domenica 9 aprile 2017

GF1843-1/20_L'INAUGURAZIONE DELLE NUOVE CAMPANE DELLA CATTEDRALE

GF1843-1/20_L'INAUGURAZIONE DELLE NUOVE CAMPANE DELLA CATTEDRALE


Questa pagina fa parte del regesto inerente le notizie sanminiatesi contenute nella Gazzetta di Firenze dell'anno 1843.

Estratto dalla Gazzetta di Firenze n. 5 del 12 gennaio 1843, pp. 3-4:

Samminiato 29. Dicembre
Divoto affollato concorso di Fedeli rese in quest'anno più brillanti i Natalizj festeggiamenti, e l'eucaristiche Esposizioni nella nostra Cattedrale. Cagione della non ordinaria frequenza furono le nuove Campane, che annunziarono il principio della Festa, e di cui a onoranza dell'egregio Artefice sig. Gio. Battista Stefani di Fontanaluccia, nello Stato Modenese, vuolsi fare giusto e meritato elogio. Grande era l'aspettazione del nuovo Doppio, la cui fusione in presenza di altri reptati Artisti allo Stefani era stata affidata, e da lui maestrevolemente eseguita in Samminiato sotto gli occhi della dotta, e della volgare curiosità. I Deputati Capitolari Rev. Sigg. Can. Silvio Risi, e Can. Carlo Pescini non avean risparmiato diligenza al buon effetto, sorvegliando la provvista di ottimo genere di metalli, e cercando negli stessi restauri della Torre Campanaria, diretti con grande intelligenza dal Capomaestro Antonio Vannini Samminiatese, di combinare colla sicurezza della Fabbrica ogni cosa, che valesse a rendere la collocazione medesima dei bronzi armonica. All'aspettazione dei cittadini si aggiungeva il desiderio di vedere interrotto un lungo silenzio. Ma se grande era l'aspettazione, e forte il desiderio, l'effetto superò l'aspettazione, e il desiderio. Suonarono, e accorse il Popolo in folla; suonarono ed ogni animo restò compreso di gioja, non sapendo, se più doveva ammirarsi la forma, l'abbondanza, il tuono grave e maestoso dell'armonia, o la dolcezza e soavità. L'accordo perfetto di sei Campane, la prima in Cisolfaut, la seconda in Delasolré, la terma in Elami, la quarta in Fafault, la quinta in Gisolreut, e la sesta in Gisolreut ottavo, genera un'insieme, ed un'avvicedamento di armonia che rapisce. Onore facciasi al Rev. Capitolo che accrebbe così l'esterior decoro della sua Chiesa; onore ai suoi Deputati che adoperarono con tanto zelo; onore e applauso all'abile Artefice, a cui questo elogio rendutogli per giustizia desideriamo che possa procacciare altri lavori, giacché colla somma abilità egli possiede una prerogativa, che non va sempre coll'arte congiunta, l'onestà, la quale è però una gran virtù dei grandi Artisti. (A. C.)


Nessun commento:

Posta un commento