lunedì 17 novembre 2014

LA VISITA ALLA TORRE CAMPANARIA DELLA CATTEDRALE DI SAN MINIATO

di Francesco Fiumalbi

Conclusi i lavori di restauro alla torre campanaria della Cattedrale di San Miniato, impropriamente detta “Torre di Matilde”, i cui risultati sono stati presentati nello scorso mese di ottobre [VEDI IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE], finalmente lo storico edificio è stato reso visitabile, e aperto al pubblico in occasione dell'annuale Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato [15-16-22-23-29-30 novembre e 6-7 dicembre 2014, con orario Sabato 10-13, 14-17, Domenica 14-17].

Immancabilmente, come molti sanminiatesi, anch'io sono salito sulla torre e in questo post desidero condividere le impressioni che ho avuto, nonostante le condizioni meteorologiche certamente sfavorevoli. In questo primo fine settimana è praticamente piovuto sempre, speriamo che i prossimi siano migliori.

Il Campanile della Cattedrale di San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi

Premetto che sulla torre ero già salito nel 2005, quando, giovane praticamente geometra presso lo studio dell'Ing. Sergio Gronchi e dell'Arch. Silvia Lensi, partecipai ad alcuni sopralluoghi preliminari al progetto di restauro, progetto che di lì a poco avrebbe mosso i primi passi. Dico questo perché fino ad oggi portavo con me un certo tipo di ricordo della torre, delle sue strutture murarie fortemente degradate, dei suoi precari collegamenti verticali. Un ricordo che albergava nella mia mente, ma che adesso appartiene al passato e, anzi, mi fa meglio comprendere il duro e complesso lavoro di restauro e consolidamento che è stato portato a termine. Insomma il ricordo di un edificio bellissimo, ma gravemente “malato”, a cui oggi si affianca l'immagine di una struttura affascinante e ricca di storia, completamente recuperata e addirittura visitabile. Ammetto di essere profondamente debitore dell'Ing. Gronchi e dell'Arch. Lensi perché, durante quel periodo di praticantato, mi hanno trasmesso, oltre alla loro grande professionalità, anche l'amore e l'attenzione per l'architettura storica. Ci tengo a dirlo perché se di lì a pochi mesi presi la decisione di iscrivermi alla Facoltà di Architettura lo devo proprio ad esperienze come questa del Campanile.

Ma adesso veniamo alla visita.

L'accesso “turistico” alla Torre avviene dal cosiddetto “Sdrucciolo del SS. Crocifisso”, ovvero da quella stradella lastricata che collega Piazza del Duomo con il Santuario del SS. Crocifisso. C'è anche un ingresso dalla Cattedrale, ma è un collegamento di servizio.
Le prime rampe di scale sono quelle originarie e procedono per uno stretto incavo, ricavato all'interno dei possenti muri perimetrali della torre. Il rumore della piazza, delle persone che in questi giorni affollano San Miniato, piano piano si attenua fino a scomparire. I gradini avanzano ripidi e, oltrepassato un piccolo piano intermedio, quasi di colpo, ci si ritrova all'interno di un vasto locale che si estende per l'intera superficie della torre. Siamo al primo livello. Sembra impossibile, ma siamo esattamente sopra il coro della Cattedrale, dietro l'Altar Maggiore e la Cattedra del Vescovo, a circa 13-14 metri di altezza dalla quota del pavimento della chiesa. E' una stanza molto grande, circa 6x8 metri, alta circa 9 (cioè circa tre piani di una normale abitazione). C'è solo una piccola apertura verso l'esterno e l'illuminazione è garantita da un apposito impianto. Da una parte fa bella mostra di sé un grande arco di scarico realizzato, probabilmente, intorno alla seconda metà del '600. Al di sotto, quasi invisibile, c'è una piccola porticciola. Ricordo che è proprio da questa minuscola apertura, ovviamente non aperta al pubblico, che si accede nel sottotetto della Cattedrale e quindi è utile per svolgere le normali operazioni di manutenzione al tetto e ai bellissimi controsoffitti lignei.

Il percorso di salita prosegue attraverso una scala in pietra a mensola, originaria e ripidissima (i gradini sono alti circa 30 cm!), e prosegue, per la parte conclusiva, con una porzione metallica in sostituzione della precedente in legno. Sono molti i gradini che occorrono per superare i 9 metri del primo livello, ma quasi non ci se ne accorge perché la curiosità di salire è tanta e prende, inevitabilmente, il sopravvento. Si arriva quindi al secondo livello, ovvero alla cella campanaria, il cui piano di calpestio è ad una quota di circa 22-23 metri dalla piazza (praticamente come un palazzo di 7 piani!).
E' davvero emozionante poter osservare così da vicino la dimensione e la bellezza delle campane! Di queste ci eravamo già occupati nel post LE CAMPANE DELLA CATTEDRALE DI SAN MINIATO. Sono strumenti apparentemente semplici, ma con dimensioni monumentali, come si conviene ad una Cattedrale, e il cui suono richiama l'attenzione a distanza di svariati chilometri. Per dare un'idea della grandezza, il cosiddetto “Campanone”, la campana dalle dimensioni maggiori, sfiora il metro e mezzo di diametro e pesa svariate tonnellate. Ciò fa comprendere il complesso lavoro strutturale che è stato realizzato per consolidare la struttura e garantire la funzionalità delle campane. Un robusto castello metallico, che è il risultato di complessa fase di analisi e di progettazione strutturale, sostiene il peso delle campane e ne attutisce le oscillazioni. E' davvero un bell'esempio di moderna ingegneria al servizio di una struttura storica, basti pensare che prima di questo intervento le campane erano sostenute direttamente dalla muratura portante della struttura.

Si sale ancora e si raggiunge il terzo livello della torre. Come nel primo livello, anche in questo caso si tratta di un grande ambiente chiuso, che copre l'intera superficie della pianta, per un'altezza di circa 7 metri. Non vi sono aperture perimetrali e l'illuminazione è garantita da un apposito impianto. Qui è situato il meccanismo che regola il funzionamento dei due giganteschi orologi, quello orientale e quello occidentale. La copertura è a volta con lunette. Essendo tutto chiuso, non si ha affatto l'impressione di stare ad una quota di 27-28 metri dalla piazza, cioè pari all'altezza di un palazzo di 9 piani!
Infine l'ultima rampa di scale, anch'essa metallica, che conduce al coronamento della torre, a cui si accede tramite una bellissima terrazza panoramica. Ed è qui che si prende coscienza del percorso verticale che è stato appena svolto. Siamo a circa 34-35 metri da terra! Quindi come se si fosse sul tetto di un edificio di 11-12 piani! La cosa fa veramente impressione.

La Rocca è lì, apparentemente vicinissima, sembra quasi di poterla accarezzare allungando una mano! Invece è distante quasi 200 metri! Per dare un'idea dell'altezza, il terrazzo del campanile è quasi allo stesso livello del prato della Rocca! Poco più sotto il Santuario del SS. Crocifisso.
Poi lo sguardo viene come rapito dal panorama circostante, ad oriente e poi verso sud. E' diverso da quello che si può ammirare stando in Rocca, perché il campanile si trova in pieno centro urbano. Da una parte si apre la vista sulla parte orientale di San Miniato. Dalla torre si domina tutto l'abitato e, in epoca medievale, si poteva facilmente controllare chi transitava dalla strada, da Piazza XX Settembre (per intenderci dall'Ospedale) fino a Piazza Buonaparte e poi su in Santo Stefano! E' un'immagine bellissima! Come un quadro pittoresco!
Oltre, lo sguardo spazia verso l'infinito mare ondoso composto dalla miriade di colline che separano la Valdelsa dalla Valdera, e poi ancora il Volterrano e il Senese. Purtroppo, quando sono salito, stava iniziando a piovere e tutto il panorama era avvolto da una foschia molto accentuata. Comunque, verso sud, più o meno il panorama è lo stesso di quello che si può godere dalla Rocca.
La sorpresa più grande, invece, è verso occidente. In quella direzione siamo esattamente allineati con il tetto della Cattedrale! Si può osservare la sua dimensione, la sua articolazione volumetrica con la navata centrale e le due laterali, si può apprezzare la connessione fra corpo della chiesa con la sua facciata. Un'immagine insolita, bellissima, suggestiva! E poi oltre... la Piazza del Duomo, il Palazzo Vescovile, il palazzo dell'Hotel Miravalle. Verso sud si coglie un ampio scorcio di Piazza del Seminario, mentre verso ovest si riconosce Piazza del Popolo, la chiesa di San Domenico, la zona di San Martino da una parte, e verso le colline dall'altra. Si vedono sbucare i campanili della Nunziatina e di Santa Chiara, quasi a marcare il territorio.
Io personalmente sono rimasto come “rapito” da una vista così bella e, al tempo stesso, inedita, insolita e sconosciuta. Se non fosse stato per i goccioloni di pioggia, che ormai mi stavano cominciando ad inzuppare, sarei rimasto sulla terrazza del campanile per qualche ora.

Che dire, un'esperienza da fare e rifare. Il desiderio e la curiosità fanno certamente venire meno la fatica del salire. Alla fine è come fare 12 piani di scale senza ascensore, ma, io personalmente, non me ne sono accorto. Per fare un paragone, è molto ma molto più faticoso salire sulla Torre del Mangia a Siena o sulla Cupola del Brunelleschi a Firenze.
Il panorama che si gode dalla torre è unico, non è uguale a quello della Rocca. Si, le colline che coronano la vista a sud sono le stesse, ma quello che cambia è il rapporto con l'abitato, che nel caso della Rocca è distante, mentre sul Campanile ci siamo praticamente dentro. E poi si può apprezzare la bellezza e la dimensione delle campane!

Io mi sento davvero di ringraziare la Diocesi di San Miniato, il Vescovo Fausto Tardelli, e tutti coloro che a vario titolo si sono adoperati per il restauro del Campanile della Cattedrale, perché non hanno solo consolidato e recuperato un monumento importantissimo, ma lo hanno letteralmente aperto e donato alla Città! Quindi, davvero, GRAZIE.

E, allora, che dire... il mio consiglio è semplice: non fatevi scappare l'occasione! Durante i fine settimana della Mostra Mercato del Tartufo, ritagliatevi un'ora e salite sul Campanile. Non ve ne pentirete!

La Rocca e il Santuario del SS. Crocifisso visti dal Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi

La parte orientale di San Miniato, lo Sciòa, visto dal Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi

Il tetto della Cattedrale, il Palazzo Vescovile, il Seminario,
e l'Hotel Miravalle visti dalla terrazza del Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi

L'abitato di San Miniato da Piazza del Popolo verso San Martino e le Colline
visto dalla terrazza del Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi

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