lunedì 26 maggio 2014

BICCE BOCCE - Racconto di Giancarlo Pertici


di Giancarlo Pertici

BICCE BOCCE - Il suo mestiere in San Miniato era quello di recuperare di tutto, dal ferro arrugginito, al cencio vecchio e liso. dalla pelle di conigliolo essiccata. Tutto quello che doveva essere gettato via poteva ritornare a vita nuova e aveva un suo valore. Mi ricordo che mio nonno Nuti metteva da parte qualsiasi cosa per rivenderla al cenciaio e destinava quel piccolo gruzzolo per farmi delle sorprese. II più delle volte si trattava di un chicco particolarmente caro, come un pezzo di cioccolato fondente in mostra nella vetrina del Corri. Talvolta si trattava di un giocattolo a carica che mi portava di ritorno da una delle sue gite a Firenze: in gioventù aveva vissuto tra Firenzuola, Scarperia e Firenze. Io non mi ricordavo il nome di questo cenciaio anche se credevo si trattasse del Nonno di Alberto Vincenti, il quale mi confermò giorni fa che si trattava non di suo nonno detto Biccce Bocce, ma di un suo concorrente il Barani. A me questo nomignolo "Bicce Bocce" mi ha fatto emergere da un remoto cantone della memoria un'immagine a cui non avevo dato un nome e neppure una vera identità: invero ero dubbioso di quale lavoro raffigurasse. L'immagine è quella, (ben diversa dall'immagine sotto postata solo quale "promemoria" ), di un omino, Sì! proprio di un omino, perché basso di statura come se ne incontravano nelle generazioni prima di guerra, ....dalla altezza ridotta ..... accompagnata anche da una circonferenza di vita generosa che si faceva notare grazie ai calzoni a vita alta,.... portati quasi fin sotto le ascelle, Calzoni di frustagno blue: è questo il colore che ricordo. Ma non erano queste le cose che si facevano notare di più. Si notava spesso questo omino, in tra le stanghe di un carretto carico di tutto, trainarlo per la salita (San Miniato è tutto una salita) con la sua bella insegna scritta a caratteri cubitali, quasi fosse il manifesto di uno sponsor invece che una forma di difesa o di deterrente contro le male intenzioni: SI PRESTA DOMANI. E quando passava non c'era persona che non gli rivolgesse una parola, un saluto e ne riceveva in cambio una battuta ed un sorriso a voce gridata mente ogni tanto lanciava il suo richiamo "Passa il cenciaio Donne!" - Questi sono i brandelli di ricordi che sono riuscito a ricomporre, quasi come un Puzzle - Certo! Alberto Vincenti mi può venire incontro per correggermi, per integrare, per aggiungere e farci conoscere quei personaggi che nell'immediato dopoguerra hanno accompagnato la nostra adolescenza e dei quali Alberto ha fatto ottima memoria.


Immagine pubblicata da Giancarlo Pertici 
sul gruppo FB "Sei di San Miniato se..."



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