martedì 27 maggio 2014

CUCCHI - Racconto di Giancarlo Pertici


di Giancarlo Pertici

IL CUCCHI - Uno dei personaggi che ha animato l'infanzia del dopoguerra nello Scioa.
Tra i compiti che venivano assegnati ai bambini degli anni 50, c'era quello della spesa: non come la intendiamo oggi. Allora si prendeva a bottega giusto lo stretto necessario da consumare a pranzo e a cena: non c'era il frigorifero.
Un classico era rappresentato, ogni sera, dal percorso che dovevo fare da piazza Santa Caterina fino a piazza Dei Polli per andare "dal Branzi" a prendere il latte; quando mezzo litro e quando un quartino. A volte il percorso era diverso perché mancava il vino: la bottega cambiava a seconda di dove "avevamo il libretto" (si segnava tutto con libretto in doppia copia per pagare poi a fine mese). Questa diversità di compiti, per non confondersi nell'esecuzione di quanto assegnatoci perché attrezzati della stessa ed identica bottiglia di vetro, ci consigliava di tenere ben a mente cosa dovevamo prendere a bottega, ripetendo ad alta voce il compito stesso: "un litro di vino.. un litro di vino.. un litro di vino". MA STAI ATTENTO AL Cucchi" era la raccomandazione di ogni mamma. il Cucchi, che lavorava all'ospedale, negli orari liberi dal lavoro si divertiva a fare ammattire mamme e bambini. Ogni qualvolta un bambino sgattaiolava in strada diretto dal... Perondi ..da Nello... o da Pietrone (erano le tre botteghe di alimentari negli anni 50) ripetendo ad alta voce "un litro di vino..un litro di vino", immancabilmente il Cucchi appariva appaiandosi al bambino di turno e lo accompagnava ripetendo "un litro di latte.. un litro di latte". Poi lo lasciava quando era sicuro che il bambino non si sarebbe fermato a prendere il vino, ma sarebbe andato diretto dal Branzi ed avrebbe preso il latte. (Morandi non aveva ancora cominciati a cantare la sua famosa ("Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte"). Al ritorno a casa la mamma rassegnata esclamava impotente "Hai incontrato il Cucchi!!". Mi viene il sospetto che anche Gianni Morandi sia di San Miniato o che abbia conosciuto il Cucchi. 

AGGIUNTE:

Alberto Vincenti Lo ricordo anche io il Cucchi, quando in occasione del Campionato del Mondo di Calcio del 1956 andavamo a vedere il Brasile di Pelè da Pietrone in S. Caterina (uno dei pochi televisori in Samminiato) e il Cucchi da buon comunista faceva il tifo per la Svezia perché confinante con la Russia lui credeva che facesse parte del blocco comunista 

Giancarlo Pertici Nel frattempo m'è venuto a mente un altra modalità messa in atto dal Cucchi per fare ammattire mamme e bambini, "TI SI E' ATTACCATA LA BOTTIGLIA ALLA MANO!!" usava dire ai bambini di ritorno dal Branzi, i quali spesso si lasciavano convincere e lasciavano scivolare a terra la bottiglia, che era di vetro e piena. 


San Miniato, Via Pietro Bagnoli
Foto di Francesco Fiumalbi


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