di
Francesco Fiumalbi
Il
Museo Diocesano d'Arte Sacra compie 50 anni: annesso alla Cattedrale,
venne inaugurato il 28 maggio del 1966 e fu la prima esposizione
permanente a San Miniato. A distanza di mezzo secolo, ancora oggi,
rappresenta uno scrigno che accoglie le testimonianze della devozione
cristiana nella nostra terra, dal medioevo fino ai giorni nostri. Al
suo interno è possibile ammirare opere d'arte provenienti dalle
chiese dell'intera Diocesi, fra cui molti capolavori realizzati da
artisti di indiscusso valore. Per citare alcuni nomi molto
conosciuti: Lorenzo Monaco, Jacopo di Mino del Pellicciaio detto il
“Maestro degli Ordini”, Cenni di Francesco di Ser Cenni, Neri di
Bicci, Jacopo Chimenti detto “L'Empoli”, Lodovico Cardi detto “Il
Cigoli”, Giovanni Bilivert, Giambattista Tiepolo, Camillo
Sagrestani e molti altri. Fra le particolarità presenti nelle sale
del Museo, i bacini ceramici originali provenienti dalla facciata
della Cattedrale e alcune basi delle colonne della perduta Pieve di
Barbinaia. Considerevole anche l'apparato dell'oreficeria sacra, per
un totale di circa sessanta opere esposte, a fronte di catalogo
complessivo di oltre cento unità. Nel 2012 la Regione Toscana ha
riconosciuto al Museo Diocesano l'attestato di “Museo di Qualità”.
Inoltre, dal 2014 il percorso artistico si è arricchito della
suggestiva visita alla torre campanaria.
L'IDEA
E LE SUE ORIGINI
L'idea
di costituire una collezione permanente d'arte sacra fruibile dal
grande pubblico, trovò origine nel dibattito culturale sanminiatese
fin dagli anni '30 del secolo scorso. L'impulso decisivo, tuttavia,
prese avvio solamente sul finire degli anni '50, in occasione della
formazione del catalogo per la Mostra del Cigoli e del suo ambiente
(Santa Chiara, 1959), quando si manifestò la necessità, ormai non
più rinviabile, di conservare e valorizzare in maniera organica e
strutturata il grande patrimonio storico-artistico della Diocesi di
San Miniato. Questa fase preliminare, avviata nel 1957, trovò
l'elemento propulsore nella figura di Francesco M. Galli Angelini –
nella triplice veste di Canonico della Cattedrale, Ispettore Onorario
della Soprintendenza e Presidente dell'Accademia degli Euteleti –
il quale si impegnò alla fattibilità dell'operazione, contattando
la Soprintendenza e il Ministero dei Lavori Pubblici. Un paio d'anni
più tardi, nell'aprile-maggio 1959 vennero gettate le basi per
l'accordo col Capitolo della Cattedrale che mise a disposizione le
sacrestie annesse al Duomo, da destinare alle sale espositive.
Nacque
così il Museo Diocesano d'Arte Sacra, grazie all'impulso
dell'ambiente culturale sanminiatese, che incontrò il fattivo
sostegno del Vescovo Mons. Felice Beccaro e del Capitolo dei
Canonici. Determinanti contributi economici ed organizzativi per il
suo compimento arrivarono dai ministeri della Pubblica Istruzione e
dei Lavori Pubblici, dalla Cassa di Risparmio e dal Comune di San
Miniato, dall'Ente Provinciale per il Turismo e dalla Provincia di
Pisa.
IL
COMITATO D'ONORE
Venne
costituito un apposito Comitato d'Onore, presieduto dal Card.
Ermenegildo Florit Arcivescovo di Firenze e composto da tutti i
vescovi della Toscana, oltre che dai ministri Vittorio Gui (Pubblica
Istruzione) e Giacomo Mancini (Lavori Pubblici), dall'On. Pietro
Bucalossi (all'epoca Sindaco di Milano), Mario Salmi (Pres. del
Consiglio Superiore delle Belle Arti), Piero Sampaolesi (Ist.
Restauro dei Monumenti di Firenze), Nello Baldinotti (Sindaco di San
Miniato), Silvano Vallini (Pres. CRSM) e da molte altre personalità
del mondo della politica, della ricerca e delle istituzioni civili e
religiose. Il Soprintendente Ubaldo Lumini, per l'occasione,
riconobbe che «la
Città tutta, dalle Autorità al cittadino, ha dimostrato in mille
modi il suo favore all'iniziativa, con la consapevolezza cosciente
che nuovo lustro si aggiunge oggi alla fama di S. Miniato, già
ampia, e per la sua storia, e per i suoi monumenti, uniti alla
incomparabile bellezza del paesaggio».
IL
COMITATO ESECUTIVO
Ad
affiancare quello del Soprintendente, invece, nel Comitato Esecutivo,
i nomi di maggior rilievo nel panorama culturale sanminiatese del
tempo. Su tutti l'infaticabile Dilvo Lotti, il cui contributo in
termini di conoscenza, autorevolezza, ma anche di energia ed
entusiasmo, risultò determinate per la costituzione del Museo.
Nell'elenco ritroviamo i canonici Vasco Simoncini (Proposto della
Cattedrale e Pres. dell'Opera del Duomo), Aldo Stacchini (Pres. della
Commissione Diocesana d'Arte Sacra), Lelio Mannari (storico) ed
Enrico Giannoni. Dalle istituzioni culturali Umberto Rondoni (Pro
Loco S. Miniato), Antonio Gamucci (Accademia degli Euteleti) e molti
altri. L'allestimento venne curato dall'arch. Sergio Aussant
(Ispettore Soprintendenza) per la parte architettonica e da Ubaldo
Lumini per quella espositiva. Le opere del catalogo furono
selezionate da Licia Bertolini Campetti (Direttrice alle Gallerie di
Pisa) e da Dilvo Lotti.
VALORIZZAZIONE, MA ANCHE CONSERVAZIONE
Negli
anni il Museo non è stato solamente uno strumento di valorizzazione
e fruizione del patrimonio artistico al grande pubblico, ma anche il
luogo della tutela e della conservazione. Molte opere, infatti, prima
di essere collocate nelle sale espositive, furono sottoposte ad
attento restauro. Ancora oggi, i capolavori, oltre ad essere
custoditi in ambiente protetto e sorvegliato, fanno parte di un
articolato programma di restauro che va avanti da cinquant'anni. Ad
esempio, nel 2013, al termine di un lungo e complesso intervento, ha
fatto ritorno la “Madonna della Cintola con i Santi Giovanni
Battista, Tommaso e Bartolomeo” di Neri di Bicci, proveniente dalla
Pieve di Corazzano.
[Gran parte delle informazioni contenute in questo post sono tratte dal Bollettino dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, n. 38 del 1966, "Dedicato all'apertura del Museo Diocesano d'Arte Sacra di San Miniato"]
[Gran parte delle informazioni contenute in questo post sono tratte dal Bollettino dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, n. 38 del 1966, "Dedicato all'apertura del Museo Diocesano d'Arte Sacra di San Miniato"]
Il Museo Diocesano e la Torre campanaria
Foto di Francesco Fiumalbi
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