martedì 11 giugno 2013

CASTIGLIONI [SAN MINIATO] DIZIONARIO REPETTI


CASTIGLIONI [Comune di San Miniato]

CASTELLUCCIO di SANMINIATO nel Val d’Arno inferiore. Fu una delle 36 ville del distretto di Sanminiato, delle quali si fa menzione nella cronaca di Giovanni Lelmi Sanminiatese (1).
È incerto, se a questa villa riferire si debba la chiesa di S. Martino di Castiglione dell’antico piviere di San Genesio, ossia dell’attuale cattedrale di Sanminiato.

[Estratto da E. Repetti Emanuele, Dizionario...Cit., Vol. I, Firenze, 1833, p. 585]

MARTINO (S.) A CASTIGLIONE presso Sanminiato nel Val d’Arno inferiore. – Casale che ebbe chiesa parrocchiale dedicata in origine a S. Miniato, poi a S. Martino, nel piviere di S. Genesio, già Diocesi di Lucca, ora nel suburbio della città di Sanminiato, Comunità e Giurisdizione medesima, Compartimento di Firenze.
Risiede in una piaggia circa mezzo miglio toscano a ponente di Sanminiato, la cui chiesa da remota età distrutta, fu riunita da primo a quella di S. Maria a Fibbiastri nel piviere di Cigoli, ma che dopo la soppressione di quest’ultima fu traslocata nella chiesa della Nunziatina, pur essa suburbana della città di Sanminiato.
Se non prendo errore io tengo per fermo che in questo luogo di Castiglione si dovessero cercare non solo i primi incunabuli, ma anche il nome e l’origine della preaccennata città di Sanminiato.
Me ne porge argomento l’antica chiesa in discorso, la quale dopo il secolo XII si trova sotto l’invocazione di S. Martino, e come parrocchiale essa è rammentata in un istrumento del 28 marzo 1233, quando si stabilirono i confini del suo distretto, che furono confermati con atto del 15 dicembre 1278, fatto nell’episcopio di Lucca dal vescovo Paganello de’ Porcari ad istanza di Bonaparte priore in quel tempo della chiesa di S. Martino a Castiglione. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Convento di S. Agostino a Sanminiato).
Sebbene cotesta chiesa di S. Martino a Castiglione, probabilmente dopo il mille, venisse riedificata, e ad altro santo patrono dedicata, ciò nonostante, come si è detto poco fà, essa in origine aveva per titolare il martire S. Miniato. – Fra i molti documenti che ci si presentano a conferma di tal verità, mi limiterò per ora a un istrumento del 17 luglio 982, col quale Pietro vescovo di Lucca concedè a livello una casa massarizia posta in loco ubi dicitur Castellione prope Ecclesiam S. Miniati et prope plebem S. Genesii. – A questa medesima chiesa di S. Miniato a Castiglione ne richiama una carta assai più antica, relativa alla sua fondazione, la quale rimota verso l’anno 700, quando cioè sedici longobardi, o nobili lucchesi, ottennero licenza dal vescovo Balzari di Lucca di fabbricare in loco Quarto, dentro il distretto della pieve di S. Genesio, un oratorio che quei nobili dedicarono a S. Miniato. Al servizio dello stesso oratorio in loco Quarto gli eredi dei fondatori con licenza di Giovanni vescovo di Lucca nel 783 costituirono un figlio del defunto rettore. (MEM. LUC. T.IV (2), e T.V P.III. (3) – MUR. Ant. M. Aevi). – Vedere SANMINIATO città.

[Estratto da E. Repetti Emanuele, Dizionario...Cit., Vol. III, Firenze, 1839, pp. 103-104]

NOTE E RIFERIMENTI
(1) La notizia è tratta dal Diario di Giovanni di Lemmo da Comugnori. Al tempo in cui scrive Emanuele Repetti, il suo “Diario” non era ancora stato stampato. La prima edizione fu inserita nella raccolta curata da Luigi Passerini, Cronache dei secoli XIII e XIV, Documenti di Storia d'Italia, Vol. VI, coi tipi di M. Cellini e C., Firenze, 1876. Più recentemente è uscita una nuova edizione curata da Vieri Mazzoni: Ser Giovanni di Lemmo Armaleoni da Comugnori, Diario. 1299-1319, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia Italiana, Serie II – Volume XIV, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2008.
(2) Domenico Bertini (a cura di), Memorie e Documenti per Servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Francesco Bertini Tipografo Ducale, Lucca, 1818, Tomo IV, parte I, Appendice, Doc. I, pp. 3-4.
(3) Domenico Barsocchini (a cura di), Memorie e Documenti per Servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Francesco Bertini Tipografo Ducale, Lucca, 1841, Tomo V, parte III.

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