sabato 9 marzo 2013

SAN MINIATO NELLA “CRONACA SENESE” DI AGNOLO DI TURA 14/21

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14 [anno 1325] I sanminiatesi soccorrono Roberto d'Angiò, insieme alle altre città della Lega Guelfa.


[…] II contado di Firenze in verso il ponente ove Castruccio guastò e corse rimase tutto diserto, e le genti scanpate rifugiti in Firenze per li disagi ricevuti adussero in Firenze infirmità e mortalità grande, la quale s'apichò a' cittadini, e tutto quello anno ebe nella città grande mortalità di gente sifatta che s'ordinò che bando non andasse per li morti, aciochè la gente inferma non isbigottisse di tanti morti Fiorentini essendo in tanta affritione di guerra e così sprovati dal tirano Castruccio loro nimico, mandarono per lo sochorso a lo re Ruberto a Napoli e a' vicini e amici e da nullo ebeno subito aiuto, se no' da Saminiato 80 cavalieri e da' Colligiani 25 cavalieri e 100 fanti, e feciono per paura che non passasse Castruccio dall'altra parte de la città, feciono afforzare la roca di Fiesole, perochè n'avea minacciati i Fiorentini e avea gran volontà di 15 rifare Fiesole per assediare megl[i]o la città e avere bono fatto, se e' signori Ubaldini l'avessero seguito come aveano promesso; e ancora per paura di Castruccio i Fiorentini feceno afforzare la badia di Saminiato a Monte (la Badia Fiorentina, nei pressi di San Miniato al Monte, n.d.r.) e in ciascuno luogo missono gente e guarnigione, e ancora per tema che li sbanditi non facessero raunata e rubellatione dentro a la città o di fuore d'alcuno castello, e ordinoro che ciascuno potesse uscire di bando, per che misfatto 20 si fusse, pagando alcuna picola cabella, salvo quelli de le case esciettati per ghibellini o bianchi o ribelli. […]

Cronaca Senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la Cronaca Maggiore, in Lisini Alessandro e Iacometti Fabio (a cura di), Cronache Senesi, in Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XV, parte VI-A, Nicola Zanichelli, Bologna, 1939, p. 429.

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