martedì 2 luglio 2013

COLLEGALLI [MONTAIONE] - DIZIONARIO REPETTI


COLLEGALLI [Comune di Montaione]

La Villa di Collegalli
Foto di Francesco Fiumalbi

COLLE GALLl, o COLLEGALLI in Val d’Evola. Casale già castello che diede il titolo a due parrocchie (S. Vito, e S. Paolo) quindi a una piccola contea, ora vico spicciolato con villa privata e fattoria de'signori Orlandini del Beccuto di Firenze, con unica parrocchia (SS. Vito e Modesto) nel piviere di Corazzano, Comunità Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a maestrale di Montajone, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze. Risiede sul dorso delle colline che stendonsi dal monte del Cornocchio e di S. Vivaldo fra la vallecola dell'Evola e quella del Roglio e della Cecinella.
Collegalli ebbe i suoi nobili che portavano il titolo di conti sotto l'alto dominio della Repubblica di Pisa; comecchè su questo castello avessero una qualche giurisdizione temporale anche i Vescovi di Lucca, siccome apparisce dai diplomi stati loro concessi da Ottone V e Carlo IV, nei quali, fra i castelli delIa Val d’Evola, si nomina il castrum Collegarli.
Di un castello dei conti di Collegalli parla Giovanni Lelmi nella sua cronaca Sanminiatese, alla fine dell'anno 1312, quando una banda di Pisani che aveva seguitato l'esercito di Arrigo di Lussemburgo alI'assedio di Firenze, tornando per la Val d’Elsa alle sue case, fu fatta prigioniera dalle popolazioni del Sanminiatese, tra le quali fecero la maggior comparsa i signori di Collegalli. Perocchè uno di quei conti per nome Catello, fece dal canto suo 60 prigioni, e un Rossello di detto luogo altri 18 prigioni, che furono affunati e condotti a Sanminiato.
Che i conti di Collegalli fossero in generale di parte Guelfa lo dichiara il trattato di pace concluso nel 1317 fra i Pisani e i Fiorentini; per cui i Pisani (dal cui alto dominio dipendeva il distretto di Collegalli) per patto convenuto dovettero restituire i beni e liberare dalle carceri i conti di Collegalli. I quali magnati, benchè piccoli potentati, inviarono a Montopoli i loro sindaci a rappresentarli nella pace ivi conclusa, li 12 agosto 1329, fra i comuni ed i baroni più potenti della Toscana.
In tutte le guerre posteriori i conti di Collegalli si portarono sempre da valenti ufizjali negli eserciti della Repubblica fiorentina; la quale prese essi i loro averi sotto la sua accomandigia, precipuamente dopo che uno di quei conti (Lamberto) nel 1363 militò in Mugello in qualità di generale de' Fiorentini contro l'oste dei duchi di Milano; e dopo che, nel 1373, tre altri individui di quella marziale famiglia ebbero riconquistato a Firenze varj castelletti di Val d’Evola nella guerra riaccesa contro i Pisani.
Più noto per importanti imprese fu quel Roberto de' conti di Collegalli, al quale, nel 1403, mentre era al soldo della Repubblica fiorentina, fu dato il titolo di commissario militare con autorità amplissima ne' territorj di Pistoja, di Prato, di Montemurlo e di Carmignano. Fu quello stesso Roberto che, nel 1406, dopo aver tolto, ai Pisani il castello di S. Ruffillo in Val di Cascina, ottenne dalla Signoria di Firenze premj, esenzioni ed onori. (AMMIR. Istor. Fiorentina)
Collegalli fu uno de' castelli staccati nel 1370 dal territorio di Sanminiato, e ascritti al contado di Firenze, i cui reggitori decretarono di stabilirvi un potestà per far ragione ai popoli di Collegalli, di S. Stefano, di Barbialla e di Cojano; tribunale che fu incorporato più tardi a quello di Montajone. – Vedere COJANO di Val d’Elsa.
La parrocchia de' SS. Vito e Modesto a Collegalli conta 276 abitanti.

Repetti Emanuele, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e Lunigiana, Tofani, Firenze, 1833, Vol. I, pp. 765-766.

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