a
cura di Francesco Fiumalbi
Grazie
al gruppo Facebook “Sei di San Miniato se...” sono venute fuori
tante piccole curiosità sanminiatesi. Ma una le ha davvero superate
tutte!
Una
delle abitazioni che si affacciano su Piazza XX Settembre (Piazza
dell'Ospedale o di Santa Caterina che dir si voglia), quella confinante con il giardino dei Migliorati, aveva impressa
sulla facciata un'iscrizione, buffa e categorica allo stesso tempo:
"A
CHI NON PIACE MI RINCARI IL FITTO”
La
scritta, in robusta tempera nera su sfondo bianco, viene fatta
risalire concordemente ai primi del '900, e rimase visibile almeno
per tutti gli anni '60, seppur sbiadita dal tempo e dalle intemperie.
Successivamente, una nuova tinteggiatura della facciata andò a
cancellare l'iscrizione.
E di questa scritta abbiamo anche una fotografia, fornitaci da Giorgio Giolli, che proponiamo più avanti.
E di questa scritta abbiamo anche una fotografia, fornitaci da Giorgio Giolli, che proponiamo più avanti.
Foto
di Francesco Fiumalbi
Le
“cronache” narrano che il proprietario dell’abitazione, data in
affitto ad un inquilino, ebbe l’idea di ridipingere la facciata. Secondo Giuseppe Chelli il proprietario era il Marchese Lapo Migliorati, che risiedeva nel palazzo di fronte. Non trovando altri riscontri circa la proprietà Migliorati, aggiungo che Lapo Migliorati mi parrebbe improbabile visto che nacque nel 1918 e morì nel 1970 e se la casa fu ridipinta nei primi del secolo, Lapo o non era nato o era un ragazzino. Più probabile invece il padre Borghese Migliorati, nato nel 1890 e morto nel 1965 [R. Boldrini, Dizionario Biografico dei Sanminiatesi, Comune di San Miniato, Pacini Editore, Pisa, 2004, p. 198].
E così, il padrone fece mettere il ponteggio e cominciò l'operazione. La cosa sarebbe stata del tutto normale, se non fosse per il colore che egli scelse: un rosso, rosato tendente al violetto... in una parola “vinaccia”. Non si sa per quale preciso motivo utilizzò quella tempera, anche se probabilmente si trattava di una questione economica. Forse aveva acquistato la vernice ad un prezzo conveniente, molto più basso rispetto ad una tinta “normale”.
E così, il padrone fece mettere il ponteggio e cominciò l'operazione. La cosa sarebbe stata del tutto normale, se non fosse per il colore che egli scelse: un rosso, rosato tendente al violetto... in una parola “vinaccia”. Non si sa per quale preciso motivo utilizzò quella tempera, anche se probabilmente si trattava di una questione economica. Forse aveva acquistato la vernice ad un prezzo conveniente, molto più basso rispetto ad una tinta “normale”.
Sempre
le “cronache” narrano che l’inquilino, vedendo il principiare
della ritinteggiatura, avesse sporto le proprie rimostranze al
padrone. Ce lo possiamo immaginare...
"Bene
che ritingi la casa, ma con codesto colore proprio no!"
Il
proprietario non si fece intimorire dall’affittuario e, anzi,
probabilmente rispose a tono. Non sappiamo come siano andati i fatti
con esattezza, ed è facile che durante la discussione il padrone
avesse proposto un rincaro dell’affitto. Della serie...
"Io
c’ho solo questa tinta, l’ho comprata d’occasione, la casa è
mia e la tingo così! Se non ti garba, tu mi dai di più d’affitto,
e io compro una tinta differente! Così ti tingo la facciata come
vuoi te!".
L'inquilino,
evidentemente, di fronte a tale proposta non poté far altro che
rinnovare la lamentela, che però non sortì alcun effetto. Anzi,
quando il ponteggio fu rimosso, ecco che sulla facciata comparve la
scritta, in chiara polemica con l’affittuario... come si può
vedere da questo fotomontaggio!
Fotomontaggio
di Francesco Fiumalbi
Ed ecco la fotografia che ci ha fornito Giorgio Giolli, a cui va un sentito e sincero ringraziamento. Infatti, proprio grazie a questa immagine, è stato corretto un errore! La casa non era quella al centro, bensì la prima sulla sinistra entrando in piazza da via Bagnoli. Quella confinante con il giardino dei Migliorati.
Ed ora non si può sbagliare più nemmeno la posizione, fra le due fine di finestre, e neanche la dimensione!
Processione a San Miniato. Sulla destra si intravede
la scritta "A chi non piace mi rincari il fitto"
Foto gentilmente messa a disposizione da Giorgio Giolli, Autore (?)
Immagine utilizzata ai sensi della
L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70, comma 1-bis.
la scritta "A chi non piace mi rincari il fitto"
Foto gentilmente messa a disposizione da Giorgio Giolli, Autore (?)
Immagine utilizzata ai sensi della
L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70, comma 1-bis.
Tra l'altro questa immagine ci propone anche una "misteriosa" presenza. Fra le due finestre del primo piano della casa, di poco sotto rispetto alla scritta, compare una testa!
Sembra avere una folta chioma riccioluta, e poco più in basso sbuca dal muro una mano con tanto di penna! Gli manca solo il calamaio... Chi è? Si tratta di un poeta?
Qualcuno ne sa qualcosa?
Alessio Guardini sostiene che si tratta di uno stemma in pietra visto di scorcio. E quasi sicuramente ha ragione! E quella specie di manina bianca che sembra tenere una penna, in realtà è una piccola abrasione della foto.
Processione a San Miniato. Particolare. "Poeta misterioso"?Alessio Guardini sostiene che si tratta di uno stemma in pietra visto di scorcio. E quasi sicuramente ha ragione! E quella specie di manina bianca che sembra tenere una penna, in realtà è una piccola abrasione della foto.
Foto gentilmente messa a disposizione da Giorgio Giolli, Autore (?)
Immagine utilizzata ai sensi della
L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70, comma 1-bis.
Immagine utilizzata ai sensi della
L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70, comma 1-bis.
Desidero
ringraziare (in ordine di intervento su FB): Paolo Fanciullacci, che
è stato il primo a tirar fuori la cosa, Alberto Vincenti, Carla
Pieri e Angela Bulleri per le preziose indicazioni... anche se alcune si sono dimostrate fuorvianti!
Un ringraziamento speciale va a Giorgio Giolli per l'immagine che ci ha permesso di fare chiarezza!
← TORNA ALL'INDICE DELLE “PILLOLE”
Un ringraziamento speciale va a Giorgio Giolli per l'immagine che ci ha permesso di fare chiarezza!
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Se Paolo è stato il tuo suggeritore, il mentore di Paolo sono stato io che qualche tempo fa provocai la faccenda a cui Paolo rispose che gli avevo fatto venire a mente quella scrittura.Il fatto come ho sentito raccontare dai miei andò così: il proprietario della casa Marchese Lapo Migliorati ristrutturando il fabbricato vole che la facciata venisse tinteggiata di un colore vinaccia scuro, cosa unica più che rara per le case di San Miniato.Apriti celo! Una valanga di critiche piovute da tutte le parti, dottori, infermieri,popolani,signorotti, generali e contesse ricoprì il Marchese. Ma lui invece di incazzarsi una bella notte in mezzo alla facciata violacea fece scrivere in bianche lettere: " A CHI NON PIACE MI RINCARI IL FITTO" ovvero, la casa è mia e faccio quello che mi pare.Nessuno ebbe da ridire, anzi il Sig. Lapo fu apprezzato per la sua spiritosa risposta alle critiche paesane. Peccato che il proprietario attuale l'abbia cancellata forse una ventina di anni fa.
RispondiEliminaUltimamente la frase si trovava al piano di sotto, così mi pare di ricordare.Che fosse sotto tetto non mi pare di averla mai vista.
RispondiEliminaMi hanno detto che era fra le due file di finestre! E così ho fatto!
EliminaSei sicuro che era del Marchese Migliorati?
L'ho sentito dire da mio padre che era amico di Borghese ( ho sbagliato ad indicare Lapo )
RispondiEliminaSì era del marchese Migliorati, prima che la vedesse a Poli Virgilio e sua moglie Gina. Virgilio curava i campi del marchese e sua moglie era la colf .
RispondiEliminaGrazie!
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