sabato 9 marzo 2013

NOTIZIE DI SAN MINIATO NELLE "CRONACHE SENESI" DI AGNOLO DI TURA DETTO IL GRASSO

a cura di Francesco Fiumalbi
Prosegue il viaggio della storia sanminiatese attraverso le fonti cronachistiche toscane, ovvero quelle fonti a carattere narrativo che ripercorrono periodi storici più o meno estesi. Stavolta ci occuperemo della cosiddetta “Cronaca Senese” o “Cronaca Maggiore” attribuita ad Agnolo di Tura detto “il Grasso”, vissuto a Siena nel '300.
Non staremo qui ad analizzare le questioni relative a questa “cronaca” desunta da un manoscritto cinquecentesco e che copre un arco temporale che va dal 1300 al 1351. Al di là del dibattito storiografico, per il quale si rimanda a questo articolo di Paolo Bertolini, l'opera presenta interessanti notizie relative a San Miniato, ai suoi abitanti e al suo territorio. L'opera fu pubblicata per la prima volta nel 1729, nel tomo XV della collana Rerum Italicarum Scriptores, diretta da Ludovico Muratori. Il nostro regesto è tratto da una ristampa più recente: Cronaca Senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la Cronaca Maggiore, in Lisini Alessandro e Iacometti Fabio (a cura di), Cronache Senesi, in Rerum Italicarum Scriptores, Tomo XV, parte VI-A, Nicola Zanichelli, Bologna, 1939.


Cronache Senesi, in Rerum Italicarum Scriptores, 
Tomo XV, parte VI-A, Nicola Zanichelli, Bologna, 1939.

La prima metà del XIV secolo rappresenta per San Miniato un periodo particolarmente intenso, all'interno del complesso scacchiere toscano lacerato da lotte di fazione e fortissimi interessi economici. E' il periodo immediatamente successivo alla “cacciata” dell'amministrazione imperiale da San Miniato che, subendo la forte influenza di Firenze, si dota di un governo popolare ed aderisce con vigore alla parte Guelfa. Tuttavia, spesso, i potentati familiari si dimostrarono pronti a intervenire e ad influenzare la vita politica sanminiatese. E infatti, la prima notizia che ci fornisce la “Cronaca” è quella relativa al colpo di mano dei cosiddetti Magnati verso l'ordinamento comunale di chiara impronta guelfa e influenza fiorentina (01).
Successivamente la narrazione ci offre interessanti informazioni che vedono i Sanminiatesi coinvolti nelle vicissitudini legate alla venuta dell'Imperatore Enrico VII a Pisa nel 1311-1312, con le conseguenti spedizioni subite nel contado da una parte (03) e la vicinanza con Firenze, che inviò a San Miniato piccole guarnigioni a presidio della frontiera pisana, dall'altra (02).
Il sodalizio con i Fiorentini sembra proseguire anche poco dopo, quando i Sanminiatesi si affiancarono ai guelfi contro l'Imperatore che da Roma stava dirigendosi verso Firenze (04) che poi fu soccorsa durante l'assedio di Enrico VII nel 1312; inoltre i Sanminiatesi si distinsero nel contrastare i Pisani che stavano dirigendosi verso Firenze a sostegno degli assedianti (05). Ciò provocò nuove spedizioni filo-imperiali nel territorio sanminiatese nel 1313 (06).
In Pisa si avviò la stagione di Uguccione della Faggiuola, contraddistinta da una politica militare molto aggressiva. A farne le spese Lucca e San Miniato, con il contado sanminiatese attaccato e parzialmente occupato, fra il 1314 e il 1315, nonostante varie trattative disposte da Roberto d'Angiò (07, 08). I Sanminiatesi parteciparono quindi alla cosiddetta Battaglia di Montecatini, vinta dalle truppe di Uguccione, riportando gravi perdite, al pari degli alleati guelfi (09). Caduto il regime di Uguccione della Faggiuola, si giunse quindi alla Pace di Napoli del 1317, a cui prese parte anche San Miniato che rivendicò i castelli occupati dai Pisani ed altre questioni inerenti i fuoriusciti e i prigionieri in mano dei nemici (10).
Di lì a pochi anni prese avvio la stagione di Castruccio Castracani, che effettuò diverse spedizioni nel Valdarno, seguite da altrettante reazioni delle città guelfe (11, 12, 13, 14, 15, 17). Nel frattempo, nel 1327, Nicola Biciencio da Cigoli viene eletto Capitano del Popolo a Siena (16).
La morte di Castruccio e il rafforzamento della Lega Guelfa prese campo, grazie anche alle operazioni di Beltramo del Balzo (18), portarono alla Pace di Montopoli nel 1329 (19).
Nel 1336 si ha notizia di alcuni armati da Siena e da Firenze che prestarono servizio a presidio del territorio sanminiatese (20).
Infine, l'ultima informazione che riguarda il supporto dei Sanminiatesi ai Fiorentini durante la cacciata di Gualtieri VI di Brienne, Duca d'Atene (21).

← HOME CRONACHE SANMINIATESI

Di seguito il regesto:





















Nessun commento:

Posta un commento