lunedì 29 luglio 2013

CUMULO [PALAIA] - DIZIONARIO REPETTI


La zona collinare nei pressi di Cumolo e Agliati
Foto di Francesco Fiumalbi

CUMULO [Comune di Palaia]

CUMULO nel Val d’Arno inferiore. Castello che fu nella vallecola della Cecinella (1), e che si appellò anche Corneto di Cumulo, con una chiesa parrocchiale (S. Martino) nel soppresso piviere di Barbinaja, fra Brucciano, Monte Bicchieri e Agliati, dove probabilmente fu traslocato il titolo di quella chiesa, nella Comunità e Giurisdizione di Sanminiato, Diocesi medesima, già di Lucca, Compartimento di Firenze (2).
Ebbero signoria in Cumulo i conti della Gherardesca, poiché il conte Gherardo della stessa prosapia, nel 1004, concedè alla badia di Serena presso Chiusdino una parte di predj posti nel suo castello di Cumulo (3); e nel 1119 Ugo abate della medesima permutò quei beni con Benedetto vescovo di Lucca, in cambio dei quali ne ricevè altri situati nella Maremma (4). – Acquistarono dopo altre sostanze in Cumulo i monaci Camaldolensi della badia di Carisio in Val d’Era (5). Cumulo fu uno dei castellucci del distretto Sanminiatese combattuto e preso dai Pisani, ai quali venne dai primi ritolto nel 1312. (LELMI, Cronic. Sanminiat.) (6).

Repetti Emanuele, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e Lunigiana, Tofani, Firenze, 1833, Vol. I, p. 837.

GRUMULO, o CUMULO nella Val d'Evola. – Casale perduto ch’ebbe nome di castello, e che diede il titolo alla chiesa di S. Martino di Cumulo, o Grumulo, nel piviere di Barbinaja, Comunità Giurisdizione e Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze. – Vedere CUMULO.

Repetti Emanuele, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e Lunigiana, Tofani, Firenze, 1835, Vol. II, p. 556.

NOTE E RIFERIMENTI
(1) Il Repetti confonde la Chiecina con la Chiecinella, infatti Cumulo, così come Agliati, si affaccia nell'alta Valdichiecina. Il Torrente Chiecinella scorre in una vallata parallela.
(2) Al tempo in cui scrive Emanuele Repetti, Cumulo, assieme ad Agliati e Collelungo faceva parte del Comune di San Miniato. Come abbiamo visto, il distaccamento a favore del Comune di Palaia avvenne nel 1928. Inoltre al tempo San Miniato faceva parte del “Compartimento”, poi Provincia, di Firenze, da cui fu staccato nel 1925.
(3) Il documento della cessione dei beni dai della Gherardesca all'Abbazia di Santa Maria di Serena è conservato presso l'Archivio Arcivescovile di Pisa e pubblicato in A. Ghignoli, Carte dell'Archivio Arcivescovile di Pisa, I, Biblioteca del Bollettino Storico Pisano, Fonti, 11, 1, Pisa, 2006, n. 74, pp. 178-182.
(4) Archivio Arcivescovile di Lucca, Diplomatico, *I.96; il documento è pubblicato in Domenico Bertini, Memorie e documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Tomo IV, parte II, Francesco Bertini Editore, Lucca, 1836, doc. CXVII, pp. 167-168.
(5) Riguardo a questa notizia, Cumulo non sembra comparire nell'elenco dei beni riconosciuti all'Abbazia di San Cassiano di Carigi nel privilegio di Papa Lucio III, datato 1182. Cfr. Migne, Patrologia Latina, n. CCI, cc. 1121-1124; Mittarelli e Costadoni, Annales Camaldulenes, tomo IV, p. 107.
(6) Si tratta del Diario del notaio e cronista sanminiatese Giovanni di Lemmo da Comugnori. Al tempo in cui scrive Emanuele Repetti, il suo “Diario” non era ancora stato stampato integralmente, ma Giovanni Lami vi aveva attinto notevolmente. La prima edizione fu inserita nella raccolta curata da Luigi Passerini, Cronache dei secoli XIII e XIV, Documenti di Storia d'Italia, Vol. VI, coi tipi di M. Cellini e C., Firenze, 1876. Più recentemente è uscita una nuova edizione curata da Vieri Mazzoni: Ser Giovanni di Lemmo Armaleoni da Comugnori, Diario. 1299-1319, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia Italiana, Serie II – Volume XIV, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2008. In quest'ultima edizione, la notizia riguardante Cumulo è riportata alla c. 26, p. 36.

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