venerdì 8 febbraio 2013

SAN MINIATO NELLE “ISTORIE PISTOLESI” D'ANONIMO 03/07





03 [1325] Iacopo Ciccioni da San Miniato viene mandato dai Fiorentini a Pistoia, che era governata da Filippo Tedice

[…] Vedendo M. Filippo che non poteva tenere la terra che non la desse o al Comune di Firenze, o a Castruccio, perocché ciascuno si brigava di torlegli, e stando piccolo tempo incominciò, per consiglio di M. Cremona, a trattare con Castruccio molto segretamente, e mandava a lui uno frate Grigoro dell'Ottantuno, frate di S. Lorenzo dell'ordine de'Remitani; e perché nessuna persona non s'accorgesse del trattato di Castruccio, incominciò a trattare col Comune di Firenze, e mandòe M. Cremona a Firenze a trattare con loro, e tutto questo facea a inganno, e perché li Guelfi di Pistoia non s'accorgessono del trattato di Castruccio, perché non s'opponessono a contrario, molto sottilmente ingannò M. Cremona li Fiorentini, dimandando loro gente da cavallo, mostrando loro che M. Filippo li volea per guardia di sé e della terra. Li Fiorentini vi mandarono a loro soldo M. Jacopo de' Ciccioni da S. Miniato, Gabriello de'Pannorchieschi, e Lotto da Montecchi con alquanti cavalieri; e M. Filippo facea loro grande onore. E stando in tal maniera, M. Cremona ispesso cavalcava a Firenze, e mostrava a' Fiorentini di far dare loro la terra, ed era nel trattato, che lo Comune di Firenze dovea fare cavalieri Carlino, figliuolo di M. Filippo e darli tre milia fiorini d'oro , e doveano dotare due sue figliuole, e maritarle altamente nella città di Firenze. E questo facea M. Filippo a credere a' Guelfi di Pistoia, acciocché elli non s'accorgessono del trattato ch'ei facea con Castruccio, lo quale facea lo detto frate Grigoro molto occultamente; e cosi bastòe questo trattato più di tre mesi. [...]

Anonimo, Istorie Pistolesi ovvero delle cose avvenuto in Toscana dall'anno MCCC all'anno MCCCXLVIII, in Antonio Maria Biscioni (a cura di), Istorie Pistolesi ovvero delle cose avvenuto in Toscana dall'anno MCCC all'anno MCCCXLVIII e Diario del Monaldi, Milano, Tipografia di Giovanni Silvestri, 1845, pp. 138-139.


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