domenica 19 febbraio 2012

L'ORATORIO DI COLLEBRUNACCHI

di Francesco Fiumalbi

Immersa nello splendido scenario delle colline toscane, la villa-fattoria di Collebrunacchi è senza dubbio uno dei luoghi più suggestivi del panorama sanminiatese. Comunemente chiamato “Colle”, fu un antico borgo, ricordato nell’anno 983 tra le ville del piviere di Beate S. Marie et S. Johannes Baptiste sita loco et finibus Quaratiana, l’odierna Pieve di San Giovanni Battista di Corazzano (1). All’interno del bellissimo parco di proprietà della Fattoria Collebrunacchi si trova la piccola, quanto graziosa, cappella dedicata alla Madonna del Buon Consiglio.

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio
Foto di Francesco Fiumalbi

Il piccolo edificio sacro fu costruito per volere dell’Avv. Filippo Formichini (1812-1883), procuratore regio del Tribunale di San Miniato, che acquistò la villa di Collebrunacchi dalla famiglia Mannelli alla metà dell’Ottocento (2).
Il Formichini, il 16 giugno del 1853, ottenne dal Ministero per gli Affari Ecclesiastici l’autorizzazione per poter edificare un oratorio pubblico presso la sua proprietà (3). I lavori terminarono ben presto, e il Vicario Generale Capitolare, Can. Francesco Alli Maccarani, stabilì la consacrazione dell’oratorio il 17 settembre 1853, “accordando al Sacerdote Giovanni Gherardi, Economo spirituale della Chiesa parrocchiale di Cusignano ogni opportuna facoltà e licenza, perché, previa la visita di detto Oratorio, proceda alla benedizione del medesimo, secondo il rito della santa Chiesa Cattolica per poi potervi celebrare i Divini Misteri” (4).

La villa-fattoria di Collebrunacchi, vista da Collicino
Foto di Francesco Fiumalbi

La celebrazione inaugurale avvenne il 1 ottobre 1853 e per richiamare i fedeli fu installata una campana sulla terrazza della villa (5). Nel 1855 l’Oratorio fu arricchito con la Via Crucis e nel 1867 fu concesso di “celebrare la Messa nel pubblico Oratorio di Collebrunacchi anche nei giorni solenni ori, ed eccettuati nel Sinodo Diocesano, sempre che però vi acceda il consenso del parroco e siano presi gli opportuni concerti”. A partire dal 21 giugno 1931, con autorizzazione da parte della Sacra Congregazione dei Sacramenti, col benestare del Vescovo Mons. Ugo Giubbi, fu possibile conservare il SS. Sacramento all’interno dell’Oratorio, allorquando i proprietari fossero residenti nella villa e di potervi celebrare la Santa Messa tutte le domeniche della stagione estiva. Fino agli anni ’60, ogni domenica un contadino andava a San Miniato per portare un sacerdote a celebrare la Messa a Collebrunacchi (6).

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio
Foto di Francesco Fiumalbi

L’edificio presenta una facciata elegante e austera. Il paramento è ornato da una composizione bicroma, con rifiniture in color rosa-arancio. Due pilastri inquadrano il prospetto, sostengono un’ideale trabeazione costituita da una fascia bianca quale architrave, da una tettoia quale fregio e da cornice il primo livello dell’attico. Quest’ultimo è costituito da una cuspide ad edicola ornata con due guglie minori ai lati. La porta presenta un timpano arcuato, all’interno la cui lunetta doveva contenere in passato una pittura o una formella. Il portale, a due ante, presenta delle semplici riquadrature. La composizione appare raffinata e ben proporzionata.

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, particolare
Foto di Francesco Fiumalbi

L’interno dell’oratorio è finemente decorato, apprezzabile in tutto il suo splendore dopo i restauri compiuti dalla Fam. Starnotti, proprietaria della villa-fattoria. L’aula liturgica è caratterizzata da una pianta rettangolare delle dimensioni di circa 5x8 metri. Il presbiterio è distinto dall’assemblea attraverso un piccolo scalino sormontato da arco avente una decorazione a conci bicromi, che riprendono i colori dell’esterno. Dietro il presbiterio si apre un piccolo coro che funge da sacrestia, al quale si accede da due porte sistemate ai lati dell’altare. Il coro è collegato al presbiterio anche per mezzo di due grate laterali. Gli ambienti dell’aula e del presbiterio sono coperti rispettivamente da una volta a crociera e da una volta a vela.

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, interno
Foto di Francesco Fiumalbi

Le pareti, austere, sono ornate con le stazioni della Via Crucis, tuttavia la decorazione più elaborata e raffinata si trova all’altare e sulle volte. 
L’altare, costituito dal piano della mensa, è sormontato da predella lignea, di gusto fiorentino, contenente la custodia eucaristica. Al di sopra vi è un piccolo crocifisso ligneo e un piccolo dipinto, inserito all’interno di un’apposita nicchia, raffigurante una Madonna con Bambino del tipo iconografico denominato “Madonna del Buon Consiglio”. Si tratta di una variante della Madonna della Tenerezza, dove il Bambino tiene le mani una dietro al collo della Vergine e l’altra poggiata sulla parte superiore del petto, come nell’atto di esprimere un consiglio nell’orecchio della Madre. L’iconografia è coerente con l’originale conservato a Genazzano (Rm).

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, altare
Foto di Francesco Fiumalbi

Secondo la tradizione, nel 1467, a Genazzano durante le festività dedicate a San Marco, il popolo udì improvvisamente una musica. Una nube misteriosa discese e ricoprì un muro incompleto della chiesa; successivamente la nuvola di dissolse e si rivelò un bellissimo affresco della Beata Vergine Maria e Gesù Bambino, di spessore sottilissimo. Sembra che in presenza del dipinto siano avvenuti diversi miracoli, ed sembra anche che sia stato miracolosamente trasportato in una chiesa inAlbania. Il culto dell'immagine sacra si diffuse notevolmente, tanto che papa Urbano VIII nel 1630 vi compì un pellegrinaggio e così fece Pio IX nel 1864. Nel 1682 papa Innocenzo XI incoronò solennemente l'immagine. Nel 1753 papa Benedetto XIV costituì la Pia Unione della Madonna del Buon Consiglio e anche Leone XIII, anch'egli membro dell'Unione, ne fu profondamente devoto (7).

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, altare
Foto di Francesco Fiumalbi

Particolare cura è stata riservata all’edicola dipinta attorno alla nicchia contenente l’immagine della Madonna del Buon Consiglio. Due colonne tortili sostengono un timpano, al cui interno due putti leggono un libro (presumibilmente le Sacre Scritture). Il tutto è decorato con motivi floreali e vi sono anche delle piccole sfere congiunte tra loro da una trama ad onde.
Anche le volte sono affrescate. La copertura a vela del presbiterio contiene una suggestiva composizione di angeli con al centro la sigla AM, ovvero Ave Maria. Il tutto è contornato da un cielo blu intenso, arricchito con stelle dorate in gran quantità, alla stessa maniera della decorazione della volta a crociera che sormonta il vano dell’assemblea.
Anche se non vi sono notizie in merito, l’autore di queste decorazioni potrebbe essere il pittore e decoratore Gaetano Ciampolini, allievo del più celebre Galileo Chini. L’ornamento pittorico risalirebbe ai primi anni ’10 del ‘900 e possiamo attribuirla alla mano del Ciampolini confrontando quest’opera con la Madonna Assunta dipinta nella volta absidale nella chiesa dei SS. Martino e Stefano di San Miniato Basso (iniazialmente attribuita al Can. Galli-Angelini), di cui è rimasta memoria in una ricevuta di pagamento e in un articolo di giornale (8). In particolare, il riferimento evidente è alle figure degli angeli, talmente simili da far presupporre l’utilizzo dei medesimi cartoni preparatori. Anche la superficie di riempimento centrale, con la particolare trama a simulare il mosaico, e la decorazione al contorno, con elementi di forma ellissoidale allungata, sono pressoché identiche all'esempio di San Miniato Basso. Lo stesso Ciampolini aveva precedentemente lavorato presso la Cappella dell'Assunta in Cattedrale attorno al 1906 (9)

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, volta del presbiterio
Foto di Francesco Fiumalbi


Una notizia interessante relativa all'oratorio di Collebrunacchi, riguarda l'incontro fra Augusto Conti, professore e filosofo sanminiatese, e Mons. Pio Alberto del Corona Vescovo di San Miniato, tenutosi il 6 ottobre 1893. Era un lunedì e il Vescovo si trovava in visita alla vicina parrocchia di Cusignano. Fu mandato a prendere dall'Avv. Formichini, sollecitato dal Conti suo ospite nella villa, con un carro trainato da due buoi agghindati a festa.
Mons. Pio Alberto Del Corona, giunto alla villa scortato da decine di persone festanti, fu accolto dal Conti che, nel vedere la scena, si commosse. I due avevano avuto in precedenza una lunga e calorosa corrispondenza, ma era la prima volta che si incontravano di persona.
Il Vescovo visitò la villa e il suo oratorio, che definì "splendente come un gioiello" e, dopo un breve sermone, nel giardino antistante la chiesa, si intrattenne con i bambini.
Al termine, Augusto Conti e Mons. Del Corona conversarono a lungo: "ci riscaldammo insieme a quel tema sublime di Terra Santa; e dalle scene soavi che offrono i popoli nostri ci sollevammo in alto, fino alla partenza". (10)

Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, volta dell’assemblea
Foto di Francesco Fiumalbi

Si ringrazia la Famiglia Starnotti, in particolare il Sig. Paolo, per aver permesso la realizzazione di questo post, contribuendo a far conoscere questo edificio che fa parte del patrimonio storico-artistico del territorio sanminiatese.


NOTE BIBLIOGRAFICHE:
(1) AAVV, Memorie e Documenti per servire alla Istoria del Ducato di Lucca, Francesco Bertini Tipografo Ducale, Lucca, 1841, tomo V, parte III, documento: MLXVIII (Arch. Arciv. Luc. ++ C.68)
(2) Boldrini Roberto (a cura di), Dizionario Biografico dei Sanminiatesi (secoli X-XX), Pacini Editore, Pisa, 2001, p. 117.
(3) Tognetti Livio, Non voglio salir sulle vette. Frammenti, cronache, poesie, a cura di Hafiza Malik e Delio Fiordispina, San Miniato, FM Edizioni, 1996, p. 40.
(4) Ibidem.
(5) Ibidem.
(6) Ibidem.
(7) http://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_del_Buon_Consiglio
(8) "(la chiesa di San Miniato Basso, n.d.r.) ...totalmente riquadrata e decorata nelle pareti interne ed esterne per opera del valente pittore Gaetano Ciampalini." tratto dal Bollettino Diocesano, anno 1912, pag. 42, in Mandorlini Fabrizio (a cura di), San Miniato Basso. Un secolo in bianco e nero, FM Edizioni, San Miniato Basso, 2005, p. 11.
(9) Renzoni Stefano, La ristrutturazione della Cattedrale tra Ottocenti e Novecento, in AA.VV., La Cattedrale di San Miniato, CRSM, Pacini Editore, Pisa, pp. 223-224.
(10) Ferretti Lodovico, Vita di Monsignor Pio Alberto del Corona Arcivescovo di Sardica, Industria Tipografica Romana dell'Opera Card. Ferrari, Roma, 1927, pp. 423-424.

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