ARCHIVIO
DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
767,
settembre, Corazzano: il primo documento
Il
documento originale è conservato presso l’Archivio Arcivescovile
di Lucca, Diplomatico
antico,
*
E.30.
SPOGLIO:
«Fridulo di Brancoli
vende a Deusdede rettore della Chiesa di S. Giorgio di Gignano una
pezza di terra con viti sopra di sé in vicinanza della stessa Chiesa
per due soldi d'oro nell'anno sudd. 767».
Trascrizione
del testo tratto da: D.
Barsocchini, Memorie
e Documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca,
Tomo V, parte II, F. Bertini Tipografo Granducale, Lucca, 1837, doc.
CIV, pp. 61-62.
† In
Dei nomine. Regnante dn. nostro Desiderio et Aldelghisi regibus, anno
regni eorum undecimo et nono, mense septembrio, indit. sexta
feliciter. Constat me Fridulo v.d. filio q.d. Ciehu de Brancalo hac
die vendedisse et vindendi tivi Deusdede presb. rector Ecc. S. Gergi
una petiola terra mea qui viti superposite sunt. …. abere visu sum
in loco Genariano, prope S. gergius, et est uno capo et uno latere
tenente in vinea Barattuli, et alio capo in via publica, et alio capo
tene in vinea Aspruli: ipsa suprascripta terra quod est vinea tibi
vindere videor in integrum per designata locas. Et suscepi a te pro
ipsa vinea pretium placitum auri solid. numero dua in finito et
deliverato capitalo: et quod fueri menime crido, si aliquando tempore
ego q.s. Fridulo vel heredes meus tibi Deusdeti presb. vel heredes
posteris tuis ipsa vinea intentionavit retraere quesierimus, aduc
vobis eam ad qualive homine menime defensare potuerimus: ispondimus
nus vobis componere ipsa terra, quod est vinea in dublum meliorata,
fer quidem infer quidem loco sub istimationem cum qui indi et illa
majori substimationem: et Ghisprandum iscrivere rogavi.
Actum
Luca
Signum
† ms. Friduli vindituri et auteri
Signum
† ms. Dulcipert filio qd. Aritei v.d. de Quaratana
Signum
† ms. Perisindi Munitario v.d. testis
Signum
† ms. Warniprandi de Quaratana filio Teudori testis
† Ego
Emmo cler. rogatus in ahe cauto me teste sub.
† Ego
Ghisprand post traditam compl. et dedi
COMMENTO
[F. Fiumalbi]: il documento proposto in questa pagina, un contratto
di vendita per un terreno situato nella zona di Gignano, nei pressi
di Brancoli (Lucca), sarebbe del tutto irrilevante per il territorio
sanminiatese, se non fosse che due delle persone chiamate a vergare
l'atto, in qualità di testimoni, Dulcipert
figlio del fu Aritei
e Warniprandi figlio
di Teudori,
sono indicati come de
Quaratana.
Si
tratta, con ogni probabilità, della prima attestazione documentaria
relativa alla zona di Corazzano, che anticamente veniva indicata come
Quaratana o
Quarantiana.
Nella porzione territoriale che oggi ospita la frazione del Comune di
San Miniato, conosciuta per la splendida pieve romanica dedicata a
San Giovanni, aveva sede una curtis,
una sorta di antesignana dell'azienda agricola, che costituiva anche
l'unità insediativa minima nelle campagne dell'epoca. Era sotto il
controllo diretto del Vescovo di Lucca, e risulta documentata fra
l'VIII e il X secolo. La pieve, invece, sembra essere attestata con
certezza solamente dall'anno 892, ma quasi sicuramente venne fondata
in epoca tardo-antica, fra i secoli V e VI d.C..
In
ogni caso, nella documentazione altomedievale, il nome di
Quaratana/Quarantiana
è utilizzato per una
zona abbastanza ampia, corrispondente alla media Valdegola nel tratto
fra Bottega Genovini e Casastrada, passando per Corazzano. Quindi si
tratta di un toponimo molto esteso, a differenza del moderno
Corazzano che oggi, invece, qualifica il centro abitato e le sue
immediate vicinanze. Si tratta quindi di un toponimo areale, cioè
relativo ad un’area, e non puntale e circoscritto.
La
media Valdegola in corrispondenza dell’abitato di Corazzano
Sulla destra spunta il campanile della Pieve di San Giovanni
Sulla destra spunta il campanile della Pieve di San Giovanni
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