lunedì 28 agosto 2017

SAN MINIATO E L'IMPERO FASCISTA

a cura di Francesco Fiumalbi

L'IMPERO – Nei giorni immediatamente successivi alla conquista dell'Etiopia, il 9 maggio 1936 alle ore 22,30 della sera, Benito Mussolini si affacciò dal balcone di Palazzo Venezia. Con tono solenne e la massima retorica, annunciò la costituzione dell'“impero”:
«Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato, in Africa e in Italia! Camicie nere della rivoluzione! Italiani e italiane in patria e nel mondo! Ascoltate! [...] L’Italia ha finalmente il suo impero. Impero fascista, perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del Littorio romano, perché questa è la meta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane».

LA CELEBRAZIONE Come era già avvenuto in altre occasioni, tutte le amministrazioni locali si adoperarono per celebrare la costituzione dell'impero che avrebbe dovuto fare da preludio a nuove e più grandi aspirazioni. Un modo per esaltare un tale traguardo fu quello di metter mano ai nomi delle piazze e delle strade, riprendendo una consuetudine più antica e largamente diffusa a partire dell'Unità d'Italia.
Anche a San Miniato il Podestà Giuseppe Pellicini, con delibera del 25 febbraio 1937, si impegnò a celebrare la costituzione dell'impero, rinominando Piazza Gioacchino Taddei (già Piazza San Domenico) in Piazza dell'Impero e via San Francesco in viale 9 Maggio, a ricordo del giorno della proclamazione. Dunque cancellò due indicazioni toponomastiche esistenti (una storica, l'altra un po' meno), sovrapponendo quelle “fasciste”.

Piazza del Popolo a San Miniato, già Piazza dell'Impero
Foto di Francesco Fiumalbi

LA DELIBERA Di seguito il testo contenuto in Archivio Storico del Comune di San Miniato, F200 S022 UF32, Deliberazioni del Podestà 1934-1940, Delibera n. 25 del 25 febbraio 1937:

L'anno Millenovecentotrentasette, addì venticinque del mese di Febbraio, anno XV°, in una sala del civico palazzo di S. Miniato.
IL PODESTA'
per l'Amministrazione di questo Comune, Avv. Giuseppe PELLICINI, assistito ad ogni effetto di legge dal Segretario Capo del Comune Cav. Michele Castiglioni:
Affinché anche questa Città abbia denominazione di vie che commemorano la fondazione dell'Impero Fascista e il Caduto per la Revoluzione, Umberto Pontanari morto il 15 maggio 1921;
DELIBERA
di sostituire la denominazione di Piazza “Gioacchino Taddei” con “Piazza dell'Impero”, la via dei “Ciccioni” con “Viale Umberto Pontanari” e la “Via S. Francesco” con “Viale 9 Maggio”.


Viale Don Minzoni a San Miniato, già viale 9 maggio
Foto di Francesco Fiumalbi

LA DAMNATIO MEMORIAE – Al termine della Seconda Guerra Mondiale, nonostante le morti e le distruzioni provocate dal conflitto e dal ventennio di governo fascista, l'Italia ripartì con nuovi o rinnovati valori: la “Pace”, la “Liberazione”, la “Repubblica”, la “Democrazia”, l'“Antifascismo”, il “Lavoro”, etc. Questi valori andarono a sostituire, se non proprio a cancellare, quelli su cui si era fondata l'epoca precedente. Ciò avvenne in tutti campi della vita socio-culturale e quindi anche nella toponomastica stradale. Si trattò di una vera e propria operazione di “damnatio memoriae” che investì tutti gli elementi e le denominazioni che avessero potuto rimandare al periodo fascista e alla monarchia.

Con comunicazione all'Ufficio di Stato Civile del 2 agosto 1945, il Sindaco Concilio Salvadori informava che la Giunta Municipale aveva provveduto ad alcune modifiche alla toponomastica stradale, con deliberazione n. 18 del 11 ottobre 1944 (cioè a due mesi e mezzo dalla Liberazione di San Miniato, quando l'Italia era ancora divisa in due dalla guerra). Alla “Piazza dell'Impero” veniva sostituita la denominazione di “Piazza del Popolo”, mentre a “viale 9 Maggio” quella di “viale Don Minzoni”.
Dunque fu proprio una sostituzione di valori: dall'Impero al Popolo e da un giorno glorioso per il vecchio regime a Don Giovanni Minzoni, un sacerdote, lo ricordiamo, morto a seguito di un agguato squadrista di cui fu vittima per aver manifestato la propria contrarierà al fascismo. La stessa sorte toccherà a Piazza Arnaldo Mussolini, denominata Piazza Giuseppe Mazzini, e a viale Umberto Pontanari, ribattezzato viale Giacomo Matteotti.

Viale Don Minzoni a San Miniato, già viale 9 maggio
Foto di Francesco Fiumalbi

Di seguito il testo del documento, conservato presso l'Archivio Storico Comunale e riprodotto nel volume
San Miniato durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945). Documenti e cronache, Amministrazione Comunale San Miniato, Biblioteca Comunale San Miniato, Giardini Editori, Pisa, 1986, p. 259:

2 Agosto 1945
Denominazione
delle Vie e Piazze Comunali
All'Ufficio di Stato Civile
SEDE

Comunico a codesto Ufficio che con deliberazione n. 18 in data 11/10/1944, venne provveduto alla modifica delle seguenti denominazioni di alcune Vie e Piazze del Comune:
1 = Via 23 Marzo posta in Parrocchia di San Miniato Basso, prenderà il nome di Via Giuseppe Mazzini
[in realtà a Mazzini sarà intitolata la piazzetta adiacente al Municipio, n.d.r.]
2 = Via 1° Febbraio posta in Parrocchia di Stibbio, prenderà il nome Bruno Buozzi.
3 = Via 9 Maggio posta in Parrocchia di S. Stefano, prenderà il nome di via Don Minzoni.
4 = Via 28 Ottobre posta in Parrocchia di Ponte a Egola, prenderà il nome di via Corrado Pannocchia.
5 = Via Pò posta in Parrocchia di Ponte a Egola, prenderà il nome di via 1° maggio.
6 = Viale U. Pontanari posto in Parrocchia di S. Stefano, prenderà il nome di Viale Giacomo Matteotti.
7 = Piazza dell'Impero posta in Parrocchia di S. Iacopo e Lucia, prenderà il nome di Piazza del Popolo.
8 = Piazza A. Mussolini posta in Parrocchia della Cattedrale, prenderà il nome di Piazza Beccaria
(in realtà verrà intitolata a Giuseppe Mazzini, n.d.r.]
Comunico inoltre che con successiva deliberazione n. 41 in data 7/4/1945 venne provveduto anche alla modifica di Via nuova, posta in Parrocchia di Ponte a Egola, che prenderà il nome di Via Antonio Gramsci.
Le suddette deliberazoni si trovano in corso di Superiore approvazione presso la R. Prefettura di Pisa.
IL SINDACO

Viale Don Minzoni a San Miniato, già viale 9 maggio
Foto di Francesco Fiumalbi


Viale Don Minzoni a San Miniato, già viale 9 maggio
Foto di Francesco Fiumalbi


1 commento:

  1. Quello che risulta veramente strano è il fatto che dopo tutti cambiamenti dei nomi delle strade e l'eliminazione di tutti i simboli del passato regime, non sia stata eliminata a quel tempo la cittadinanza onoraria al capo del fascismo.

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