mercoledì 18 dicembre 2013

ADDSM - 1059, 10 SETTEMBRE - GIUDICATO DEL MARCHESE GOFFREDO A SAN GENESIO


ARCHIVIO DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
1059, 10 settembre, Giudicato del Marchese Goffredo “Il Barbuto” a San Genesio

COMMENTO [F. Fiumalbi]: Al di là dell'oggetto vero e proprio dell'atto, un giudicato di Goffredo “Il Barbuto” Duca di Lotaringia e Marchese di Toscana [che nel 1054 aveva sposato Beatrice di Bar, vedova di Bonifacio e madre di Matilde di Canossa], questo documento è di nostro interesse in quanto fu stipulato nel borgo di San Genesio. Come abbiamo visto nell'atto ADDSM – 1046, 1 dicembre alla metà dell'XI secolo l'Imperatore Enrico III risulta attestato più volte a San Genesio e, molto probabilmente, è proprio in questo periodo che il castello di San Miniato viene scelto per ospitare una sede dell'amministrazione imperiale. Non sembra un caso, quindi, che Goffredo si trovi nella vicina San Genesio, in veste ufficiale, facendo valere la sua autorità di rappresentante dell'Impero. Ma c'è di più, come indicato nel documento, l'atto venne registrato a San Genesio, specificando bene il luogo esatto: nella pubblica strada vicino alla chiesa dei SS. Maria e Cristoforo. Si tratta della prima attestazione documentaria relativa a questa chiesa. E' molto interessante perché, vista anche la vicina presenza della Pieve di San Genesio, l'esistenza di un'altra chiesa all'interno del borgo suggerisce l'idea che il centro abitato avesse raggiunto una dimensione e una articolazione significative. Questo edificio verrà citato più volte nei due secoli successivi, e fu il luogo in cui venne stipulata la cosiddetta “Lega di San Genesio” nel 1197. Tuttavia, con la distruzione del borgo operata dai sanminiatesi nel 1248 di questo edificio se ne sono perse le tracce architettoniche, anche se il titolo sopravvisse, almeno per qualche tempo, unito alla chiesa dei SS. Giusto e Clemente a San Miniato.

Oratorio di San Genesio, accanto gli scavi archeologici dell'antica pieve
Foto di Francesco Fiumalbi

SPOGLIO «Giudicato di M. Gottifredo Duca e Marchese alla presenza di Faliperto giudice, [...] e d'altri molti nella carta descritti nella lite versante tra Don Pietro abate del Monastero di Santa Maria di Firenze e Ramberto del fu Adolfo suo avvocato e tra Signorello diacono figlio di Ramberto Vescovo contendente al detto abate la chiesa di San Martino di Firenze con tutti i suoi beni, per il quale il detto Gottifredo Duca e Marchese investì della Chiesa sopra il detto Don Pietro abate e i suoi successori. Fatto nel borgo detto S. Genesio nella via pubblica presso alla chiesa di S. Maria e S. Cristofano....». VAI AL REGESTO COMPLETO ↗

Il documento originale è conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze, Diplomatico, Firenze, S. Maria della Badia detta Badia Fiorentina, 1049, settembre 10.


Trascrizione del testo contenuto in:
C. Della Rena, Della Serie degli Antichi Duchi e Marchesi di Toscana, Parte II, Firenze, 1775, n. VIII, pp. 90-91.

Il Duca e Marchese Goffredo conferma alla Badia Fiorentina il possesso della vicina Chiesa di S. Martino. Anno 1059, 10 settembre

Num. VIII, a car. 58.

Dum in Dei nomine intus burgo qui dicitur S. Genesii in via publica prope ecclesiam S. Marie & S. Christophori in judicio resedisset Domnus Goctifredus Dux & Marchio ad causas audiendas ac deliberandas & adessent cum eo Flaipertus judex Missus & Advocatus Dom. lmperatoris, Adalbertus & item Albertus Rolandus, Sigifredus, Teupertus, Signoretus judicibus, & Adam Notarius D. lmperatoris, Teudigrimus Comes, & Waldo Vicecomes Lucensis, Hugo Vicecomes Pisensis, Pagano filio bone memorie Rolandi, Pagano filio bone memorie item Rolandi, Henrico de Sancto Miniate, Lamberto filio bone memorie Particionis, Hughi filio bone memorie Gerni, Pandolfo filio bone memorie Hugonis, Raineri filio bone memorie Ghenti, Ghetti filio bone memorie Ioannis de loco Sagrimino, Dominilo Vulp[astri] filio bone memorie Binti, & reliqui plures. Ibique in eorum veniens presentiis Patris Abbas de ecclesia & monasterio S. Marie de Fiorentia una cum Raimbertus Avocato suo,& filio bone memorie Adolphi cepit dicere in eodem iudicio plures vices reclamavi ad vos D. Gottifredus Dux & Marchio de Signorello Diacono filio Rambaldi Episcopi, quod malo ordine contendunt mihi Petrus Abbas ecclesia & monasterii jam d. S. Marie, cui vocabulum est b. S. Martini quam est edificata infra civitate Fiorentia cum omni sua pertinentia & jacentia: unde vos D. Gottifredus Dux & Marchio ex ... . parie missos & apostolos transmisisiis, ut ad vestrum placitum venisset, & ipse minime venire nolnit, propter hec deprecatus est vos, ut propter Deum & anime D. Imperatoris vestreque mercede, ut investigatis eum ad salvam querelam, donec iam d. Signorellus Diaconus ad placitum veniet, & mihi quidem Petri Abbati de pr. ecclesia legem & iustitiam exinde fatiat. Tunc ipse D. Gottifredus Dux & Marchio fuste quam in fuis detinebat manibus investivit jam d. P. Abbatem una cum Advocato suo de pr. ecclesia S. Martini cum omni sua pertinentia & jacentia ad salvam querelam usque dum pr. Signerello Diaconus ad placitum venisses, & legem & justitiam exinde fecisset, & insuper jam d. D. Gottifredus Dux & Marchio per fustem quem in suis detinebat manibus misis bannum D. Imperatoris super jam d. P. Abbate, & pr. Advocato suo, & super jam d. ecclesia cum suis pertinente in mancusos aureos duo millia, ut nullos quilibet homo magna parvaque persona pr. Petrum vel suos successoris, aut cui jam d. Petrus Abbas dederit, exinde invertire presumat sine legali judicio. Qui vero fecerit pr. duo millia mancusos aureos compositorum se agnoscat medietatem parti Cornerae D. Imperatorie, medietatem parti pr. Abbatisuisque succesforibus, & ad pars pr. ecclesia & monasterio S. Marie ostendenda fieri juffìmus. Quidem & ego Leo Notariut D. Imperatoris ex jussione pr. Gottifredi Dux & Marchio & judicum admontione scripsi anno anno Domiacae Incarnationis MLIX. quarto idus Septembris, Indictione XIII.

Albertus imperialis judex interfuit.
Albertus judex Sacri Palatii interfuit.
Ego Flaipertut judex & Advocato Missus D. Imperatoris interfui.
Ego Rolandus judex Sacri Palatii interfui,
Ego Signorectus judex D. Regis interfui.


ALTRE EDIZIONI E REGESTI
 L. Schiaparelli, Le carte del Monastero di S. Maria a Firenze (Badia), Firenze, 1913, vol. I, n. 51, p. 132.
C. Manaresi, I placiti del Regnum Italiae, vol. III, Roma, 1960, n. 409, p. 249.
N. Rauty, Documenti per la storia dei Conti Guidi in Toscana. Le origini e i primi secoli 887-1164, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia Italiana, Serie II, Volume X, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2003, n. 39, pp. 81-82.

Nessun commento:

Posta un commento