giovedì 12 maggio 2022

L’ANNUNCIAZIONE DI GIROLDO DA COMO DA SAN MINIATO ALLA MOSTRA DI VILLA LA FARNESINA A ROMA

 a cura di Francesco Fiumalbi
 
E’ la scultura più antica conservata a San Miniato: il bassorilievo raffigurante l’Annunciazione, fu realizzato nel 1274 da Giroldo da Como o, per meglio dire, da Giroldo di Jacopo da Lugano. Si tratta di uno dei pannelli che fungevano da balaustra al primigenio pulpito dell’allora Pieve dei SS. Maria e Genesio, oggi Cattedrale, di San Miniato.
Un’opera straordinaria che, dopo il danneggiamento dovuto alla cannonata statunitense che il 22 luglio 1944 determinò la morte di 55 civili nella cosiddetta Strage del Duomo di San Miniato, trovò definitiva collocazione nell’ambito del Museo Diocesano d’Arte Sacra, inaugurato nel 1966.
 
Annunciazione, Giroldo di Jacopo da Lugano, 1274
Foto pubblicata da Guido Carocci, Il Valdarno. Da Firenze al mare,
Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo, 1906, p. 85
(prima del danneggiamento del 1944)
Utilizzo ai sensi dell'art. 70 c. 1-bis della Legge 22 aprile 1942 n. 633
 
In questi giorni il bassorilievo ha lasciato la sala del museo sanminiatese per essere esposto a Roma, presso la Mostra Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia, promossa dall’Accademia Nazionale dei Lincei, curata da Maria Luisa Meneghetti e Alessio Monciatti e allestita presso la Palazzina dell’Auditorio nel comprensorio di Villa Farnesina, visitabile fino al 25 giugno 2022.
 
La locandina della mostra
 
Si tratta di una mostra importante, in cui l’opera sanminiatese riveste un ruolo centrale. La curatrice Maria Luisa  Meneghetti, intervistata dalla RAI, non ha esitato a descrivere il bassorilievo come di una raffinatezza straordinaria.
 
Di seguito le sue parole:
Le lastre del pulpito, che stava nella Cattedrale di San Miniato, in Provincia di Pisa, di Giroldo di Jacopo da Lugano sono interessantissime per varie ragioni. In primo luogo è di una raffinatezza straordinaria e si legge questa nuova spazialità, che è dominante. [Ad esempio] la spazialità dell’angelo che è dotato di movimento che prima non c’era nella tradizione bizantina, l’angelo nunziante era molto statico. In più [nel bassorilievo] c’è il ritrattino, probabilmente dell’autore, ed è una cosa molto interessante: Giroldo, nel suo piccolo, fa quello che farà sempre Dante, ovvero è autore e personaggio presente nella sua opera. Ebbene questo scultore fa la stessa operazione [di Dante], si piazza in un angolo, come se stesse vedendo lui stesso la scena. Nella lastra sono scolpite le parole dell’angelo e la risposta della Vergine, ma la cosa ancora più interessante è che le parole dell’angelo vanno da sinistra a destra, la risposta della Vergine va da destra verso sinistra, cioè proprio per indicare il senso dello scambio del dialogo.
 
A questo link è possibile approfondire sul sito dell'Accademia Nazionale dei Lincei

A questo link è possibile ascoltare il Podcast su RaiPlaySound dedicato alla mostra



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