domenica 28 dicembre 2014

ANNUNCIO DEL SINDACO: IL 25 APRILE 2015 VIA LE LAPIDI DELLA DISCORDIA

di Francesco Fiumalbi

Sabato 27 dicembre, a margine della commemorazione nel 70° anno dal passaggio del fronte, “San Miniato 1944-2014”, il Sindaco Vittorio Gabbanini ha dato un annuncio importante: il prossimo 25 aprile saranno tolte dalla facciata del Municipio “le due lapidi della discordia”. Lo stesso Gabbanini, aveva già anticipato l'intento nelle scorse settimane, dichiarando di voler destinare i due marmi al costituendo Museo della Memoria, che troverà spazio sotto i Loggiati di San Domenico. Adesso, si può parlare di ufficialità, dal momento che c'è pure una data: il 25 aprile 2015.

Una decisione “storica”, quella annunciata dal Sindaco. Storica perché, prima di tutto, si confronta con la storia, quella storia consumata fra mille lacerazioni, quella storia che sente, finalmente, la necessità di dover essere condivisa da tutta la comunità sanminiatese. Storica perché non era mai accaduto, a San Miniato, che un sindaco prendesse così le distanze da una decisione di un suo immediato predecessore. Infatti, il Sindaco Angelo Frosini (in carica per due mandati dal 1999 al 2004 e poi dal 2004 al 2009) nel 2008, al termine di una inchiesta che aveva accertato la responsabilità dell'esercito statunitense, aveva affiancato alla prima epigrafe, ormai giudicata menzognera, un secondo marmo che, invece, non raccontava la verità. O meglio, non la raccontava fino in fondo. E ciò aveva provocato ulteriori lacerazioni, rinfocolando quelle passate.


Il momento dell'annuncio del Sindaco Gabbanini
Video di Francesco Fiumalbi

Il prossimo 25 aprile, a San Miniato, dunque sarà veramente una festa di Liberazione, in più di un senso: la liberazione dal Nazi-Fascismo e la liberazione dalla menzogna e dalle mezze verità. A 70 anni da quei tragici giorni del luglio 1944, questa pare davvero essere la decisione più saggia, quella che può consentire ad una comunità di guardare alla storia per quella che veramente è stata, anche se dolorosa, drammatica, anche se non è quella che ci hanno raccontato, anche se non è quella che avremmo voluto che fosse. Posizionare una terza lapide avrebbe significato scendere nel ridicolo, aggiungere una terza macchia bianca sulla colorita facciata del Municipio. Ben venga, quindi, la coraggiosa decisione che ormai era reclamata da più parti. I marmi, come pare giusto, non saranno distrutti, ma troveranno posto nel costituendo Museo della Memoria.

Un momento della serata, con la conferenza del Prof. Cipriani
Foto di Francesco Fiumalbi

Le due lapidi della discordia
Foto di Francesco Fiumalbi

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