domenica 14 giugno 2015

LA “MEDIEVALIZZAZIONE” DELLA TORRE DEL MIRAVALLE E DELLA PORTA TOPPARIORUM

di Francesco Fiumalbi

Uno degli aspetti più interessanti e curiosi del '900 a San Miniato è certamente quel processo di “medievalizzazione” che investì l'immagine della città. In estrema sintesi, si trattò di un movimento, dapprima culturale e pseudo-filologico, che andò formandosi negli ambienti eruditi dei primi anni '20, ed in particolare attorno alla figura del Canonico Francesco Maria Galli Angelini. Furono poi le istituzioni, municipale e diocesana, che divennero gli esecutori materiali raccogliendone l'impulso. Di cosa stiamo parlando? Delle stonacature che interessarono i principali monumenti cittadini, nel tentativo di riscoprire e ripristinare la presunta immagine originaria, medievale. E, dunque, di riverberare attraverso i caratteri architettonici, i fasti di un'epoca in cui San Miniato era stata uno dei maggiori centri toscani, dapprima con la presenza dell'amministrazione imperiale, poi con l'adesione alla Lega Guelfa e l'autonomia comunale che durò per circa ottant'anni. Da un punto di vista scientifico e storiografico oggi sarebbe un'operazione impensabile, dato il mutare della sensibilità verso le testimonianze del passato, ma tanto successe. Anche questo aspetto, d'altra parte, rientra in quell'intreccio di corsi e ricorsi storici propri di una città.

Siamo abituati a vedere la Cattedrale, il Palazzo Vescovile (lato Piazza Duomo), la Rocca, il complesso della SS. Annunziata (ex Carceri, oggi Hotel San Miniato, erroneamente chiamato S. Martino), oltre ad alcuni edifici privati, con la “caratteristica” facciata in laterizio a vista. Ebbene, questi fabbricati erano giunti agli inizi del XX secolo con una “pelle”, fatta di malta, più o meno consistente. In alcuni casi si trattava di un vero e proprio intonaco, con un certo spessore, in altri casi di una semplice e sottile sagramatura. Oggi non possiamo stabilire con certezza se tale “strato protettivo” (di questo si tratta!) fosse originario o meno, se fosse antico o applicato in un periodo successivo. Le immagini d'epoca ne mostrano, comunque, la presenza. Di questo è di altro le associazioni Architettura e Territorio "Lanfranco Benvenuti", Moti Carbonari "Ritrovare la Strada", insieme al gruppo Smartarc organizzarono, il 17 gennaio 2014, una serata dibattito dal titolo "San Miniato: la sveva città del Valdarno Inferiore. Anni '30 del '900: la ricerca dell'immagine medievale della Città'”. CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO INTEGRALE.

Anche la torre annessa all'edificio che ospita l'Hotel Miravalle e la vicina Porta Toppariorum (il grande arco che separa via Augusto Conti da Piazza del Seminario), furono interessate da questo processo. Entrambe le strutture erano giunte agli inizi del '900 rivestite da uno strato di malta, il cui stato manutentivo doveva lasciare piuttosto a desiderare. Qua e là riaffioravano i laterizi della muratura, specialmente nelle porzioni più esposte agli agenti atmosferici, come ad esempio la parte più alta della torre. E così venne deciso di operare una vera e propria stonacatura per riportare in vista il presunto paramento originario in laterizio. Dalle immagini d'epoca possiamo apprezzare questa operazione.

La torre annessa al palazzo dell'odierno Hotel Miravalle.
A sinistra, particolare da cartolina d'epoca, San Miniato – Palazzo della Sotto Prefettura, n. 1324 Libr. e Cart. Luigi Marconcini – Foto Fausti, 1908. A destra, come si presenta oggi, foto di Francesco Fiumalbi.

La cosiddetta “Porta Toppariorum” da Piazza del Seminario
In alto, particolare di un'immagine scattata alla fine dell'800 da Filippo Del Campana Guazzesi, tratta dal volume Il silenzio del negativo. Filippo Del Campana Guazzesi fotografo in San Miniato, a cura di Giuseppe Mercenaro, CRSM, Sagep Editrice, Genova, 1981, immagine n. 269, p. 59. Il basso come si presenta oggi, foto di Francesco Fiumalbi

A tal proposito, presso l'Archivio Storico del Comune di San Miniato, è stato rintracciato un documento molto interessante. Riguarda la “scalcinatura”, così definita tale operazione, della torre annessa all'ex-sottoprefettura, oggi Hotel Miravalle, dell'arco della Porta Toppariorum e di altre pareti annesse e connesse. Fino ad oggi l'intervento era conosciuto, ma attraverso questo atto sappiamo che fu portato avanti nel 1926, o comunque a partire da tale anno, attraverso una stonacatura generale e complessiva, con successiva ripresa e stuccatura dei giunti fra i mattoni, e più o meno anche quanto andò a costare. Si tratta infatti di una “informativa” redatta dal “Capo dell'Ufficio Tecnico”, attraverso la quale venne comunicato il “preventivo di spesa” di tale operazione. Probabilmente l'informativa era diretta al Sindaco Antonio Rigatti e alla sua Giunta, affinché arrivasse una decisione definitiva sui lavori, venissero individuate le risorse occorrenti, e dunque fossero inseriti nella contabilità generale. Colpisce la frase utilizzata per giustificare l'intervento sui caratteri formali degli edifici, al fine di rifarli allo stato di origine. Questo, in qualche modo, tradisce il carattere ideologico dell'operazione e la colloca in quel processo di “medievalizzazione” dell'immagine della città, alla ricerca della presunta estetica primigenia, e quindi autentica, prescindendo dalla stratificazione plurisecolare di interventi, di usi e di riusi, che avevano caratterizzato tali strutture fino a quel momento.

Di seguito la trascrizione del documento, conservato presso l'Archivio Storico del Comune di San Miniato, Archivio Postunitario, Comune di San Miniato, Lavori Pubblici, Appalti accolli e contratti diversi, n. 40, Varie, F200S132UF40, H, fascicolo I, Monumenti e piante, anno 1926.

COMUNE DI SAN MINIATO

UFFICIO TECNICO

INFORMATIVA

Oggetto – Torre annessa alla Sottoprefettura e archi delle vecchie porte. Loro scalcinatura – Preventivo.

Si remette alla S.V. Ill.ma il Preventivo delle opere occorrenti per la scalcinatura, ristuccatura e ripresa parziale di muri mancanti alla Torre annessa allo Stabile della Sottoprefettura ed ai muri degli archi delle vecchie porte annessi agli stabili del Seminario e della ex-Pretura per rifarlo allo stato di origine.

Per i lavori che sopra, comprese le necessarie
opere pontaie.................................................... £ 2000,00
Per ristuccatura generale e per ripresa
porzioni di muri mancanti a cortina.................. “ 1000,00
                                                                             ------------------
                                                                                   £ 3000,00
Per imprevisti....................................................      250,00
porzioni di muri mancanti a cortina.................. “ 1000,00
                                                                             ------------------
                                                                       Totale £ 3250,00
                                                                             ------------------

Con osservanza
                                                        Il Capo dell'Ufficio Tecnico

2 commenti:

  1. Salve, cosa significa "toppariorum"?

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    1. Buongiorno, toppariorum ha la stessa radice di "toppa", significa chiusura, sbarramento... che è coerente con il carattere militare della costruzione.

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