domenica 11 novembre 2012

SAN MINIATO NE "LE CRONICHE" DI SERCAMBI 10/41

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CXXIII. Come Luccha perdèo sua libertà e li stati che mutò. [anni 1313-1335]

Angelo Ardinghi, disegno tratto dall'originale
del Sercambi, conservato all'Archivio di Stato di Lucca
Edito in Salvatore Bongi (a cura di), Le Croniche di
Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, p. 84.
Pubblicazione ai sensi L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 70.

Contato il modo come Luccha è stata ricomunichata, tornerò a narrare socto brevità dal principio che Luccha perdèo sua libertà, sino al dicto die che tale ricomunicha si dide, & dapoi seguirò a dell' altre cose. Dichiarando che l' anno di .MCCCXIII. Uguiccione della Fagiuola a petitione del comune di Pisa ebbe Luccha, & quella rubbò e simile fu rubbato il tezoro del papa che era in san Frediano. Dapoi il conte Rainieri e 'l conte Gaddo di Pisa rimaseno signori di Pisa et di Luccha. E in .MCCCXIIII. Castruccio Interminelli di Lucha fu signore di Luccha, e quella tenne fine che morìo in .MCCCXXVIII, et in nel .XXII. fé' fare lo castello dell'Agusta in Luccha. E più dico che il dicto Chastruccio fu signore di Pisa, Pistoia, Luni, Samminiato & fine presso a Firenza a cinque milia. E simile fu senatore di Roma, & molte altre cose si potre' di lui scrivere notabili che fecie, m' a non fare troppo sermone di lui, non si noteranno. Ma torno che morto che fu il dicto Castruccio, Arrigo suo figluolo corse Luccha e fèsi signore.
[omissis]

Salvatore Bongi (a cura di), Le Croniche di Giovanni Sercambi, Vol. 1, Tip. Giusti, Lucca, 1892, pp. 84-86.

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