lunedì 10 giugno 2013

CASTELNUOVO [CASTELFIORENTINO] - DIZIONARIO REPETTI




CASTELNUOVO [Comune di Castelfiorentino]

«CASTELNUOVO di Val d’Elsa. Castello con parrocchia (S. Maria Assunta) nel piviere di Cojano, Comunità Giurisdizione e 7 miglia toscane (ERRATA: a settentrione) a scirocco di Montajone, Diocesi di Volterra, Compartimento di Firenze (1).
Questo castello, che ha torre con mura semidirute, è situato in costa alla sinistra dell'Elsa sulla strada comunitativa che staccasi dalla via provinciale al ponte di Granajolo sull'Elsa per salire a Cojano.
Sta in mezzo a quattro tenute che sono il modello dell’agricoltura toscana: quella di Cojano del marchese Garzoni Venturi situata a ostro di Castelnuovo: a levante la fattoria di Cambiano, e a ostro quella di Granajolo, entrambe del marchese Pucci: e a ponente la tenuta assai più nota di Meleto del marchese Ridolfi.
Castelnuovo fu uno dei 36 castelli dell’antico distretto Sanminiatese.
Sino dal secolo XIII era capoluogo di comune, i di cui confini trovansi designati nel trattato del 1297 fra i Fiorentini e i Sanminiatesi, dove si tratta della fissazione dei termini fra le respettive giurisdizioni civili o contadi.
Dopo però la dedizione di Sanminiato e del suo territorio alla Repubblica fiorentina, (anno 1370, 17 febbrajo) (2) fu fatta una nuova convenzione (anno 1370, 29 aprile), per la quale si staccarono dalla giurisdizione politica di Sanminiato quei popoli dell'antico suo distretto, i quali, lungi dal seguire il partito Ghibellino, si erano poco innanzi dati ai Reggitori di Firenze.
Fu uno di questi Castelnuovo che si dichiarò immediatamente soggetto alla Repubblica fiorentina, dalla quale ebbe l’onore di essere dichiarato capoluogo di comunità e di potesteria, aggregando al suo tribunale civile i comuni di S. Quintino e di Canneto. (LAMI, Monum. Eccl. Flor.) A questi tre popoli posteriormente fu unito anche l’altro di Barbialla, per cui Castelnuovo di Val d’Elsa si disse talvolta Castelnuovo di Barbialla. (Vedere BARBIALLA)
Sennonchè in forza del regolamento dei 23 maggio 1774 sull’organizzazione economica delle Comunità del contado fiorentino, i popoli di Castelnuovo, di Canneto; di S. Quintino e di Barbialla furono riuniti alla Comunità di Montajone, di cui tuttora essi fanno parte. – Vedere MONTAJONE Comunità.
La parrocchia di Castelnuovo sino dal secolo XIV era prioria, vale a dire la prima chiesa filiale della pieve di Cojano, con la canonica per abitazione del parroco mentre i curati delle altre chiese succursali o cappellanie erano consueti convivere con il pievano collegialmente. – Vedere l’Articolo CANONICA.
A quella stessa età dipendevano dalla canonica di S. Maria di Castelnuovo la cappella curata di S. Lucia, ora confraternita in Castelnuovo, l'ospedale di S. Jacopo dentro il castello, e quello di S. Francesco vicino a Castelnuovo, ora entrambi distrutti. Alla stessa parrocchia fu aggregata la chiesa dei SS. Ippolito e Cassiano a Meleto, chiesa da lungo tempo profanata, e la cui fabbrica esiste tuttora nel centro della tenuta di Meleto. – Vedere MELETO di Val d’Elsa.
La parrocchia di S. Maria a Castelnuovo, nel 1551, contava 351 abitanti, nel 1745 era aumentata sino a 698, e nell’anno 1833 aveva 836 abitanti.»

[Estratto da E. Repetti Emanuele, Dizionario...Cit., Vol. I, Firenze, 1833, pp. 579-580]

NOTE E RIFERIMENTI
(1) Al tempo in cui scrive il Repetti, Castelnuovo faceva parte del Comune di Montaione, anziché di Castelfiorentino come al presente. Come scrive più avanti lo stesso Repetti, tali ambiti giurisdizionali furono fissati con il Regolamento del Granduca Pietro Leopoldo datato 23 maggio 1774, nell'ambito della più vasta operazione di ridefinizione amministrativa e giurisdizionale delle varie comunità, che spesso è indicata complessivamente come “Riforma Comunitativa”.
(2) Come sappiamo l'assedio si concluse a favore dei Fiorentini il 9 gennaio 1370. Al mese di febbraio vanno ascritti i vari patti di assoggettamento.

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