domenica 1 settembre 2013

S. MINIATO NELLA NUOVA CRONICA DI GIOVANNI VILLANI 06/39


La prima parte delle Historie universali de' suoi tempi
di Giovan Villani Cittadino Fiorentino, Venezia, 1559

06 [anno 1248] LIBRO VI. CAPITOLO XXXIII.
Come di prima fu cacciata la parte guelfa di Firenze per gli ghibellini e la forza di Federigo imperadore.

«Ne' detti tempi, essendo Federigo in Lombardia, e essendo disposto del titolo dello imperio per papa Innocenzio, come detto avemo, in quanto poteo si mise a distruggere in Toscana e in Lombardia i fedeli di Santa Chiesa in tutte le città ov'ebbe podere. E prima cominciò a volere stadichi di tutte le città di Toscana, e tolse de' ghibellini e de' guelfi, e mandogli a Samminiato del Tedesco; ma ciò fatto, fece lasciare i ghibellini, e ritenere i guelfi, i quali poi abbandonati, come poveri pregioni, di limosine in Samminiato stettono lungo tempo. E imperciocché la nostra città di Firenze in quelli tempi non era delle meno notabili e poderose d'Italia, si volle in quella spandere il suo veleno, e fare partorire le maladette parti guelfa e ghibellina, che più tempo dinanzi erano incominciate per la morte di messer Bondelmonte, e prima, siccome addietro facemmo menzione. Ma beneché poi fossono le dette parti tra' nobili di Firenze, e spesso si guerreggiassono tra loro di proprie nimistadi, e erano in setta per le dette parti e si teneano insieme, e quegli che si chiamavano guelfi amavano lo stato del papa e di Santa Chiesa, e quegli che si chiamavano ghibellini amavano lo stato dello 'mperio e favoravano lo 'mperadore e' suoi seguaci, ma però il popolo e comune di Firenze si mantenea in unitade, a bene, e onore, e stato della repubblica. […].»

Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e corredate di note filologiche e storiche, Vol. I, Trieste, 1857, p. 86.

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