lunedì 12 novembre 2012

SAN MINIATO NE "LE CRONICHE" DI SERCAMBI 30/41

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DXXV. Chome Benedecto Mangiadori ordinava tollere Saminiato a' Fiorentini. [anno 1397]

E mentre che tali cose s'ordinònno, Benedecto Mangiadori da Saminiato, lo quale altra volta volse tollere Saminiato a' Fiorentini, ordinò di nuovo uno tractato di prendere il dicto Saminiato. E acciò che non passi questo punto che tucto si sappia, dico che a dì .X. novembre dovea il dicto Benedecto entrare dentro, e l'ordine era che in nella chieza de' frati di santo Agustino di Saminiato si doveano ripuonere circha .LXXX. fanti armati, et quelli doveano intrare dentro in modo di contadini, e come fussero dentro, facea lo dicto Benedecto ribellare uno chastello della corte di Saminiato nomato Gello; e questo facea acciò che tucte le brigate di Fiorenza eh' erano in Saminiato cavalcassero al dicto Gello. E il dicto Benedecto, colle genti del dugha di Milano ch'erano in Pisa e in quelle circustanzie, deveano traere a pie di Saminiato, e allora quelli fanti che erano entrati dentro, doveano prendere una delle porti di Saminiato e quella tenere aperta, e le diete brigate entrare dentro. E acciò che meglio, si potessero difendere da' Fiorentini, era venuto a
Serezana messer Nicolecto Diversi et Paulo Savelli con chavalli .M., li quali doveano chavalcare di tracta là, oltre l'altre cose che aveano a fare. E avendo il dicto Benedecto tal pratica appalezato a uno suo amico frate in nel dicto ordine, il dicto frate tal cosa narrò a uno suo compagno frate, e il predicto andò e narrò tucto al vicario di Saminiato, essendo già ribellato il dicto Gello. Di che, sentendo il dicto Benedecto tal facto essere schoperto e non potere seguire l'ordine, si tornò in dirietro.

Salvatore Bongi (a cura di), Le Croniche di Giovanni Sercambi, Vol. 2, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 61-62.

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