domenica 21 luglio 2019

SAN MINIATO ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI DALTONICI


a cura di Francesco Fiumalbi

Essendo architetto, quotidianamente ho a che fare con i colori. Proporre un gradevole abbinamento cromatico è fondamentale per presentare un progetto ad un committente o per aiutare i clienti a scegliere le finiture in corso d’opera. Non dico spesso, ma qualche volta mi è capitato di incontrare persone che avessero una percezione cromatica completamente diversa dalla mia. Le piccole differenze, invece, sono all’ordine del giorno.

Spesso, quando sono in giro e mi capita di osservare un monumento, un’opera d’arte o un bel panorama, mi chiedo cosa significhi essere daltonici, quale sia la differenza nella percezione cromatica. Penso, ad esempio, a San Miniato: una città ricca di monumenti in laterizio e con molto verde. Come appare la Rocca a chi confonde il rosso col verde? E la Cattedrale? E Piazza del Seminario? I Giardini Bucalossi?

Per chi non lo sapesse, il “daltonismo” prende il nome dal chimico inglese John Dalton, il primo a dare una descrizione del fenomeno alla fine del ‘700. In termini scientifici si parla di discromatopsia, ovvero l’inabilità a distinguere o percepire i colori che dipende dalla capacità di cogliere le diverse lunghezze d’onda della radiazione luminosa, ovvero dalla percezione cromatica degli occhi. Essendo dovuta ad un allele recessivo del cromosoma X, è più frequente negli uomini e meno nelle donne.
La discromatopsia più diffusa è la deuteranopia (4-5% della popolazione) che riguarda la cecità al colore verde. Meno diffusa la protanopia (1% della popolazione) che riguarda la cecità al colore rosso. Molto rara è la tritanopia, ossia la cecità al colore blu. Rarissima la acromatopsia, ovvero la totale incapacità di percepire i colori.

Se non ce l’hai non puoi capire”. Così mi rispose un amico a cui avevo chiesto cosa volesse dire essere daltonici davanti alla facciata del Duomo. Rimasi senza risposta, ma oggi, grazie ad alcuni software o risorse on-line come Coblis, è possibile realizzare immagini che simulano gli effetti discromatoptici, come quelle proposte di seguito: San Miniato, nella versione “normale”, “deuteranopia”, “protanopia” e “tritanopia”.

 I Giardini Bucalossi (tritanopia)

I Giardini Bucalossi (deuteranopia)

I Giardini Bucalossi (protanopia)

I Giardini Bucalossi (normale)

La Cattedrale dei SS. Maria e Genesio (tritanopia)

La Cattedrale dei SS. Maria e Genesio (deuteranopia)

La Cattedrale dei SS. Maria e Genesio (protanopia)

La Cattedrale dei SS. Maria e Genesio (normale)

La Torre di Federico II (tritanopia)

La Torre di Federico II (deuteranopia)

La Torre di Federico II (protanopia)

La Torre di Federico II (normale)

Piazza del Seminario (tritanopia)

Piazza del Seminario (deuteranopia)

Piazza del Seminario (protanopia)

Piazza del Seminario (normale)

Il Santuario del SS. Crocifisso di Castelvecchio (tritanopia)

Il Santuario del SS. Crocifisso di Castelvecchio (deuteranopia)

Il Santuario del SS. Crocifisso di Castelvecchio (protanopia)

Il Santuario del SS. Crocifisso di Castelvecchio (normale)

Panoramica dello Sciòa, la zona orientale di San Miniato (tritanopia)
 
Panoramica dello Sciòa, la zona orientale di San Miniato (deuteranopia)
 
Panoramica dello Sciòa, la zona orientale di San Miniato (protanopia)
 
Panoramica dello Sciòa, la zona orientale di San Miniato (normale)

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