mercoledì 14 novembre 2012

PISA - IL MONUMENTO A PIETRO LEOPOLDO DI LUIGI PAMPALONI

di Francesco Fiumalbi


L'area di Piazza Martiri della Libertà a Pisa, un tempo era occupata dal monastero di San Lorenzo,  ceduto poi gratuitamente alla comunità pisana dal "restaurato" Granduca  Ferdinando III nel 1815. Immediatamente si costituì una prima deputazione affinché, al posto del cenobio, trovasse posto un'ampia piazza da destinare al "passeggio". Tuttavia, una serie di vicissitudini imposero, fra il 1826 e il 1828, la costituzione di una nuova deputazione, di cui fece parte Alessandro Gherardesca a cui si deve il progetto planimetrico della sistemazione della piazza (1).
Nel frattempo, nel 1824, Leopoldo II era diventato il nuovo Granduca, succedendo al padre morente. La Toscana, dopo la parentesi napoleonica, fu interessata da un graduale processo di ammodernamento, accompagnato da una vera e propria operazione d’immagine da parte di Ferdinando III e Leopoldo II. La celebrazione dei due granduchi in quanto monarchi illuminati, attenti alle istanze della propria gente, che si tradusse in un avvicinamento simbolico della figura del granduca verso i suoi sudditi-cittadini, attraverso la riproposizione della grande scultura celebrativa. Un’operazione questa, che sembra essere ripresa dalla scultura sacra, dove il contesto spaziale religioso viene sostituito dalla piazza, ovvero il centro della nuova ritualità cittadino-borghese. Un tentativo di instaurare una sorta di venerazione civica collettiva.
Ne sono esempi le statue di Ferdinando III a Livorno in Piazza della Repubblica opera di Francesco Pozzi e ad Arezzo in Piaggia del Murello realizzata da Stefano Ricci. Il figlio Leopoldo II non fu essere da meno: a Livorno in Piazza della Repubblica realizzata da Paolo Emilio Demi (poi sostituita con un’altra di Emilio Santarelli), a Grosseto in Piazza Dante scolpita da Luigi Magi, a Pietrasanta in Piazza del Duomo di Vincenzo Santini, a Larderello in Piazza Leopolda. Infine, fece innalzare la statua al nonno Pietro Leopoldo, a Pisa in Piazza Martiri della Libertà, realizzata da Luigi Pampaloni nel 1833. Dello stesso autore anche la statua a San Miniato in piazza Buonaparte.


Luigi Pampaloni, Monumento a Pietro Leopoldo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi

La nuova deputazione, pubblicò nel 1829 il manifesto di sottoscrizione per la realizzazione della statua a Pietro Leopoldo, di cui si propone il contenuto:

Estratto da Antologia, Giornale di Scienze, Lettere, e Arti, anno IX, vol. XXXV (35), Vieusseux, Firenze, luglio 1829, pp. 171-172.

Statua a Pietro Leopoldo I Gran-Duca IX di Toscana.

La memoria de' Principi i quali ben meritarono della umanità  , è scritta in caratteri, che il tempo non può cancellare, nelle opere loro.
La immortalità  del nome del Gran-Duca Pietro Leopoldo I sembra riposare sicura, maestosa, e di sé sola contenta sul prezioso deposito delle sue leggi , sul quale la mano della giustizia ha già  scritto « Ei visse ai desideri del Popolo, poco: a quel che fece abbastanza: alla memoria del fatto, per sempre ». Quelle Leggi o penali o civili o amministrative che esse siano, formano un titolo di gloria nazionale toscana : onde gli AUGUSTI SUOI SUCCESSORI le reputarono il più bel gioiello del loro reale diadema; e loro mercé, gli avventurati abitatori di questo paese forman pur sempre un popolo unico nella storia , ricco , laborioso, tranquillo, ed esempio di social disciplina.
Ma la gratitudine ha doveri più grandi di quelli che l'ammirazione possa inspirare, e Pisa, la quale in tempo delle miserie pubbliche che angustiavano il suo territorio, eresse a FERDINANDO I una Statua come monumento della sua gratitudine ai benefizi onde quel buon Principe l'avea ricolma, scorgeva in essa un rimprovero, quasi dimenticati avesse i molti, che, se non più grandi, non certamente meno importanti avea conseguiti da Pietro Leopoldo I; né potea riflettere senza rammarico che tutto nelle sue campagne attestasse le liberalità  del Principe, e nulla o in campagna o in città  rammentasse la propria riconoscenza.
Questo sentimento di tutti i cuori pisani bei fatto in essi nascere il desiderio di erigere una statua al Gran-Duca Pietro Leopoldo I, e quel desiderio è cresciuto successivamente a progetto, dopoché gli abbellimenti fatti per opera di zelanti e benemeriti cittadini nella Piazza di Santa Caterina della loro Città, parvero spontaneamente indicare il luogo nel quale dovea essere la Statua inaugurata a quel grande.
Il progetto di una Statua al Gran-Duca Pietro Leopoldo L non può non essere un progetto toscano, qualunque sia il luogo ov'ella si eriga , e i sottoscritti incaricati di vegliarne la esecuzione, lo annunziano come una impresa alla quale tutti i cuori toscani vorranno applaudire.
La Statua sarà  costrutta in marmo : di grandezza oltre il naturale : non equestre : atteggiata e decorata come a pacifico Legislatore si conviene : collocata sopra a gran piedistallo , su i quattro lati del quale saranno in basso-rilievo storiati i fatti reputati i più caratteristici del regno e dell'Amministrazione di quel Gran Principe, colla corta leggenda AL GRAN-DUCA PIETRO LEOPOLDO I QUARANTA ANNI DOPO LA SUA MORTE.
Sarà  fatto della Statua un disegno in litografia, il quale servirà  di frontispizio a un opuscolo a stampa , in cui verranno spiegati i bassi-rilievi, e sarà data una descrizione esatta di tutti gli accessorj del monumento , non meno che il novero dei nomi di tutti quelli, che alla spesa contribuirono. L'opuscolo sarà  a tutti i contribuenti distribuito gratis.
Le firme originali di ciascun contribuente in pie delle copie autenticate del presente Manifesto saranno obbligatorie fin dal momento della loro apposizione ; ma non verrà  il giorno del pagamento delle somme che esprimono, finché il loro coacervato non pareggi la spesa a norma de' contratti da convenir cogli artefici.
Le somme del respettivo contributo saranno pagabili in due rate eguali, l'una entro l'anno 1830, l'altra nel successivo 1831. L'avviso del pagamento e del luogo ove deve essere effettuato sarà trasmesso con firma originale del Segretario della Deputazione incaricata di presiedere a quest'opera.
Pisa, 7 Settembre 1829.

I Deputati
Conte Cav. Giovan Francesco Mastiani Brunacci.
Cav. Professor Giovanni Carmignani.
Avv. Angiolo Minetti.
A. Rosselmini Gualandi Segretario.

Luigi Pampaloni, Monumento a Pietro Leopoldo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi

L'incarico di realizzare il simulacro fu inizialmente conferito allo scultore Lorenzo Bartolini, che tuttavia fu costretto a rinunciare per i numerosi cambiamenti che la commissione aveva proposto per i suoi due bozzetti (2). La deputazione assegnò, quindi, il lavoro a Luigi Pampaloni:

"... udito il grido di celebrità nato in Firenze sulle due statue recentemente scolpite dal sig. Luigi Pampaloni (Filippo Brunelleschi e Arnolfo di Cambio, collocate il 21 giugno del 1830, n.d.r.), in seguito delle istanze dal medesimo avanzate a vari componenti della commissione per essere prescelto all'esecuzione della statua da innalzarsi alla gloriosa memoria del Gran Duca Pietro Leopoldo I, Essi adunati deliberarono all'unanimità di nominarsi ed elleggersi il detto sig. Pampaloni in scultore per la statua della quale si tratta..." (3).

Il contratto fu firmato il 30 giugno 1830 e Luigi Pampaloni preparò un bozzetto in gesso, che nel luglio successivo sottopose al giudizio di numerosi docenti dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, che ne stabilirono l'approvazione. Il 10 agosto 1830, la deputazione adunata approvò all'unanimità il modello e incaricò Alessandro Gherardesca di far fare un disegno da sottoporre al regio censore (4). L'opera fu portata a termine da Luigi Pampaloni, come stabilito dal contratto, dietro il pagamento di 3500 scudi toscani (5).

Luigi Pampaloni, Monumento a Pietro Leopoldo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi

Quella di Pietro Leopoldo è una statua “togata” (cioè “vestita” con la toga), e riprende tale configurazione dalla statuaria antica romana. La caratteristica principale della figura, è la sua dignità, la sua intelligenza, predisposta per l’interesse collettivo, nell’ideale allusione ai fasti degli antichi e alle conquiste degli antichi, sia in campo artistico che in quello intellettuale. Il Granduca ha una spalla e parte del torace scoperti, come nella scultura aretina realizzata da Stefano Ricci nel 1822, e raffigurante Ferdinando III. Tuttavia il significato di ideale intellettuale quale far tendere il sovrano illuminato, è ben rimarcato dal bastone del comando che, attraverso la mano destra, è appoggiato sui volumi contenenti le leggi. Aspetto questo, ulteriormente sottolineato dai bassorilievi incastonati nel basamento (disegnato da Alessandro Gherardesca), realizzati da Emilio Santarelli e da Temistocle Guerrazzi e allusivi all'attenzione per l'agricoltura, al commercio e per le arti (6).

Emilio Santarelli, Istituzioni agricole, bassorilievo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi


Temistocle Guerrazzi, Protezione delle arti, bassorilievo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi


Temistocle Guerrazzi, Saggi provvedimenti sul libero commercio, bassorilievo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi

Luigi Pampaloni, Monumento a Pietro Leopoldo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi

Luigi Pampaloni, Monumento a Pietro Leopoldo
Pisa, Piazza Martiri della Libertà, 1833
Foto di Francesco Fiumalbi



RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICI:
(1) http://www.sbappsae-pi.beniculturali.it/index.php?it/271/la-creazione-di-piazza-santa-caterina
(2) Archivio di Stato di Pisa, Comune di Pisa, F., f. n. 92, f. 578, Adunanza del 29 aprile 1830; cfr. E. Marconi, La statua di Leopoldo II in San Miniato ed altri monumenti di Luigi Pampaloni, in Bollettino dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, n. 75, 2008, p. 133, n. 19.
(3) Archivio di Stato di Pisa, Comune di Pisa, F., f. n. 92, f. 578, Adunanza del 24 maggio 1830; cfr. E. Marconi, La statua di Leopoldo II... cit., p. 133, n. 20.
(4) Archivio di Stato di Pisa, Comune di Pisa, F., f. n. 92, f. 578, Adunanza del 10 agosto 1830; cfr. E. Marconi, La statua di Leopoldo II... cit., p. 133, n. 21.
(5) Archivio di Stato di Pisa, Comune di Pisa, F., f. n. 92, f. 578, Prospetto storico ed economico 1834, p. 5; cfr. E. Marconi, La statua di Leopoldo II... cit., p. 133, n. 20.
(6) E. Marconi, La statua di Leopoldo II... cit., pp. 134-135; S. Renzoni, La scultura, in L'immagine immutata. Le arti a Pisa nell'Ottocento (a cura di R. P. Ciardi), Pacini Editore, Pisa, 1998, p. 87; A. Gherardesca, Monumento a Pietro Leopoldo I Granduca di Toscana eretto in Pisa. Pubblicato per cura di Alessandro Gherardesca, Pisa, 1833.

1 commento:

  1. A parte la piazza Martiri e i suoi bellissimi monumenti, mi spiace molto dirlo ma Pisa in quanto a pulizia e decenza delle strade e delle abitazioni lascia alquanto desiderare......

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