sabato 5 maggio 2012

LA "MADONNINA" DEL PONTE ALLA BADIA

di Francesco Fiumalbi

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APSM-ISVP-002
MADONNA CON BAMBINO A LA CATENA, PRESSO IL PONTE ALLA BADIA

SCHEDA SINTETICA
Oggetto: Edicola votiva
Luogo: San Miniato, Loc. La Catena, via Tosco-Romagnola Est
Tipologia: Edicola in muratura
Tipologia immagine: Formella in ceramica dipinta
Soggetto: Madonna con Bambino
Altri soggetti: No
Autore: sconosciuto
Epigrafe: No
Indulgenza: No
Periodo: Formella fine '700 - inizio '800. Edicola più recente.
Riferimenti: -
Id: APSM-ISVP-002

Lungo le strade sanminiatesi vi sono molte immagini sacre. Una di queste ha una storia davvero molto suggestiva: si tratta della Madonna con Bambino collocata in prossimità del ponte alla Badia, lungo la Strada Statale n. 67 – Tosco-Romagnola Est.
L’immagine è costituita da una formella in bassorilievo di ceramica dipinta, stilisticamente riconducibile al tardo ‘700. Negli ultimi mesi è stata oggetto di numerosi atti vandalici che ne hanno compromesso l’integrità. Originariamente l’immagine raffigurava la Madonna, vestita con un abito dorato, decorato con motivi floreali e con un mantello azzurro. Sulle ginocchia Gesù e nella mano destra la coroncina del rosario. Ignoti hanno dapprima danneggiato il Bambino e infine sfigurato il volto della Madonna. Senza contare la tinteggiatura azzurra, apprezzabile per il pensiero, ma poco consona ad una edicola votiva, la copertura letteralmente da rifare, la grata da rimettere (ci sono ancora le cerniere del cancelletto).

Edicola votiva presso il ponte de “La Badia”
maggio 2011, Gesù Bambino è già danneggiato
Foto di Francesco Fiumalbi

Edicola votiva presso il ponte de “La Badia”
aprile 2012, E’ stato sfigurato il volto della Madonna
Foto di Francesco Fiumalbi

Molte delle immagini votive collocate lungo le nostre strade possono vantare una storia, una tradizione, un episodio. Pensando di fare cosa gradita, visto anche l'interesse per queste edicole che fanno parte della nostra cultura religiosa e non, riproponiamo il suggestivo articolo redatto da Don Cesare Gemignani, già rettore della Parrocchia di San Giovanni Battista di Cigoli. Fu pubblicato per la prima volta molti anni fa sul settimanale “La Domenica” ed è stato ripresentato nell’opuscolo parrocchiale distribuito alle famiglie in occasione della Santa Pasqua 2012. Si tratta del racconto di alcuni episodi miracolosi, che vedono protagonista la venerata immagine de La Catena, e che merita sicuramente attenzione.

LA MADONNA DEL PONTE
Quella mattina, ci perdoni, sembrò che la Madonnina del tabernacolo presso il ponte della Badia versasse lacrime.
Nessuno seppe con precisione il perché, ma lo intuirono e ne dettero una spiegazione gli abitanti del rione, quando appresero che Michele, il vecchio Maniscalco, era stato colpito da una sincope e dopo poche ore di spasimo se ne era spirato nel bacio del Signore.
***
Michele da parecchi anni abitava con la sua numerosa famiglia presso il ponte dirimpetto al tabernacolo.
Era sempre stato un uomo molto semplice e modesto, ma soprattutto pacifico nel vero significato della settima beatitudine evangelica. Cristiano di stampo antico, non aveva mai fatto mistero della sua fede praticata e vissuta.
Una particolare e meticolosa attenzione poi aveva sempre avuto nel cuore il tabernacolo della Madonna, nell’accendere tutte le sere dinanzi alla sacra immagine il lumino, che egli confezionava da sé col cerume acquistato dal Pievano o dal custode del cimitero.
A quella Sacra immagine, posta lì come a guardia del ponte, attribuiva l’incolumità da tanti pericoli e disgrazie, che altrimenti sarebbero avvenute.

Da quando aveva visto Gaspero dell’Ulivi schizzare incolume col carro e i buoi entro il fosso, lui, uomo di fede soleva spesso esclamare. “Qui c’è la Madonna che ci protegge!”.
E da allora quanti barrocciai aveva visto scivolare sotto le ruote, mentre sulla rampa levigata facevano da bilancino al cavallo! Quanti camions, guidati da autisti imprudenti, aveva visto fermarsi in tronco dinanzi a una brenna o al carretto trainato da una fiascaia, senza che mai fosse successo niente, neppure una scalfitura!
- Bambini – ripeteva spesso ai suoi nipotini – prima di attraversare la strada, fate attenzione e poi guardate la Madonnina! –
E i frugoletti del ponte della Badia sembrava giocassero in scaltrezza coi camions e colle velocissime auto senza mai nessun incidente.
Michele poi conservava in cuor suo anche altre storie, meno belle, di quella sacra Immagine.
Un giorno, un omaccio – almeno allora era così – preso dall’ira, aveva scaraventato con tutta forza contro il tabernacolo una ciabatta. Il bambino Gesù lo riparo con le sue tenere manine, le quali però al dir della gente, gli restarono come rattrappite.

Edicola votiva presso il ponte de “La Badia”
aprile 2012, Foto di Francesco Fiumalbi

Ma nella notte quell’uomo sentì colpirsi in viso da uno schiaffo forte, forte. Li per li non seppe che ringraziare; ma poi, dopo qualche giorno ebbe degli attimi di resipiscenza.
Quasi impressionato, si portò da Michele e a lui raccontò l’accaduto.
Michele rispose all’uomo della ciabatta: - La Madonna è buona e non percosse neppure quelli che gliLo crocifissero!
- Forse sarà stato San Giuseppe ad avvisarmi che non si tratta in quel modo la sua Sopsa e il Bambino Gesù?
- Ma no – aveva risposto Michele – San Giuseppe non salì in collera neppure contro Erode, quando dové fuggire notte tempo con la famiglia in Egitto!
- E allora chi sarà stato?
E Michele aveva risposto per la terza volta – Forse perché la Madonna ti vuol bene, avrà mandato San Giovanni Battista. Vedi sulla facciata della Pieve com’è magro e ossuto e che manona ha sospesa per aria, quando benedice!...
Dopo quell’uomo non osò più passare davanti alla Madonnina del ponte senza cavarsi il cappello.
***
Approssimandosi all’ottantina, Michele era stato toccato da parecchi acciacchi.
Le cateratte abbassate gli avevano tolto quasi completamente la vista. Passava la notte nell’insonnia. Però non aveva mai perso quella sua solita dolcezza d’animo che lo rendeva amabile da tutti.
Sapeva che si accorciavano i giorni e che bisognava prepararsi. Ed egli infatti si preparava.
Sull’imbrunire come al solito inchino davanti al tabernacolo, apriva il cancelletto di ferro e accendeva il lumino, che durava fin verso la Mezzanotte. Poi, al chiaro del lumino, dava uno sguardo alla sua bella Madonnina, la quale glielo contraccambiava di certo; come se fossero stati in due innamorati. Quindi iniziava la recita del Santo Rosario: ma dovremmo dire, forse dei Santi Rosari, perché il buon vecchio, non potendo prender sonno, tornato in casa, si poneva alla finestra, e dopo uno ne cominciava un altro. Uno in suffragio della povera Eleonora… un altro per il povero Berto… uno… fissando sempre con lo sguardo la sua Madonnina.

Edicola votiva presso il ponte de “La Badia”
Confronto maggio 2011 - aprile 2012
Foto di Francesco Fiumalbi

Il 4 gennaio, quasi all’ora consueta di alsarzi, una sincope lo inchiodò nel letto. Il dottore ne constatò la gravità. Il Pievano gli somministrò l’estrema unzione e recitò tutte le preghiere di rito per gli agonizzanti.
Alle ore 11 in punto. Tra il pianto dei figli e dei numerosi nipoti e il cordoglio di tutti quelli del rione, spirò.
Il giorno appresso molti uomini e molte donne con le candele accese, si erano radunati tra il tabernacolo e la porta di casa.
Il Pievano, dopo la benedizione della salma, aveva intonato a voce alta il salmo “Miserere” mentre il corteo funebre si stava muovendo.
Lo credereste? La Madonnina posta a guardia del Ponte fu veduta allora sorridere e versare dagli occhi perle di lacrime d’argento sul lumino acceso, mentre il Bambino Gesù muoveva le manine non più rattrappite per benedire.
(Don Cesare Gemignani)

2 commenti:

  1. "Michele da parecchi anni abitava con la sua numerosa famiglia presso il ponte dirimpetto al tabernacolo".

    Debbo far presente che DI FRONTE A SUDDETTO TABERNACOLO vi è il n°174 e non il n°164.
    Forse è stata solo una vostra svista o forse avete travisato il signoficato della parola "dirimpetto".
    Pace e bene!

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  2. ERRATA CORRIGE il n°174 ed il 176

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