Estratto
da G. Piombanti, Guida della Città di San Miniato al Tedesco. Con
notizie storiche antiche e moderne,
Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 73-75.
[073]
MONASTERO
DI S. CHIARA, ORA REGIO CONSERVATORIO
Michele
Portigiani, con testamento del 1339, disponeva che, coi suoi beni, si
erigesse un monastero ed una chiesa in onore di S. Chiara, con tal
rendita, che al mantenimento di trenta monache seguaci della sua
regola fosse sufficiente. Nel luogo dove sorge presentemente questo
monastero, dicono che, fin dal mille, ve ne fosse uno dei monaci
cistercensi, i quali anche si occupavano della coltivazione delle
terre. Esso è grande, ben costruito, solidissimo ed ha vasti
sotterranei a volta reale. Sembra concorresse alla sua edificazione
anche la famiglia Buonaparte. Fu per lunghi anni uno dei più
notevoli monasteri di S. Miniato, dove la regolare osservanza e la
santità della vita bellamente fiorirono. Pietro Leopoldo lo ridusse,
come dicemmo, a educandato per le signorine, coll'obbligo alle
religiose di fare scuola alle bambine del popolo. La [074]
soppressione napoleonica non lo colpì, perché dedito
all'educazione. L'ultima, non avendo trovato le suore di tutta quella
istruzione fornite, che i nuovi programmi esigevano, cagionò, senza
lor colpa, la nomina di una direttrice e di maestre secolari. Sonoci
presentemente le Scuole elementari, le preparatorie e le normali;
havvi regolarità, ordine, disciplina. Ed è da sperare che, venute
meno le incertezze dal cambiamento del personale insegnante prodotte,
a pro delle giovanette e a vantaggio e decoro della città, questo
bell'istituto rifiorisca. – La sua chiesetta, in comunicazione
colla cappella interna del monastero, ha tre altari. Sul maggiore,
che è di pietra, vedesi un bel quadro di Jacopo Chimenti, dei
migliori coloritori della scuola fiorentina, rappresentante la
Concezione con intorno Adamo, Eva, Mosè, David, S. Paolo, S. Giovan
Battista. Sopra quello, a destra di chi entra, è dipinto nostro
Signore dalla croce sconfitto e dagli angioli sostenuto, e di
conservano le reliquie del martire S. Cratone, tolte, a Roma, dal
cimitero della Priscilla. Il terzo ha una tela colla Vergine, S.
Bonaventura, S. Pietro d'Alcantara, e l'arme della famiglia Roffia,
che lo fece edificare. Dietro l'altar maggiore v'ha una nuda
cappella, che serve di sagrestia, la quale ha pur l'ingresso sulla
via pubblica. Nel 1352 mons. Lamberto Buonincontri la eresse.
Ammirasi sul suo altare un bel quadro di Lodovico Cardi [075]
da Cigoli, un po' guasto e mal tenuto, esprimente la Maddalena che,
dopo la risurrezione, incontra con istupore il Redentore amato. –
Ogni anno, ai dodici agosto, per antica istruzione, i canonici ed i
cappellani son usi di venire in questa chiesa a celebrarvi la festa
di Santa Chiara, e prima pur ci venivano il magistrato e il vicario
del granduca.
Il monastero di Santa Chiara
Foto di Francesco Fiumalbi
Nessun commento:
Posta un commento