martedì 8 dicembre 2015

S. MINIATO NELL'HISTORIA FIORENTINA DEL BUONINSEGNI 36/48


36 (1370) Condizione dei ribelli dopo la presa di San Miniato

Però che sentito questo fatto à Firenze subito si mando ambasciadori à Lucca à confortare il cardinale, che dovesse lasciare la città di Lucca in libertà, & così si impetrò da lui assai agevolmente, che per fiorini 25 migliaia, che il nostro comune prestò a' Lucchesi, il cardinale lasciò libera la città di Lucca in mano del popolo, & partissi lui à dì 25 di Marzo 1370 accompagnato da otto cavalieri Fiorentini mandati dal nostro comune con molta gente à cavallo per sua sicurtà, i quali l'accompagnarono per tutto il contado, & distretto di Firenze, faccendogli sempre le spese largamente allui, & tutta la sua brigata, & perché i Lucchesi venivano novellini in loro libertà, acciò che vivessono sicuri, & da' Pisani, & da ogni loro cittadino, vi rimasono alquanti notabili cittadini Fiorentini al loro consiglio, & guardia con assai gente d'arme, & à cavallo, & à piè, & per levare ogni pensiero di tirannia, vi si mandò molti maestri da Settignano, i quali disfeciono la nobile fortezza dell'Agosta fatta da Castruccio, & ogni altra fortezza sospettosa alla libertà del popolo di Lucca, & spianate le dette fortezze il popolo di Lucca donò à detti maestri uno bello palio di velluto, il quale con grande festa i maestri recarono à Firenze à dì 13 d'Aprile, & andarono con esso festeggiando per tutta la nostra città.
Come di sopra è detto nel racquisto di Santo Miniato furono presi M. Lodovico, & Biagio Ciccioni, & Ser Filippo Lazarini, & alcuni loro seguaci, & essendo menati presi in Firenze à di tredici di Gennaio, quando furono in Vacchereccia si cominciò à fare a' sassi, tanto era indegnato il popolo contro alloro, che in su la piazza furono presso che morti co' sassi, & fu grande fatico con aiuto della famiglia del palagio, & de' Rettori trargli delle mani al popolo, & a' fanciulli, il perché per contentare il popolo l'altra mattina fu tagliata la testa à detti tre & à uno loro compagno in sul muro del capitano, & del corpo di Ser Filippo fu fatta derisione, & scherno assai, perché lui era in maggiore odio, che alcuno degli altri, perché essendo lui ricco di fiorini 50000, fu principale operatore alla perdita di S. Miniato, & à ogni altro male, & le sue possessioni furono attribuite alla università della parte Guelfa di Firenze.»


Piero [Domenico] Buoninsegni, Historia Fiorentina, appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Quarto, pp. 544-546.


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