lunedì 20 febbraio 2023

SAN MINIATO E CHATGPT – METTIAMO ALLA PROVA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

di Francesco Fiumalbi 

Negli ultimi anni sono stati rilanciati numerosi software in grado di elaborare testi più o meno sofisticati partendo da una semplice richiesta di un essere umano. Penso che sia stato il sogno di ogni ragazzo delle Scuole Medie o delle Superiori: «Computer, fammi la ricerca sui Babilonesi e fammi il riassunto della Coscienza di Zeno». Taaac. Un paio di minuti e i compiti per casa sono fatti. 

Oggigiorno, questo sogno è diventato realtà. Ammetto che non vorrei essere nei panni di un povero insegnante: come faranno a riconoscere le produzioni dei propri studenti da quelle del computer? La cosa è davvero strabiliante. E voglio mostrarvela anche a voi, cari amici che leggete Smartarc. 

Fra i vari software, quello al momento più diffuso e affidabile sembra essere ChatGPT. E quindi lo abbiamo messo alla prova con questa richiesta: «Parlami della città di San Miniato in Toscana». Confesso che se avessi dovuto scrivere un breve testo partendo da questa richiesta ci avrei impiegato un bel po' di tempo: sintetizzare gli argomenti, organizzare il discorso, rileggerlo e fare le correzioni. Invece il software ha impiegato circa 1 minuto e da un punto di vista sintattico, non ha sbagliato una virgola. Vediamo cosa ha scritto:


«San Miniato è una città situata in Toscana, a circa 40 km a est di Firenze. La città si trova su una collina e domina la valle dell'Arno, offrendo una vista panoramica spettacolare sui paesaggi circostanti. La città è nota per la sua storia millenaria, la sua cultura gastronomica e il suo patrimonio artistico e architettonico. 
San Miniato è stata fondata dai romani e ha una storia lunga e affascinante. La città ha giocato un ruolo importante durante il Medioevo, essendo stata una delle principali città fortificate della Toscana. In seguito, la città è diventata un importante centro di produzione di tartufo bianco, che è ancora oggi uno dei suoi prodotti più famosi e pregiati. 
La città di San Miniato è ricca di tesori artistici e architettonici. Uno dei monumenti più importanti della città è la Rocca di Federico II, che si trova sulla sommità della collina e offre una vista spettacolare sulla campagna circostante. La Rocca è stata costruita nel XIII secolo e in seguito è stata ampliata e trasformata in un palazzo signorile. 
La Cattedrale di San Miniato è un altro gioiello architettonico della città. Costruita tra il 1062 e il 1207, la cattedrale ha una facciata romanica e un interno gotico. Al suo interno si trovano numerose opere d'arte, tra cui affreschi del XIV e XV secolo e una statua del San Miniato, il santo patrono della città. 
La città è anche famosa per la sua gastronomia. San Miniato è uno dei luoghi in cui si produce il tartufo bianco, una prelibatezza culinaria conosciuta in tutto il mondo. Oltre al tartufo, la città offre una vasta gamma di prodotti gastronomici, tra cui salumi, formaggi, vini e olio d'oliva. 
San Miniato è una città ricca di storia, cultura e bellezza, che vale la pena visitare per scoprire i suoi tesori nascosti e gustare i sapori della cucina toscana.» 

Davvero notevole, sembra davvero tutto perfetto... ma l'intelligenza non è intelligente: si tratta infatti di un formidabile concentrato di statistica e comandi logici.
Quanto è affidabile il risultato? Valutiamolo insieme: 

San Miniato è una città situata in Toscana, a circa 40 km a est di Firenze. 
SBAGLIATO! Si parte maluccio... San Miniato è sì in Toscana ma si trova a circa 40 km ad OVEST di Firenze. Oppure, se vogliamo, a circa 40 km a est di PISA.

San Miniato è stata fondata dai romani. 
SBAGLIATO! A San Miniato ci sono testimonianze etrusche ed addirittura dell'Età del Bronzo. Di romano sono stati trovati alcuni corredi funebri, di scarsa importanza, tanto è vero che si pensa che il colle di San Miniato in epoca romana poteva anche non essere abitato. 

La città ha giocato un ruolo importante durante il Medioevo, essendo stata una delle principali città fortificate della Toscana. In seguito, la città è diventata un importante centro di produzione di tartufo bianco, che è ancora oggi uno dei suoi prodotti più famosi e pregiati. 
Si passa dal Medioevo al Tartufo... ma il tartufo è un prodotto la cui raccolta e commercializzazione è avvenuta in tempi relativamente recenti: si parla di secondo dopoguerra. Fra il 1300 e il 1950 c'è un mondo! Nessun cenno ai Signori di San Miniato che dominarono il castello dal X al XII secolo, niente sui vicari imperiali, sulle guerre di Uguccione e di Castruccio e neppure sulla conquista fiorentina del 1370. Per non parlare dei secoli successivi. 

La Rocca è stata costruita nel XIII secolo e in seguito è stata ampliata e trasformata in un palazzo signorile. 
L'origine della rocca risale addirittura al X secolo. Sicuramente un grosso ampliamento si è avuto dopo l'installazione dei vicari imperiali, quindi fra 1160 e 1175. Nell'epoca di Federico II si parla del palatium situato nella fortezza d'altura, ma la rocca non è mai stata trasformata in palazzo signorile. Prima di tutto perché dopo quel periodo non c'è mai stato un “signore”, ma soprattutto perché ha mantenuto il ruolo di fortificazione almeno fino al XVI secolo. Dopo venne alienata e divenne una zona agricola. Esistono foto dove si vedono gli olivi sul prato della rocca. 

La Cattedrale di San Miniato è un altro gioiello architettonico della città. Costruita tra il 1062 e il 1207, la cattedrale ha una facciata romanica e un interno gotico. 
Non si capisce perché prenda a riferimento gli anni 1062 e il 1207. In ogni caso la costruzione della chiesa, che diventerà cattedrale dal 1622, può essere circoscritta al periodo fra il 1174 e il 1274, fra inizio e completamento dell'apparato scultoreo e campanario. Passiamo la “romanica” facciata, ma l'interno gotico dove l'ha visto??? L'interno è un neoclassico ottocentesco con numerosi elementi settecenteschi. Di precedente è rimasto davvero poco o niente. 

Al suo interno si trovano numerose opere d'arte, tra cui affreschi del XIV e XV secolo e una statua del San Miniato, il santo patrono della città. 
In Cattedrale, dove sono gli affreschi del '400 e del '500 e una statua di San Miniato? Vuoi vedere che si sbaglia con un'altra chiesa... che neppure si trova a San Miniato!? 

San Miniato è una città ricca di storia, cultura e bellezza, che vale la pena visitare per scoprire i suoi tesori nascosti e gustare i sapori della cucina toscana. 
GIUSTO! Su quest'ultimo punto non possiamo che concordare con l'intelligenza artificiale! 

GIUDIZIO FINALE: 
Il risultato prodotto dal software è impressionante, sia per la rapidità con cui ha generato il testo, sia per la correttezza grammaticale e sintattica. Credo che una bella fetta della popolazione italiana  farebbe molto peggio. Da un punto di vista dei contenuti, ancora non ci siamo, ma la strada è tracciata. 
Siamo quindi di fronte ad una nuova rivoluzione digitale. Se il web 2.0 è stato il periodo in cui gli utenti della rete generavano contenuti e li caricavano on-line, con questo tipo di software è la rete che genera contenuti e li riversa nel mondo al di fuori. 

Inevitabilmente a tutto questo non può che portare della preoccupazione. Pensiamo a tutti quei lavori burocratici che possono essere sostituiti con software come questo, ma anche ai nostri ragazzi che si troveranno i compiti di casa praticamente già svolti. 

Quello che mi sento di dire è che, come tutte le rivoluzioni tecnologiche, è impensabile frenarne od ostacolarne il processo e lo sviluppo. Quando sono nate le automobili, le carrozze sono scomparse. Quando è nato il trattore, l'agricoltura si è meccanizzata. Quindi è inutile fare una battaglia contro questi sistemi anche se in questo momento ci preoccupano poiché ne intuiamo le potenzialità e quindi anche gli effetti sull'istruzione, sul lavoro e più in generale sulla vita immediatamente futura. 

La cosa da fare, secondo me, è quella di capire come sfruttare al massimo le potenzialità di questo tipo di software. In altre parole, come dice un noto proverbio: se non puoi batterli, unisciti a loro. 

Usare questi software nella fase iniziale di una produzione. Capire come lavorano e farli lavorare per noi. Poi mettere in campo l'esperienza e la fantasia che ci appartiene come esseri umani, realizzare collegamenti interdisciplinari propri della complessità di questo mondo. Queste "diavolerie" probabilmente appiattiranno ancor di più chi per indole tende ad appiattirsi, ma moltiplicheranno le opportunità di coloro che sapranno coglierle.

domenica 12 febbraio 2023

IL CROCIFISSO PER IL GIUBILEO DELLA DIOCESI DI SAN MINIATO - PRESENTAZIONE 11 FEBBRAIO 2023

Nella mattina di sabato 11 febbraio 2023, presso la Cattedrale dei SS. Maria e Genesio, si è svolta la cerimonia di presentazione e donazione del Crocifisso realizzato dal pittore Luca Macchi per celebrare il Giubileo della Diocesi di San Miniato, nel 400° anno dalla fondazione.

Alla cerimonia, oltre all'autore, hanno preso parte le autorità civili e religiose, con gli interventi di Giovanni Urti (Fondazione CRSM), don Francesco Zucchelli (parroco di San Miniato), mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo, Cortona, Sansepolcro e Amministatore Apostolico della Diocesi di San Miniato.

L'opera di Luca Macchi è intitolata Gesù in croce tra i Santi Maria e Giovanni, Miniato e Genesio. E' stata realizzata nel corso dell'anno 2022 e da un punto di vista materico è una tempera e foglia d'oro su tavola sagomata di dimensioni 295x170 cm.

Il Crocifisso per il Giubileo della Diocesi di San Miniato
appena completata ed ancora era nello studio del pittore Luca Macchi

Di seguito il video della presentazione e della cerimonia di donazione, a cura di Alexander Di Bartolo e Carlo Fermalvento:


Un commento a caldo di Alexander Di Bartolo:
Quella di Luca Macchi, è un'opera degna di essere definita l'opera di arte sacra contemporanea più importante del Duomo di San Miniato. La collocazione in Cattedrale la rende autorevole e ancora più prestigiosa. Le figure hanno una forza espressiva notevole, per non parlare della composizione equilibrata e della ricchezza dell'apparato simbolico. Tuttavia mi ha colpito un particolare. Il blu che fa da sfondo e che non è affatto scontato per opere del genere, che ci aspetteremmo in fondo oro (alla maniera dei primitivi) o al massimo in tonalità del legno. Invece il blu, che tanto Luca ha usato e sta usando nelle ultime fatiche pittoriche e che apprezzo particolarmente per i suoi rimandi alla dimensione della notte, della quiete notturna di una serata limpida di mezza estate quando la luce della luna schiarisce il nero del cielo buio cangiandolo in tonalità di blu. È lo sfondo di una notte non oscura ma illuminata, come il sacrificio della Croce illumina tutti noi dalle tenebre degli inferi nei quali, senza la Salvezza, saremmo altrimenti destinati.