venerdì 5 aprile 2013

NOTIZIE DI SAN MINIATO NELLA "CRONACA DI PISA" DI RANIERI SARDO

a cura di Francesco Fiumalbi


San Miniato nel '300 era un centro di notevole importanza strategica se paragonato alla sua storia contemporanea. Di questo ne abbia testimonianza, oltre che nei documenti degli archivi laici ed ecclesiastici, anche nelle cosiddette fonti cronachistiche toscane. Stavolta proponiamo il regesto della cosiddetta Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo.

Il manoscritto da cui è tratta questa raccolta di notizie, che si tratta comunque di una copia posteriore, si trova conservato presso il Fondo Magliabechiano della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, manoscritto XXV-491 (con un'altra copia nello stesso fondo, XXV-32), già appartenuto agli Strozzi, che probabilmente lo ebbero dai Duodi, famiglia pisana imparentata con i Sardo. Fu pubblicato per la prima volta per cura di Francesco Bonaini (“Archivio Storico Italiano”, a cura dell'Istituto Storico Italiano, n. VI, parte 2B, Roma, 1845), mentre l'edizione più recente è quella curata da Banti Ottavio, Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo, Fonti per la Storia d'Italia, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma, 1963, da cui abbiamo tratto il regesto. Non mancano altri manoscritti, copie successive, conservate alla Biblioteca Marucelliana (A-231 e A-235), alla Biblioteca Universitaria di Pisa (ms 700), all'Archivio di Stato di Pisa (ms Roncioni 335, ms Roncioni 338, recentemente edito dall'Istituto Storico Italiano per il Medioevo, collana Antiquitates, 22, a cura di Cecilia Iannella nel 2005 e ms 6, manoscritti proprietà libera) e alla Biblioteca Laurenziana (LXI-17, edito in Rerum Italicarum Scriptores, XV).

Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo, Fonti per la Storia d'Italia, n. VI/B, 
Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma, 1845.


Ranieri Sardo apparteneva ad una importante famiglia di mercanti e giudici, originaria del contado che, una volta inurbatisi a Pisa, risiedeva nel quartiere di Kinzica. Nato negli anni '20 del '300, Ranieri ricoprì molte cariche pubbliche, specialmente nell'ambito finanziario dell'amministrazione comunale. Per questo si dimostra ben informato riguardo agli avvenimenti che videro protagonista Pisa, in relazione anche alle altre città o centri della Toscana, pur cercando di rimanere estraneo alle contese di fazione fra Gambacorta, Raspanti e Bergolini, che in quegli anni infiammavano la politica pisana. Morì nel 1399.
La sua Cronaca di Pisa rappresenta senza dubbio una delle fonti cronachistiche più interessanti dell'epoca. Possiamo suddividerla in due parti: la prima dalla creazione del mondo al 1354, passando per la mitica fondazione di Pisa; la seconda dal 1354 al 1399. Un po' come avviene in altre opere dello stesso periodo (ad esempio quella del fiorentino Giovanni Villani) anche in questo caso, la prima parte raccoglie notizie che talvolta sfociano nel mito, frutto senza dubbio dell'elaborazione di tradizioni più o meno diffuse. Soltanto relativamente al primo '300 cominciano a comparire notizie più dettagliate, seppur in forma sintetica e schematica. Invece, nella seconda parte, quella che vede l'autore spettatore delle vicende a lui contemporanee, le informazioni sono davvero particolareggiate e ricche di spunti.

Per quanto riguarda San Miniato e il suo territorio, abbiamo notizie molto interessanti. Innanzitutto Ranieri Sardo riporta la tradizione seconda la quale il Valdarno Inferiore fino ad Empoli un tempo apparteneva, da un punto di vista ecclesiastico a Pisa. Wilhelm Kurze ha trattato diffusamente la questione arrivando alla conclusione che, se mai sia avvenuta una variazione fra i confini diocesani, questa circostanza deve essere ascritta al periodo della conquista longobarda, quindi almeno quattro secoli prima, ma di questo ne parleremo diffusamente in un altro post.
Altre notizie sono della prima metà del '300, con i Pisani impegnati in varie campagne militari volte all'ampliamento ad est del contado, come il tentativo di Uguccione della Faggiola (1314). Successivamente Ranieri Sardo riporta della pace fra Fiorentini e Pisani che venne sottoscritta, come apprendiamo da altre fonti, a San Miniato nella chiesa di Santa Maria (1343). Oppure le vicende legate alle due discese in Italia dell'Imperatore Carlo IV (1355 e 1368), ma anche dei tentativi da parte di fuoriusciti pisani di sovvertire la situazione (1362), passando per San Miniato. Infine, di particolare interesse e rilevanza, alcune informazioni relative all'assedio di San Miniato da parte dei Fiorentini e la conseguente sottomissione alla città gigliata (1369-1370).


Di seguito è proposto il regesto delle informazioni che riguardano San Miniato, tratte dalla Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo:
















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