lunedì 14 aprile 2014

SAN MINIATO NELL'ANTICA CRONICHETTA VOLGARE LUCCHESE

a cura di Francesco Fiumalbi



Regesto:

Antica Cronichetta Volgare Lucchese, S. Bongi (a cura di)
in «Atti della Regia Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti»,
Tomo XXVI, Tip. Giusti, Lucca, 1893.

Il regesto proposto in questa pagina è tratto da due manoscritti conservati presso l'archivio dell'Accademia Lucchese di Lettere, Scienze e Arti di Lucca. Risultano essere appartenuti al notaio lucchese Pietro di Berto, il quale aggiunse alcune annotazioni, riportando notizie provenienti da altre fonti cronachistiche, come l'opera di Giovanni Villani.
Questa cronichetta, composta da un anonimo fra gli ultimi anni del '200 e i primi del '300, fu pubblicata, nelle sue due versioni, a cura di Salvatore Bongi, nel Tomo XVI degli Atti della Regia Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, anno 1893, alle pagine 215-254.
Una seconda edizione fu pubblicata col titolo Die Gesta Lucanorum, in «Monumenta Germaniae Historica», Scriptores Rerum Germanicarum, Nova Series, Tomo VIII, Tholomei Lucensis Annales, Berolini, Weimannos, 1930, pp. 278-323.
Sulle informazioni relative a San Miniato e al territorio sanminiatese, la prima notizia riguarda lo scontro armato del 1172, conseguente alla politica di Cristiano di Magonza, che vide contrapposte le città di Firenze, Pisa e il castello di San Miniato da una parte, e Siena, Lucca e Genova dall'altra. In questo contesto i centri di San Miniato e Ventrignano (Montebicchieri) furono assediati e incendiati dalle truppe lucchesi [01] e [07]. Questa notizia verrà poi ripresa dal G. Sercambi [01/41], mentre una descrizione più dettagliata di questo episodio è contenuta nella cronaca del pisano Bernardo Maragone.
La seconda notizia è del 1188, quando, secondo il cronista, la città di Lucca fortificò il borgo di San Genesio, contro la volontà dei Sanminiatesi, che evidentemente nutrivano mire espansionistiche [02] e [08]. Come per l'episodio del 1172, anche in questo caso, la cronaca fu utilizzata dal G. Sercambi [02/41].
L'anonimo cronista lucchese, riporta poi le circostanze a proposito di varie distruzioni del borgo di San Genesio operate dai Sanminiatesi, e di altrettante ricostruzioni per merito di Lucca. Secondo questa cronaca sarebbero avvenute fra il 1199 [03] e il 1200 [04]. In questo caso, il G. Sercambi [03/41] e G. Sercambi [04/41], sembrano avvicinarsi di più ai testi di G. Villani [02/38] e G. Villani [03/38].
Riguardo invece alla notizia circa la costruzione del castello di San Miniato da parte di Federico II nel 1220 [05], in questo caso siamo di fronte ad una delle annotazioni del notaio Pietro di Berto (fine '400), il quale dichiara esplicitamente di riprendere la notizia da G. Villani [04/38].
Infine, l'ultimo episodio sanminiatese narrato dal cronista lucchese è la distruzione del borgo di San Genesio, operata dai Sanminiatesi nel 1248 [06]. Tuttavia a differenza di G. Villani [05/38], di G. Sercambi [06/41], e di altri cronisti come S. Della Tosa [04/10] e R. Malispini [05/08], l'anonimo lucchese riporta la circostanza secondo cui la distruzione del borgo avvenne perché i Sanminiatesi incendiarono le case del centro abitato, e indica anche una data diversa, il 22 giugno, rispetto all'ultimo giorno di giugno, come si trova in altre cronache.


Regesto:

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