Parlando qualche giorno fa con una
persona che abita al Pinocchio (San Miniato Basso) ormai da diversi
anni, sono rimasto letteralmente interdetto quando ho sentito dire
che il “Ponte di Ribecco” sarebbe quello dove c'è la Badia, o se
preferite, vicino alla salita della Catena per San Miniato.
Mi è venuto da pensare che forse i
Pinocchini di vecchia data sono rimasti pochini ed è il momento di
istruire i nuovi arrivati (ovviamente si fa per dire).
Chiariamo subito il concetto. Quello
della Badia è il Ponte alla Badia, o Ponte sul Rio Bacoli (detto
anche Baholi o Bauli), o Ponte sul Rio San Bartolomeo. E non ha
niente a che vedere col Ponte di Ribecco. Sono due cose
diverse.
Il problema del Ponte di Ribecco è
che, ormai da alcuni decenni, non lo si vede più. Il piccolo corso
d'acqua nella cartografia catastale della prima metà dell'800
(detto Catasto Leopoldino) è indicato come Rio Ribecco. E' stato poi “intubato” o “interrato” grosso modo a partire dagli anni '50
fino agli anni '90. Per cui oggi non si vede niente.
Estratto dal
Catasto Generale della Toscana
Sezione
B, “Colline adiacenti alla Città”,
foglio n. 2
e
Sezione C, “Piano del
Castellonchio e della Catena”, foglio n. 1
Archivio di
Stato di Pisa, Catasto Terreni, Mappe, San Miniato, n. 3 e 8
Immagine
tratta dal sito web del “Progetto CASTORE”
Regione
Toscana e Archivi di Stato Toscani
Per
gentile disponibilità. Info
Crediti e Copyright
Il fiumiciattolo scorreva
parallelamente all'attuale via Cavour e attualmente passa al di sotto
delle case che si affacciano su detta via. Poi attraversa la Strada
Statale Tosco-Romagnola Est all'altezza della vecchia segheria (oggi
ci sono alcuni appartamenti costruiti negli ultimi anni) e va verso
la zona artigianale del “Castellonchio”. Deviato sul fosso che
scorre parallelo a via dei Mille (il cavalcavia per andare all'Uscita
della Fi-Pi-Li), prosegue passando verso via Volta e da qui in
direzione di via Radice. Sottoattraversa la Ferrovia, confluisce nel
cosiddetto Rio Casale e va a finire in Arno all'altezza
dell'Ontraino.
Quindi la zona del “Ponte di
Ribecco” è quella nei pressi dell'incrocio tra la Strada Statale e
via Cavour. Se volessimo allargare il “toponimo”, passando da
un'indicazione puntuale ad una di tipo areale, diciamo che la zona è
quella che, lungo la Statale, va da via delle Casine fino a via Bini,
per circa 3-400 metri. Non oltre.
Foto di Francesco Fiumalbi
Estratto dal
Catasto Generale della Toscana con i punti di riferimento attuali
Sezione
B, “Colline adiacenti alla Città”,
foglio n. 2
e
Sezione C, “Piano del
Castellonchio e della Catena”, foglio n. 1
Archivio di
Stato di Pisa, Catasto Terreni, Mappe, San Miniato, n. 3 e 8
Immagine
tratta dal sito web del “Progetto CASTORE”
Regione
Toscana e Archivi di Stato Toscani
Ma perché si dice Ponte di Ribecco?
La tradizione pinocchina riferiva del fatto che i barrocciai diretti
verso Pisa, dovendo attraversare uno per volta il ponte al Pinocchio,
si trovavano spesso incolonnati, cosicché si salutassero dicendo
“Vai vai... tanto al prossimo ti ribecco!”.
Tuttavia a questa tradizione non
corrisponde nessuna evidenza storica. Tanto più che c'è da
chiedersi come mai solo quel ponte lì fosse “di Ribecco” e non
tutti gli altri ponti lungo il percorso verso Pisa dove, di volta in
volta, i barrocciai avrebbero potuto rincontrarsi.
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Foto
di Francesco Fiumalbi
In realtà, forse il ponte deve il
proprio appellativo al fiumiciattolo, ovvero al Rio di Ribecco. Il
Ribecco, o “Ribecchino”, sarebbe un elemento tipico degli
ingranaggi del mulino a ruota, per cui è probabile che lungo il rio,
magari più a valle o in prossimità della foce in Arno, ci fosse un
mulino così fatto. E da qui Ponte sul Rio di Ribecco, o più
semplicemente Ponte di Ribecco. Al momento questa sembra essere
l'unica spiegazione plausibile.
Cari amici Pinocchini, quando
trovate qualcuno che “sposta” il Ponte di Ribecco sapete come
rispondere. Ricordate la tradizione orale, comunque da non
disperdere, e fate tesoro della possibile “verità” storica,
almeno fino a nuovi sviluppi.
l'amministrazione di s.miniato ha sempre avuto la mania di sopprimere localita' per ingrandirne altre,vedi"ponte di ribecco" cartello esistente fin a 15 anni fa circa,oppure di aggiungere nomi piu' piacevoli,ma che in realta' non centrano niente con la verita' storica,vedi l'applicazione "pinocchio"sotto il cartello s.miniato basso poiche' avrebbero dovuto scivere"pidocchio"; a dimostrazione dello scarso livello culturale della stessa.
RispondiEliminaNon è l'amministrazione comunale di San Miniato. E' una cosa che è successa ovunque. Una località si ingrandisce, un toponimo si allarga e alla fine ne ingloba un altro.
EliminaNelle grandi città questo fenomeno è ancora più evidente. Ad esempio a Firenze vennero soppressi alcuni comuni intorno alla città... es. Brozzi. Oggi Brozzi è Firenze, ma se 150 anni fa andavi da uno di Brozzi e gli dicevi che era di Firenze...
Riguardo al cartello Ponte di Ribecco, io sono nato alla metà degli anni '80 e quel cartello non ce l'ho mai conosciuto. Quindi direi non una quindicina d'anni, ma almeno una trentacinquina.
Infine, sul Pinocchio-Pidocchio... sono validi entrambi in quanto si trovano contemporaneamente nei documenti. Potrà stupire, ma molti dei centri abitati della nostra zona avevano un "doppio" nome... tipo Ontraino-Intraino, Cigoli-Civoli, Ponte a Egola-Ponte a Evola... anche in questi casi uno dei due è prevalso sull'altro, così come Pinocchio è prevalso su Pidocchio.
Francesco Fiumalbi
caro Fiumalbi,sei troppo giovane,il cartello é sempre esistito,fino a quando l'amministrazione precedente a Gabbanini,non rivoluziono' tutte le posizioni dei cartelli delle frazioni,espandendo e riducendo le stesse a piacimento, soprattutto espandendo i pidocchini.giglioli giampiero
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