In questa pagina sono proposte le informazioni in
chiave sanminiatese contenute all'interno della cosiddetta “cronaca domestica”
di Donato Velluti. Si tratta di un'opera particolarmente importante in quanto,
fra le varie cose, riferisce in maniera dettagliata circa l'assedio operato dai
Fiorentini nel 1369 e la conseguente caduta di San Miniato il giorno 9 gennaio
1370. Altri cronisti ripresero in seguito la narrazione di Donato Velluti.
REGESTO
L'AUTORE
Nato nel 1313 e morto nel 1370, Donato Velluti fu
un uomo politico fiorentino appartenente ad una famiglia di mercanti originaria
di Semifonte in Valdelsa. Intrapresa la carriera politico-giuridica, ricoprì
varie cariche pubbliche come quella di Priore delle Arti nel 1341 e nel 1357,
fu Gonfaloniere di Giustizia nel 1351 e fu più volte ambasciatore.
L'OPERA
Donato Velluti intraprese la sua opera nel
dicembre 1367 e la portò avanti fino al luglio 1370, inizialmente come storia
familiare (prima parte) e per questo prende il nome di Cronaca Domestica.
Successivamente, nella seconda parte, si impegnò a narrare anche i fatti del
suo tempo. La terza parte è poi dedicata ai discendenti. Circa due secoli dopo,
fu poi continuata da Paolo di Luigi Velluti con le Addizioni.
Vari sono i manoscritti della Cronaca.
L'originale dovrebbe ancora oggi essere conservato presso gli attuali
discendenti. Altre copie si trovano alla BNCF nei fondi Riccardiano (n. 2033),
Bargagli (già Tempi, n. 43), Corsiniano (n. 1077), Magliabechiano (II, III,
124; II, V, 151; XXV, 8, 431; XXVI, 6, 32), Palatino (E.B. 15.9).
La prima edizione dell'opera si deve ad Domenico
Maria Manni, Cronica di Firenze di Donato Velluti. Dall'anno MCCC in circa
fino al MCCCLXX, stampata in Firenze nel 1731.
Altre edizioni ottocentesche, come quelle di
Odoardo Corazzini e Luigi Passerini proposero invece le Addizioni di
Paolo Velluti.
Per una seconda edizione completa e critica
dell'opera si dovrà attendere quella curata da Isidoro Del Lungo e Guglielmo
Volpi, La Cronaca domestica di Messer Donato Velluti, scritta fra il 1367 e
il 1370 con le addizioni di Paolo Velluti, scritte fra il 1555 e il 1560,
pubblicata da G. C. Sansoni Editore, Firenze, 1914. Da questa edizione è tratto
il nostro regesto.
LE NOTIZIE SANMINIATESI
Come si è fatto cenno, l'opera di Donato Velluti
è particolarmente importante per la storia sanminiatese, in quanto narra in
maniera dettagliata di tutte quelle vicende militari che portarono alla caduta
di San Miniato e alla conseguente sottomissione a Firenze nel 1370.
Trattando anche di vicende familiari, il cronista
scrive anche a proposito di un suo parente, Iacopo Velluti, che ricopriva la
carica di Priore delle Arti si trovò ad affrontare i difficili momenti durante
l'assedio sanminiatese [01]. E proprio a San Miniato, Donato Velluti si
trovava nel 1346 in qualità di Ambasciatore per il Comune di Firenze durante la
stipula di uno degli innumerevoli trattati di pacificazione con i Pisani.
Occasione in cui dimostra la conoscenza dell'ambiente magnatizio sanminiatese
(ed in particolare emerge il legame anche di amicizia con Bindaccio Mangiadori)
e in cui si trovò a districare una questione fra i Fucecchiesi e i Santacrocesi
a proposito di una pescaia sul Fiume Usciana [02]. Successivamente
riporta il passaggio dell'Imperatore Enrico IV nel 1355 da Pisa verso Siena,
passando quindi anche per il territorio sanminiatse [03], oltre ad una ambasceria tra Fiorentini e
Pisani convocata presso San Miniato nel 1362 [04]. Occasioni di scontro
con Pisa che non mancarono nemmeno nel 1363, quando una compagnia legata ai Pisani,
dopo aver effettuato una scorreria nel contado fiorentino ritornò sul territorio
pisano transitando per la zona sanminiatese ed in particolare da Santa Gonda [05].
Nel 1368, al termine di
una serie di vicissitudini, San Miniato si consegna nelle mani dell’Imperatore,
assieme a Pisa e Lucca [06], operazione che porterà lo stesso sovrano a
transitare di lì a poco da San Miniato [07], dove lascerà i propri
vicari [08]. Tutto ciò farà da premessa all’assedio di San Miniato
operato dai Fiorentini a partire dall’estate 1369 e che si protrarrà fino al
gennaio del 1370, segnando l’epilogo definitivo ad una qualche forma di
autonomia sanminiatese [09]. Merita davvero soffermarsi su questo ultimo
punto. Donato Velluti non sembra partecipare direttamente alle attività
belliche dell’assedio, ma è comunque un testimone diretto del suo tempo ed
annota fatti ed episodi in maniera lucida e circostanziata, seppur tenendo
conto del suo punto di vista fiorentino-centrico.
REGESTO
Domenico Maria Manni, Cronica di Firenze di
Donato Velluti. Dall'anno MCCC in circa fino al MCCCLXX, stampata in
Firenze nel 1731. Frontespizio.
Nessun commento:
Posta un commento