lunedì 31 marzo 2014

EGOLA [SAN MINIATO] - DIZIONARIO REPETTI


EGOLA [Comune di San Miniato]

EVOLA (Ebula fl.). Piccola fiumana che corre per un’angusta ma lunga vallecola nel bacino inferiore dell’Arno fra l’Elsa e l’Era, e quasi parallela a questi due fiumi. Nasce sul monte del Cornicchio da due sorgenti fra il Castegno e San Vivaldo; il fonte più alto, e più prossimo al crocicchio del Castagno, porta il nome di Evola; l’altro che scaturisce più d’appresso a Montignoso ha il nomignolo di Elvella, e corre presto a unirsi all’Evola sotto il poggetto di Orgia. Di costà inoltrandosi nella direzione di scirocco a maestrale bagna il fianco occidentale dei poggi di Figline e di Montajone, quindi corrode le balze cretose fra i castelli di Tonda e di Mura; oltrepassate le quali trova il primo ponte fra Barbialla e Collegalli. Quindi prosegue fra i colli di Balconevisi e di Moriolo, e finalmente dopo aver lambito a destra le colline di Cigoli, a sinistra quelle di Stabbio, scende nella pianura Sanminiatese, dove attraversa la strada Regia pisana e passa sotto il secondo ponte di pietra alla base orientale delle colline di S. Romano, dopo un tragitto di 20 miglia, e poco più d’un miglio toscano innanzi che sbocchi nell’Arno.
Piccoli rivi influiscono nell’Evola dalla parte sinistra, mentre dal lato destro esso accoglie per via, sotto Barbialla il torrente Orlo che scende da Montajone, e più in basso il torrente Ensi che viene da Campriano. La qualità del suolo di questa vallecola appartiene quasi costantemente alla marna cerulea marina (mattajone) disposta a strati, e nei posti più eminenti coperta dal tufo giallastro conchigliare. I quali strati di tufo talvolta alternano con straterelli di sabbia e di ghiaja, ivi depositate in epoca inaccessibile alla storia.

Repetti Emanuele, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e Lunigiana, Tofani, Firenze, 1835, Vol. II, p. 56.

La pescaia sull'Egola nei pressi di Molino d'Egola
Foto di Francesco Fiumalbi

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