sabato 24 maggio 2014

LE BOTTEGHE DI PIAZZA DEL SEMINARIO - Racconto di Giancarlo Pertici


di Giancarlo Pertici

Le botteghe artigiane che si affacciavano sulla Piazza. La bottega che sarà di Gigi lo stagnino già sacrestano del SS. Crocifisso. La tipografia Ristori editore del Carducci. L'insegna della sartoria Baccetti durante la processione in occasione della ricorrenza della Madonna della Cintola.
Per chiunque si senta samminiatese, nato od acquisito, Piazza del Seminario rappresenta il salotto buono, il fiore all’occhiello da poter presentare ad amici e conoscenti con “orgoglio”. Si colloca a metà strada da “dilaisti” e “diquaisti” facendoci superare qualsiasi divisione campanilistica di fronte al forestiero. Ancor oggi possiamo ben riconoscere i segni distintivi della città di San Miniato, non solo semenzaio di uomini illustri, ma anche città del commercio e di artigiani ed artisti.
E’ proprio qui, nella Cittadella (Piazza del Seminario) che si teneva il mercato più antico di mercoledì dove si potevano barattare o comprare merci tra le mura castellane che ne delimitavano gli spazi. Entro le mura stesse avevano trovato case di modeste dimensioni e botteghe artigiane tra il XIV e il XV secolo essendone diminuita l’importanza delle fortificazioni a difesa. Entro queste mura nel 1650 furono ricavate le prime aule ad uso seminario che poi furono ampliati nel 1682 sostituendo alcune casette e botteghe degli artigiani fino a raggiungere agli inizi del 1700 l’attuale configurazione. E’ su questa piazza che si affacciavano anche nel dopoguerra alcune botteghe illustri: Il Marmista DEL BUBBA, abile scultore, La Pretura dove oggi si accede al Miravalle, Gigi lo stagnino ià sacrestano anche del SS. Crocifisso. Alcune di queste ci vengono tramandate dalle foto di Del Campana Guazzasi ed altre parimenti antiche. Chi si ricorda della sartoria Baccetti e della maestra Baccetti che insegnava negli anni 50?



San Miniato, Piazza del Seminario
Foto di Francesco Fiumalbi 


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