martedì 8 dicembre 2015

S. MINIATO NELL'HISTORIA FIORENTINA DEL BUONINSEGNI 40/48


40 (1400) Ancora sulle iniziative di Benedetto Mangiadori e altri

«A dì 12 di Novembre 1400 Salvestro di M. Filippo Adimari rivelò a' Signori di Firenze come S. Miniato di Ugucciozzo de' Ricci haveva richiesto di consentire uno trattato, il quale lui, & altri havevano ordinato di levare romore in Firenze insieme con usciti che entrerebbono per la pescaia con fanti à dì 15 alle sette hore & intendersi con più cittadini che 'l sapevano, & doveano uccidere M. Rinaldo Gianfigliazzi & più altri cittadini, & poi mutare il presente stato, i Signori subito posono i rimedij opportuni, & feciono pigliare il detto S. Miniato & dieronlo al podestà ad esaminarlo, il quale tormentato subito confessò, & affermò essere vero, & come era ordinato in Bologna, & disse chi v'era colpevole, poi à dì dicianove egli fu tagliato il capo in su la piazza di Santa Croce, che la grande calca e romore non si poté conducere al luogo della giustizia, & in questi dì veniva da Bologna Francesco di Tommaso Davizi, & uno figliuolo di messer Piero [Domenico] Bonini d'età d'anni diciotto, i quali erano stati abominari da S. Miniato per mettere ad essecuzione detto trattato insieme con gli altri & furono presi à Barberino, e menati à Firenze & esaminati dal rettore, & trovati colpevoli fu decapitato detto Francesco & il garzone per la giovanezza campò la vita, ma pagò fiorini mille, & fu mandato a' confini e sbandito, & nominarono costoro più altri colpevoli, che non haveva fatto S. Miniato, per questo si die balia pe' consigli à certo numero di cittadini, i quali insieme con la Signoria & altri ufici facessono ordini & ogni rimedio, che alloro paresse intorno a questo male, i queli ordinarono, che certi principali abominati fossono sbanditi & rubelli, & chi gli uccidesse dalle dugento miglia in qua havesse certa quantità di danari, acciò che stessono dilungi, i nomi de' quali furono questi, Salvestro e Tommaso di M. Rosso, & Ardingo di Ugucciozzo tutti della famiglia de' Ricci, Gherardo di messer Benedetto, & Piero [Domenico] di messer Bartolommeo degli Alberti, Antonio di Giovanni de' Medici, Benedetto Mangiadori da S. Miniato, e Filippo da Zollaia, & altro, & provorono d'ufici alquanti della famiglia de' Medici, & quasi tutta quella de' Ricci, & tutti gli Alberti, eccetto i figliuoli di messer Niccolaio, dipoi à pochi dì il podestà die bando di rubello à sopradetti & più altri in grande numero [...]».


Piero [Domenico] Buoninsegni, Historia Fiorentina, appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Quarto, pp. 757-758.


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