02 [1312] Arrigo VII di Lussemburgo a
Pisa, scorrerie nel territorio sanminiatese
Essendo ancora in Lombardia l'imperadore
Arrigo, i Fiorentini e collegati mandarono le loro genti a Bologna, acciocché, se
facesse pensiero per quella via di passare in Toscana, impedissero con tutte le
loro forze la venuta sua. Lui, avendo intorno a Brescia compiuta l'ossidione e
quasi in tutte quelle città posto i governatori, circa mezzo ottobre passò in
Genovese; e ricevuto in quel luogo con grande
onore, stette circa di tre mesi, cioè la maggiore parte del verno, nella città di
Genova: di poi si mise a ordine, e con trenta galee, le quali i Genovesi e
Saonesi gli avevano apparecchiate, all'entrata di marzo per la via di mare si
condusse a Pisa. E in questo mezzo i Fiorentini e loro collegati non furono
negligenti: perocché, subitamente ch'egli ebbero notizia, che prendeva il
cammino per il Genovese, rivocarono le genti da Bologna e mandaronle in
Lunigiana per farsigli incontro da quella parte, e per difendere il paese de'
Lucchesi. In questo tempo che l'imperadore s'era fermo a Pisa, i sua
condottieri spesse volte correvano colle genti in quello di Lucca e di Santo
Miniato: ma non si fece però battaglia alcuna in questi luoghi degna di
memoria, né fu presa alcuna terra di condizione. Lui, avendo messo in punto le
cose necessarie, nel principio del seguente anno, che fu nel 1312, partito da
Pisa, se n'andò lungo il lito del mare inverso Roma.
L.
Bruni, Istoria fiorentina di Leonardo
Aretino tradotta in volgare da Donato Acciajuoli, Felice Le Monnier,
Firenze, 1861, p. 222.
Nessun commento:
Posta un commento