lunedì 2 settembre 2013

S. MINIATO NELLA NUOVA CRONICA DI GIOVANNI VILLANI 38/39


La prima parte delle Historie universali de' suoi tempi
di Giovan Villani Cittadino Fiorentino, Venezia, 1559

38 [anno 1345] LIBRO XII. CAPITOLO XLV.
Come volle essere tolto il castello di Fucecchio al Comune di Firenze.

«Nel detto anno MCCCXLV, a dì XXVII d’aprile, quelli della Volta di Fucecchio nobili e di più possenti
di quelli della terra, coll’aiuto di loro amici di Saminiato e di gente del contado di Lucca, corsono la terra di Fucecchio per rubellalla e torla al Comune di Firenze sotto titolo di cacciarne que’ di meser Simonetto, un’altra casa di maggiori di Fucecchio, loro nimici. E sarebbe loro venuto fatto, se non fosse il sùbito soccorso delle masnade di Fiorentini ch’erano nelle castella di Valdarno e di Valdinievole, che vvi trassono di presente; e con forza d’arme combattendo, furono i detti della Volta e lloro seguaci nella terra sconfitti e rotti e cacciati, ov’ebbe assai di morti e fediti, e presi, impiccati per la gola. E poi la state apresso da D fanti di Pisani ch’erano alla guardia del Cerruglio e di Vivinaia e Montechiaro di notte tempo iscesono in Cerbaia, e parte ne passarono la Guisciana con trattato d’aver Fucecchio; per buona guardia si guarentì; onde i Fiorentini si dolsono forte a’ Pisani per loro ambasciadori, onde si scusarono molto che non era loro fattura; ma come sempre hanno usato, il vizio pisanoro d’inganni e tradimenti fu questo, però che non ne feciono né amendo né punizione; e se l’avessono preso, il s’avrebbono tenuto a onta e dispetto di Fiorentini. E per la detta novità di Fucecchio, onde i Malpigli e Mangiadori di Sa Miniato furono operatori e cagione, il luglio apresso ebbe zuffa e battaglia in Saminiato tra’ Mangiadori e Malpigli e loro seguaci; ma per li Fiorentini vi si mise accordo, perché non si guastasse quella terra. Ancora poi all’entrante di marzo del detto anno volle essere tradito Fucecchio, e più terrazzani colpevoli di ciò ne furono morti e giustiziati. E nel detto anno, all’entrante di giugno, fu fatta pace e accordo dal Comune d’Arezzo a’ Tarlati e lli altri loro usciti ghibellini per mano di Perugini e Fiorentini.»

Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e corredate di note filologiche e storiche, Vol. I, Trieste, 1857, p. 471.

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