Estratto
da G. Piombanti, Guida della Città di San Miniato al Tedesco. Con
notizie storiche antiche e moderne,
Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 103-105.
[103]
SAN
MICHELE ARCANGIOLO E S. STEFANO PROTOMARTIRE
Questa
chiesa antica, indicata comunemente col solo nome di S. Stefano, è
nominata nella bolla di Celestino III del 1194, più volte citata.
Dicono esistesse prima del mille e fosse a S. Isidoro dedicata; dipoi
a S. Stefano. [104]
Mons.
Michele Mercati avendo, nel 1583, dal vescovo di Lucca ottenuto, come
dicemmo, di poter demolire la cadente chiesa di S. Michele in rocca,
già edificata per servizio religioso dei soldati, il suo titolo a
quello di questa parrocchia venne unito. Piccola era la prima chiesa,
ed aveva l’accesso dalla via di Castelvecchio per un cavalcavia
sullo sdrucciolo dei Mangiadori. Tutto col tempo corressero, dando
migliore sistemazione, e facendo anche più grande la chiesa. Nel
maggio del 1715 mons. Poggi la consacrava. Innocenzo VIII, oltre la
chiesa di Pancole, ammensò al Capitolo di S. Miniato anche la
cappella di S. Anselmo vescovo di Lucca, che in questa chiesa
esisteva. Fra i molti illustri e benemeriti suoi parroci, Gregorio
Buonaparte è da annoverarsi come suo particolare benefattore. Poiché
non solo tutta la chiesa quasi cadente generosamente restaurò, ma
eziandio la provvide di molti sacri arredi. Il vescovo Domenico
Poltri in attestato di gradimento e di riconoscenza, nel 1758,
dichiarava prioria questa parrocchia. Altro suo benefattore si fu il
priore Carlo Pescini, poi vicario generale della diocesi come il
Buonaparte; il quale, aiutato efficacemente da popolo, l’allungo
del presbiterio (1862), pulita e linda la ridusse, come al presente
vien mantenuta, migliorando ed accrescendo anche la canonica. – Il
suo altar maggiore ha un quadro con S. Michele Arcangiolo e S.
Stefano, [105]
in mezzo ai quali vedesi un tabernacolo colla Madonna del Buon
Consiglio. Quello, a sinistra di chi entra, al SS. Crocifisso è
dedicato, l’altro a S. Francesco Saverio. Quando si celebrava la
festa di questo santo, uno dei patroni della città, interveniva
anche il magistrato. L’altare era prima dedicato a S. Anselmo
vescovo di Lucca. Nell’anno 1701 il parroco della chiesa, insieme
con Filippo Ansaldi, chiesero al capitolo del Duomo di potervi
collocare un quadro con S. Francesco Saverio. Il capitolo,
consentendo, poneva la condizione che pur vi fosse dipinto S.
Anselmo, ed anche quello antico si conservasse in S. Isidoro. Tutto
ciò non sembra sia stato eseguito. – Illustri famiglie
samminiatesi in quest’antica chiesa ebbero sepoltura, e il sig.
Antonio Vensi ne conserva la pianta. Anche vie è sepolto il
livornese conte Giuseppe Finocchietti, già generale del re Carlo III
di Napoli, morto a S. Miniato nel 1782, del quale il prof. Pera fa
parola nelle Biografie Livornesi.
Chiesa dei SS. Stefano e Michele
Foto di Francesco Fiumalbi
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