a
cura di Francesco Fiumalbi
In
questo post è proposto il testo dedicato a Lodovico Cardi, detto “Il
Cigoli” [Cigoli, San Miniato, 21 settembre 1559 - Roma, 8 giugno 1613], tratto dal volume di Francesco Milizia, Le
Vite de’ più celebri Architetti d’ogni nazione e d’ogni tempo
precedute da un saggio sopra l’Architettura,
Roma, 1768.
Francesco
Milizia [Oria
(Brindisi), 1725 – Roma, 1798] fu uno scrittore d’arte ed è
ricordato soprattutto per il suo contributo teorico al neoclassicismo
settecentesco. Fu autore di numerosi testi, inerenti soprattutto
l’architettura. Oltre all’opera già citata vale la pena di
ricordare: Principî
di architettura civile,
Finale, 1781; Dell'arte
di vedere nelle belle
arti del
disegno secondo i principî di Sulzer e di Mengs,
Venezia, 1781;
Roma
nelle belle arti del disegno,
Bassano, 1787.
La
sua prima opera, dedicata alle biografie degli architetti si ispira
esplicitamente ai lavori di Giorgio Vasari Le
vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori,
Giunti, Firenze, 1568 e di Filippo Baldinucci Notizie
de’ professori del disegno da Cimabue in qua,
3 voll., Firenze, 1681, (più tre usciti postumi dal 1767 al 1774),
che a sua volta si poneva come continuazione delle “Vite” di
Giorgio Vasari.
Frontespizio
Ed
è proprio da Filippo Baldinucci che Francesco Milizia trae la gran
parte delle informazioni relative a Lodovico Cardi, il quale viene
erroneamente, e inspiegabilmente, indicato con il nome di “Luigi
Cigoli”. La biografia proposta dal Milizia ha la bontà di elencare
in maniera sintetica le opere d’architettura a cui si era adoperato
il Cigoli, seppur con alcune imprecisioni e senza indicare l’epoca
o l’anno di esecuzione. Per questo motivo il testo è accompagnato
da alcune note esplicative.
Trascrizione
del testo in F. Milizia, Le
Vite de’ più celebri Architetti d’ogni nazione e d’ogni tempo
precedute da un saggio sopra l’Architettura,
Roma, 1768, pp.
324-325.
LUIGI
CIGOLI (1)
n. 1559. m. 1613.
«Il
suo vero cognome era Cardi, ma perché nacque a Cigoli Terra della
Toscana, portò il nome della patria. Fu Pittore di prima classe,
Anatomico, Poeta, eccellente Sonatore di Liuto, ed Architetto. Egli
fu incaricato degli Archi Trionfali e delle Decorazioni Teatrali per
le pubbliche feste fatte in Firenze pel Matrimonio di Maria de'
Medici col Grand'Enrico IV Re di Francia. Per queste opere soffrì
con somma modestia l'impertinenze degl'invidiosi. Il piede stallo
della Statua Equestre di bronzo eretta in onore d'Enrico IV sul Ponte
Nuovo a Parigi, è disegno del Cigoli. In Firenze egli fece la Loggia
de' Tornaquinci (2),
la quale ha agli angoli pilastri dorici bugnati col loro sopraornato,
su di cui è una ringhiera. In mezzo è un grand’arco fiancheggiato
da due colonne isolate, e di qua e di là due minori archi in piano.
Fece anche il Cortile del Palazzo Strozzi (3)
porticato con archi
alternativamente tondi ed in piano, e sopra finestre quadre
incorniciate da tutti quattro i lati. Per la Facciata S. Maria del
Fiore diede un disegno a due ordini, uno Corintio, e l'altro
Composito con porte doriche, e viene questo il più stimato fra tanti
(4).
All'Orto de' Gaddi a piazza Madonna fece una porta d'ordine Toscano
stimata assai bella (5).
Avanti il Palazzo Pitti disegnò una piazza di figura elittica, che
non ha avuto esecuzione. La sua miglior opera è il Palazzo Renuccini
(6),
ch'egli fece a Firenze a tre piani, semplice, ed in buone
proporzioni. In Roma il Cigoli architettò per il Gran Duca quel
Palazzo situato a Piazza Madama, e che ora appartine alla Dataria
(7).
Questo Palazzo è soverchiamente carico d'ornati, e d'ornati inutili,
e di cariatidi alle finestre. Il Fregio sotto il cornicione ricco di
sculture sembra troppo largo, e viene sconciamente tagliato dalle
finestre de' mezzanini, le quali pajono sospese in aria, come tanti
quadri colle loro cornici. Il portico, ch'è dentro al suo
meschinello Cortile, fa pietà con quelle colonne, sul capitello
delle quali fono appoggiati in falso tanti arch. Egli fece altre
opere, e diede molti disegni per la Facciata e per i lati della
Basilica Vaticana, ma non piacquero a Paolo V, invaghito del suo
Maderno (8).
II
Cigoli fu un uomo onorato, e visse Tempre modestamente, ma non mancò
chi spesso si abusasse della sua modestia. Un Prelato per cui aveva
fatto un bellissimo quadro, cha meritava 40 doppie, gli pose in mano
dopo un diluvio di melate parole una cartaccia con 40 giulj dentro:
il Cigoli, quando l'aprì in presenza de’ suoi scolari, non poté
trattenersi di piangere, ma non fece alcun risentimento. Mentre egli
se ne moriva, ebbe dal Papa un Brevetto di Cavalier Servente di
Malta. Egli fu membro della puerile Accademia della Crusca, compose
un dotto libro sopra la natura e qualità de’ Colori, ed il modo di
perpetuarli; ma gli fu involato, e così questo libro è smarrito.
Stampò un Trattato di Prospettiva Pratica
(9)».
Foto
di Francesco Fiumalbi
NOTE
ESPLICATIVE
(1)
Inspiegabilmente “Luigi” anziché Lodovico.
(2)
Il Palazzo dei Tornaquinci, meglio conosciuti come Tornabuoni, si
affaccia sull’omonima via di Firenze. La loggetta fu inaugurata nel
1608.
(3)
Si tratta del cosiddetto Palazzo “Nonfinito”, in via del
Proconsolo a Firenze, il cui cortile fu rielaborato dal Cigoli fra il
1602 e il 1604.
(4)
Il progetto per la facciata del Duomo di Firenze trovò svolgimento
nella realizzazione di un modellino ligneo del 1596.
(5)
Il Palazzo Gaddi si trova a Firenze in via dell’Amorino. Il suo
cortile, oggi scomparso, si affacciava su Piazza della Madonna
Aldobrandini. L’intervento del Cigoli deve essere fatto risalire
intorno al 1595.
(6)
Palazzo Renuccini, o Rinuccini, si trova a Firenze in via Santo
Spirito, realizzato a partire dal 1605.
(7)
Si tratta proprio di Palazzo Madama, attuale sede del Senato della
Repubblica, per il quale il Cigoli effettua un progetto di restauro e
ampliamento intorno al 1610, di cui però non sono noti gli esiti. Il
palazzo fu poi trasformato, specialmente riguardo la facciata,
dall’architetto Paolo Maruscelli, che portò a termine il cantiere
nel 1642.
(8)
I due progetti per la facciata di San Pietro sono rispettivamente del
1604 e del 1606.
(9)
In realtà il libro di prospettiva fu stampato soltanto quasi quattro
secoli dopo. R. Profumo, Ludovico
Cardi detto «il Cigoli». Trattato pratico di Prospettiva,
Bonsignore Editore, Roma, 1992.
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