martedì 8 dicembre 2015

S. MINIATO NELL'HISTORIA FIORENTINA DEL BUONINSEGNI 14/48


14 (1312) I Sanminiatesi partecipano alla difesa di Firenze dall'assedio degli imperiali

«Lo Imperadore per consiglio de' Fiorentini usciti, che erano con lui, prese la via del Poggio per stretti passi, & passò il Castello verso Firenze, parte dell'hoste de' Fiorentini col maniscalco del Re Ruberto si feciono loro incontro per altre via a' passi, ma la gente dello Imperadore combattendo con loro gli ripinsono quasi come rotti insino all'Ancisa, ma con poco danno d'ogni parte, & erano quivi i Fiorentini quasi come assediati & con poca vettovaglia, che se lo Imperadore havesse atteso quivi, gli harebbe tutti presi, ma diliberò prestamente venire alla Città di Firenze credendola havere sanza contasto, lasciando l'hoste de' Fiorentini all'Ancisa tutti sbigottiti, & impauriti. Et così il segente dì lo Imperadore detto passò l'Arno, dove mette la Mensola con circa 1000. cavalli ardendo ciò che trovava, & posossi a San Salvi, aspettando le sue bragate, che venivano da l'Ancisa, & da Todi, che se subito fosse entrato in Firenze si crede l'harebbe havuta: perché trovava le porti aperte, & con poco provedimento. In Firenze fu grande spavento vedendo l'arsioni, & vedendo che le loro brigate erano rimase come rotte all'Ancisa, pure s'armò il popolo subito, e dreto a Gonfaloni vennono al Palagio, & armossi il Vescovo co' cavalli de' cherici e andò alla difensione della porta Santo Ambrogio, & tutto il popolo gli seguì drieto, & accamparonsi drento innanzi le mura, attendendo con grande prestezza a rimettere i fossi, & fare steccati, e bertesche, & così stettono due dì in grande paure tanto che le loro genti tornarono da l'Ancisa per diverse vie, & oltre alle loro mandarono i Lucchesi in aiuto 600. cavalieri e 3000. pedoni, i Sanesi 600. cavalieri, e 2000. pedoni, i Pistolesi 100. cavalieri, e 500. pedoni, i Pratesi 50. cavalieri, e 400. pedoni, i Volterrani 100. cavalieri, e 300. pedoni, Colle, Sangimignano, & Santo Miniato, ciascuno 50. cavalieri, e 200. pedoni, i Bolognesi 400. cavalieri, & mille pedoni, di Romagna, cioé da Rimino, Ravenna, Faenza, Cesena, & altre terre guelfe 300. cavalieri, e 1500. pedoni, d'Agobbio 100. cavalieri, da Città di Castello 50. cavalieri, da Perugia non venne aiuto per la guerra haveano co' Todini, e Spuletini, & così in otto dì si trovarono i Fiorentini più di 4000. huomini à cavallo, & gente à pié innumerabile, & lo Imperadore havea circa 1800. cavalieri tra Oltramontani, & Italiani, & fu in questo anno grande abbondanza d'ogni vettovaglia, e stetteni lo Imperadore ad assedio insino adì ultimo d'Ottobre, & mai non dié battaglia alcuna sperando haverla di concordia, & i Fiorentini anche non ardirono à mettersi alla fortuna, della battaglia benché havessono quattro coranti gente per non havere capitano, & benché da questa porta la Città paresse assediata, tutte l'altre porte stavano aperte, & usciva, & entrata mercantie e ogni cosa, come se nessuna guerra fosse, & la maggior parte andavano per la Città disarmati.»


Piero [Domenico] Buoninsegni, Historia Fiorentina, appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Primo, pp. 141-143.


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