mercoledì 10 dicembre 2014

“PIAZZA ROSSA” - RECENSIONE DEL NUOVO LIBRO DI PILADE CANTINI

a cura di Francesco Fiumalbi

Nella serata di venerdì 5 dicembre 2014 si è tenuta, a Santa Croce sull’Arno, la presentazione del libro di Pilade Cantini “Piazza Rossa”, con sottotitolo La provincia toscana ai tempi dell'URSS, edito per la casa editrice Eclettica.
L'atmosfera in cui si è svolta la serata è stata certamente ricca di ironia, anche se non sono mancati tantissimi spunti di riflessione, offerti dall'autore, da Andrea Pannocchia e Guido Carpi, oltre che dagli altri presenti. Per dare un'idea, Pilade Cantini esordisce così: “Perché ho scritto questo libro? Perché volevo mettere Stalin in copertina! Scusate, che fa la Fiorentina?” (in contemporanea si gioca la partita Fiorentina - Juventus).

Un momento della presentazione di “Piazza Rossa”
Foto di Francesco Fiumalbi

Venendo alle cose serie, in estrema sintesi il libro propone uno spaccato inedito, anzi inesplorato, della vita politica di un piccolo, ma industrioso, centro della provincia di Pisa, Ponte a Egola, in un periodo che si colloca fra il Secondo Dopoguerra e i giorni nostri.
E' proprio il caso di dire uno spaccato “inedito” ed “inesplorato”. D'altra parte gli studiosi di storia contemporanea, che si sono occupati dei grandi avvenimenti della seconda metà del secolo scorso, li hanno collocati geograficamente nei vari centri di potere, o in luoghi simbolo, come New York, Washington, Roma, Berlino, Mosca, Pechino, tralasciando completamente lo scenario più minuto, anche se talvolta più autentico, cioè quello dei piccoli paesi, a metà strada tra la campagna e la città. Questo è forse il contributo più significativo del libro.

Quello che emerge è un quadro che vede una popolazione operosa, industriosa, intenta ad elevare la propria condizione sociale ed economica, ma al tempo stesso attenta, anzi attentissima, al panorama internazionale in cui essa si andava svolgendo. E, in particolare, l'autore sottolinea come questa attenzione sia rivolta ai fatti dell'Est europeo: alla vicinanza ideale, per non dire propriamente ideologica, ancor prima che materiale, alla Russia sovietica. E come le dinamiche interne al “Partito Comunista dell'Unione Sovietica” si ripercuotessero inevitabilmente sulle dinamiche paesane ed in particolare su quelle interne alla “sezione” pontaegolese del PCI.

Si tratta, dunque, di un libro che parla di storia, di “grande” storia collocata in un “piccolo” contesto, dal generale al particolare, ma anche viceversa. Un contesto fatto anche di piccoli e insipidi campanilismi, di controversi scontri ideologici, ma che spesso si riduce ad identificarsi con l'animo e le esperienze di vita dello stesso Pilade Cantini. L’autore dà conto di tantissimi episodi, alcuni seri, altri divertenti, certamente taciuti dalla storiografia accademica, ma che chiariscono davvero lo spirito di un'epoca e del particolare contesto geografico della provincia toscana, paragonabile, forse, solamente a quella emiliano-romagnola. Episodi, comunque, che lasciano continuamente incerto il confine fra realtà storica e trasfigurazione letteraria, anche se l’autenticità e la genuinità degli stessi non sono mai messe in dubbio.

Il testo è scritto come se fosse un “collage” di tanti “stati” di Facebook. Una continua selezione, fatta di brevi argomentazioni e riflessioni, infarciti di collegamenti, talvolta divertenti o arzigogolati, a tal punto da sfociare spesso nel paradossale o nel surreale. In tutto questo emerge certamente il carattere ironico di Pilade Cantini che, però, deve confrontarsi con il suo cuore, ancor prima che con la sua mente: è un cuore “comunista” a tutto tondo. Cantini non è certo un nostalgico, anzi, esprime la propria fiducia in una storia che prima o poi darà ragione, come ha modo di spiegare durante la presentazione: “Esiste il Comunismo e l'Anticomunismo. Per ora la “reazione” ha vinto! Ma il Comunismo in fondo è giovane, ha solo 150 anni. Nello stesso periodo il Cristianesimo era ancora nelle catacombe. Noi, invece, abbiamo già governato su mezzo mondo! Il Comunismo è la soluzione, è scientifico!”.

Il passaggio più significativo e rivelatore di tutto il libro, compreso del titolo, che esprime tutta l'ironia, ma che chiarisce, forse meglio degli altri, cosa è stato il dibattito politico, e quindi anche lo scontro ideologico, in una piccola comunità come quella di Ponte a Egola è, forse contenuto in questo breve estratto di pagina numero 9:

«Ponte a Egola è un'importante frazione del Comune di San Miniato, e i gruppi consiliari di quel Municipio furono tutti d'accordo nell'intitolare a Guido Rossa la nuova piazza. I socialisti perché Guido Rossa era un operaio e un sindacalista, i democristiani perché Guido Rossa era stato ucciso dalle Brigate Rosse e i comunisti per le ragioni già dette e perché, ma questo se lo dissero tra loro con un filo di malizia, quella nuova piazza l'avrebbero chiamata Piazza Rossa, come quella di Mosca. Il torrente Egola non era mica la Moscova e la nuova Casa del Popolo, da poco costruita lì vicino, non la potevano mica paragonare al Cremlino; però la sezione del Pci era grande ed aveva un grande terrazzo».

La narrazione giunge alla conclusione, che coincide con l'agognato arrivo a Mosca nell'anno 2010, dove, su quella Piazza Rossa, quella vera, all’autore-protagonista pare davvero di essere in Piazza G. Rossa, quella di Ponte a Egola, dove il sabato mattina si tiene il mercato settimanale. E allora tutto torna e ritorna. E il cerchio si chiude.

In conclusione è un libro di quelli da leggere, indipendentemente dalle opinioni di ciascuno. Non è un accademico trattato di antropologia socio-ideologica, ma idealmente si propone di diventare un testo di riferimento. Lo si può leggere per ridere, ma anche per riflettere o per ricordare i personaggi caratteristici, protagonisti di questa stagione pontaegolese.
E' un libro che va letto oggi, nel 2014, ma da tenere sullo scaffale, nel ripiano dei “libri buoni”, e da rileggere fra qualche anno, in maniera cadenzata, per poterne apprezzare, davvero, ogni sua sfumatura.

La copertina del libro “Piazza Rossa”
di Pilade Cantini, Eclettica Edizioni, 2014

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