre facile amministrazione.



NOTE BIBLIOGRAFICHE
(1) Archivio Arcivescovile di Lucca, Libri Antichi, n. 119, c. 41; Cfr. Coturri Enrico, La «visita» del visitatore Apostolico Mons. Castelli alle Chiese ed ai luoghi di San Miniato nell'anno 1575, in Bollettino dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, n. 33, 1961, p. 17n.

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