ARCHIVIO DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
800 – Prima attestazione chiesa e casa a Cisiano
presso Corazzano
L'ORIGINALE
Il documento originale, la cui trascrizione è proposta
in questa pagina, è conservato presso l’Archivio Arcivescovile di Lucca, Diplomatico,
*O.26,
da cui è tratta l’edizione di D. Bertini, Memorie e Documenti per servire
alla Istoria del Ducato di Lucca, F. Bertini Tip. Ducale, Lucca, 1837, Tomo
V, parte II, pp. 172-173.
SPOGLIO [Bertini] Monasteri esistenti
nella diocesi di Lucca appartenenti a S. Pietro di Roma nell’anno 800. Arch.
Arc. *O.26
TRASCRIZIONE Di seguito la trascrizione del testo
del manoscritto conservato presso l’Archivio Arcivescovile di Lucca, Diplomatico
Antico, *O.26, ed. D. Bertini, Memorie e Documenti per servire alla
Istoria del Ducato di Lucca, F. Bertini Tip. Ducale, Lucca, 1837, Tomo V,
parte II, pp. 172-173:
ⴕ Breve de ipse Monasterio de Luca, qui pertinent de S.
Petro de Roma.
Monasterio S.
Petri, que dicitur Bellerifonsi: abeat pertinentia curte una dominicata in loco
Flexo; in Carfaniana abet manentes decem; in Arena curte una domnicata cum
sortes sex ab se pertenet ispius Monasterio; in Sexto manentes uno, et uno
in Elsa. Abet tesauro calice uno de argento, et una patina de argento,
turabulo uno de argento; libri tres.
Monasterio S.
Salvatoris qui pertinet ipsi Ecclesie S. Petri de Roma, abet manentes septem.
Monasterio S.
Romani, qui est majore abet in Petrurio manentes tres; in Farriano uno; ad S.
Machario uno; ad Monticlo manentes uno, in Repentina manentes uno; in
Tempaniano manentes uno cum Ecclesia S. Matthei; ad S. Maria que dicitur
Pontetecto manentes uno cum una petia de terra.
S. Teodoro abet una
petia de vinea cum petia de orto; in Piscalia manentes uno; in Gemini manentes
quinque; in Corsanicho manentes uno; in Rogio manentes uno.
De Monasterio S. Marie, que est de suppotestatem S. Romani abet pertinentes
Eccles. S. Donnini
cum una petia de terra et una petia de vinea.
De Monasterio S.
Geminiani, qui est suppotestatem prefate Eccles. S. Romani abet pertinentia
una Eccles. S. Stefani, cum una petia de terra et uno orto; in Cisiano abet
sorte una ab se.
De Monasterio S.
Petri, qui est de suppotestatem S. Romani abet in Flabbiana manentes uno; in
Roncho abet una petia de terra; in Vico abet una petia de terra.
De Monasterio S.
Pauli, qui est de suppotestatem S. Romani, abet in Vaccule Eccl. una cum una
petia de vinea, et una de petia de terra; in Vico qui dicitur Asulari abet
petie de terra tres cum una casella, et una petia de orto, in Umbrelio abet
manentes… manentes uno; in Flexo abet una petia de terra et una petia de vinea.
De Monasterio S.
Genesii, qui pertinet ipsius S: Romani, abet pertinentia in Salissimo Eccl. una
cum quattor petiole de terra; in Deccio abet sorte una ab se.
De Monasterio S.
Bartholomei, qui pertinet prefati S. Romani, abet pertinentia in Umbrelio
manentes duo, cum una petia de terra in Roncho.
…. Petri qui est de
suppotestate ipsius S. Romani, abet pertinentia… manentes duo; in Soborbano
abet Eccl. una, cum tres petie de terra…
abet una petia de
vinea; in Umbrelio abet una alia petia de vinea.
COMMENTO (Francesco Fiumalbi)
Il documento proposto
in questa pagina è un Breve, ovvero un elenco di beni scritto in forma
sintetica. E’ una sorta di inventario di beni immobili, relativi al Monastero
di San Pietro di Bellerifonsi di Lucca (oggi scomparso), che tra la fine dell’VIII
e l’inizio del IX secolo era pertinente direttamente a San Pietro di Roma,
ovvero alla Santa Sede.
In particolare, in
questo breve possiamo riconoscere due “elementi” che in qualche modo sono
collegati al territorio San Miniato.
Il primo è l’insediamento
di Cisiano/Cissiano, probabilmente l’odierno “Cignano” presso Collegalli, oggi
nel Comune di Montaione, ma afferente giurisdizionalmente alla Pieve di
Corazzano. In realtà, al momento della stipula di questo atto, la pieve non
risulterebbe ancora attestata. L’unità abitativa e l’annessa chiesa di Santo
Stefano facevano parte delle pertinenze del Monastero lucchese di San Gimignano,
dipendente dal Monastero di San Romano a Lucca a sua volta dipendente da San
Pietro. Questa filiazione fra monasteri all’epoca era del tutto usuale e non
deve stupirci.
In ogni caso il
documento ci riporta al tema più generale della situazione altomedievale della
media Valdegola, che nei documenti lucchesi dei secoli VIII, IX e X è indicata
come Quarantiana
(odierno toponimo Corazzano), un toponimo areale corrispondente alla
giurisdizione ecclesiastica della pieve di Corazzano. In questa zona, infatti,
sono attestati numerosi beni patrimoniali afferenti a istituzioni religiose
lucchesi, come il Monastero di San Ponziano o la chiesa di Santa Maria di Sesto
di Moriano. Si trattava di istituti che gravitavano nell’orbita pubblica e i
cui possedimenti, nel giro di un paio di secoli, andarono a confluire nella mensa
vescovile. Sotto il controllo del Vescovo di Lucca, costituirono il nucleo fondante
di una curtis, una unità produttiva agricola, che assommava beni di
varia provenienza e che poi fu legata alla costituzione e alla gestione della Pieve
di Corazzano. Il nucleo di Cisiano/Cissiano costituiva uno dei nuclei demici di
questa vasta curtis di Quarantiana, che in seguito verrà più o meno
fatta coincidere con il territorio plebano della Pieve
di Corazzano, che tuttavia è attestata solamente dall’anno 892. [P. Tomei, Locus
est famosus. Come nacque San Miniato al Tedesco (secoli VIII-XII), Edizioni
ETS, Pisa, 2018, pp. 32-35].
Nel successivo
documento in cui compare Cisiano/Cissiano, datato all’anno 880, il nucleo
demico è inequivocabilmente indicato come pertinentes Epis. vestro S.
Martini, ovvero di pertinenza del Vescovo di Lucca. In questo arco
temporale, fra l’800 e l’880, c’è stato il passaggio chiave e la costituzione
della curtis. Scorrendo i vari documenti afferenti alla Pieve di Corrazzano,
possiamo seguire le vicende di Cisiano/Cissiano fino al X secolo, quando la
località compare nell’elenco delle ville, la cui decima veniva
allivellata ad alcuni clientes del vescovado lucchese.
Altro aspetto da
sottolineare è poi un “manente”, legato al Monastero di San Pietro di
Bellerinfonso che viene indicato “in Elsa”, ovvero in Valdelsa, probabilmente alle
estremità sud-orientali della Diocesi Lucchese, nel territorio giurisdizionale
della Pieve di San Genesio.
presso
Collegalli (Montaione)
Base
cartografica CTR Regione Toscana
presso
Collegalli (Montaione) rispetto a Corazzano
Base
cartografica CTR Regione Toscana
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