lunedì 2 settembre 2013

S. MINIATO NELLA NUOVA CRONICA DI GIOVANNI VILLANI 39/39


La prima parte delle Historie universali de' suoi tempi
di Giovan Villani Cittadino Fiorentino, Venezia, 1559

39 [anno 1346] LIBRO XII. CAPITOLO LXXXII.
Di certe novità che furono nel castello di Saminiato e come si diedono alla signoria e guardia del Comune di Firenze per V anni.

«Nel detto anno, del mese di febraio, essendo podestà di Saminiato mesere Guiglielmo delli Oricellai popolano di Firenze, volendo fare giustizia di certi malfattori i quali erano masnadieri di Malpigli e Mangiadori, le dette case co lloro sforzo d’amici con armata mano levaro la terra a romore, e per forza tolsono i malfattori alla detta podestà, e voleno disfare gli ordini del popolo. Se non che’ popolani di Saminiato furono ad arme, e col sùbito soccorso delle masnade di Fiorentini ch’erano nel Valdarno di sotto, a ccavallo e a piè vi trassono, onde il popolo si difese e guarentì, e ’l Comune di Firenze vi mandò loro ambasciadori per riformare la terra, e così feciono; per la qual cosa il popolo e Comune di Saminiato, di loro buona volontà e per vivere in pace, dierono la signoria e guardia della loro terra al Comune di Firenze per V anni. E poi per fortificare il popolo di Saminiato si fece, dì XIII d’ottobre MCCCXLVII, riformagione in Firenze, che’ grandi di Firenze s’intendessono e fossono grandi e trattati per grandi in Saminiato, acciò che non potessono fare forza e violenze a’ popolani, e che i grandi di Saminiato s’intendessono per grandi in Firenze. E ordinossi di raforzare la rocca e fare via chi Comune di Firenze e di Saminiato, acciò che ’l Comune di Firenze avesse spedita l’entrata ella guardia della detta rocca. E ordinossi di fare un ponte sopra il fiume de l’Elsa alle spese de’ detti due Comuni, acciò che quando bisognasse, ad ogni tempo, la forza di Fiorentini potesse essere in Saminiato alla loro difesa.»

Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e corredate di note filologiche e storiche, Vol. I, Trieste, 1857, p. 492.

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